Gattuso: "Non giudico Buffon"

Il tecnico alla vigilia del match con il Napoli: "La squadra sta bene e non è vero che siamo stanchi. Sarri? Un maestro da cui imparare, ha portato qualcosa di nuovo"

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Alla vigilia del match con il Napoli, Gattuso elenca gli ingredienti per una grande prestazione: "Ci vorrà coraggio, determinazione, organizzazione - dice in conferenza stampa -. La squadra sta bene e non è vero che siamo stanchi. Sarri? E' un maestro da cui imparare, ha portato qualcosa di nuovo". Su Buffon: "Non lo giudico. Sono l'ultima persona che può parlare di altri, ho fatto molte cose anche io quando mi si chiudeva la vena".

Sulla gara di domani.
"Per domani non basta solo lo spirito. Ci vuole coraggio, determinazione, organizzazione, quando mi riguardo giocare non è un bel vedere, non mi piaccio tanto ma era nel mio modo di essere. Domani non dobbiamo solo pensare ad avere la faccia incazzata, serve capire come affrontarli. Sarà necessaria una grandissima prestazione".

Sui risultati dell'ultimo periodo.

"Ho dato due giorni di riposo alla squadra ma mercoledì ho subito parlato con tutti perché vedevo troppe facce abbattute. Con il Sassuolo abbiamo dato continuità di gioco ma serve migliorare davanti, la squadra però sta bene e non è vero che siamo stanchi. Maciniamo gioco, ci proviamo sempre e non subiamo troppo gli avversari. Tranne l'ultimo quarto d'ora con la Juventus, siamo vivi. Però è normale che dopo 3 partite fai due punti, si vede qualche segno di scoramento. Ma serve continuare sulla nostra squadra".

Sul Napoli.

"Quando ero piccolo mi dicevano 'impara l'arte e mettila da parte'. Contro allenatori bravi come Sarri bisogna solo osservare e imparare. Sappiamo come giocano, quello che fanno, ti fanno venire il mal di testa. Dobbiamo essere bravi a livello tattico, mentale, fisico, tecnico per fare una bella prestazione".

Cosa ti preoccupa del Napoli?

"Mi piace il palleggio che fanno, sanno perché lo fanno e dove vogliono arrivare. Sono organizzati, mi piace la linea difensiva, i loro movimenti. Mi piace la qualità, come muovono la palla".

Sulla settimana di Juve e Roma in Champions.

"L'ho vissuta con grandissimo orgoglio per il nostro calcio e campionato. Erano anni che non si vedevano prestazioni così importanti. Sono contento per i miei ex compagni, non giudico Gigi. Mi dispiace ma mi sono sentito orgoglioso per il nostro calcio. Credo sia arrivato il momento di utilizzare il Var, non capisco perché non si trovi il modo di poterlo sfruttare ovunque".

Sulle dichiarazioni di Buffon.

"Sono l'ultima persona che può parlare di altri. Ho fatto un mucchio di cose anche io quando mi si chiudeva la vena: una testata a Jordan, sugli spalti ad insultare Leonardo... Io non posso parlare. Gigi rimane un grande compagno e un grande campione, quando vorrà chiederà scusa".

Su Donnarumma, che domani arriverà a 100 presenze.
"Sono orgoglioso di lui, ora cominicia il bello. E' un traguardo incredibile, deve dare contoinuità, ha l'obbligo di provare a diventare il portiere più forte al mondo. La serietà non gli manca, non deve abbattersi e ha bisogno di tranquillità. Da parte del club c'è grande affetto, non giudichiamo gli errori. Ora deve alzare l'asticella, ha tutto per diventare il migliore al mondo ma deve lavorare".

Sul Gattuso giocatore.

"Quando scendevo in campo, ero disposto anche a battagliare contro mio padre per la mia squadra e la vittoria. Giocava il mio gemello Rino, e tuttora mi è rimasta questa cosa. Ma spesso provo imbarazzo per certe cose che ho fatto, soprattutto quando le vede mio figlio su internet e nei filmati".

Su Zapata e Musacchio.

"Abbiamo lavorato un po' di reparto, abbiamo provato qualche movimento del Napoli. Da parte mia c'è fiducia, Zapata farà il mondiale con la colombia e Musacchio è molto professionale. Sono ragazzi che hanno un grande spirito e domani ci daranno una grandissima mano".

Sulla forza del Napoli: nasce a Dimaro in ritiro?

"Secondo me le prime due setitmane sono fondamentali e quest'estate sicuramente staremo qui a Milanello prima di andare negli Usa. I primi 10-11 giorni staremo qua, mi piace come loro gestiscono la preparazione". 

Sul Var.
"In Europa ci sono interessi incredibili e non capisco come non possa esserci. A cosa servono gli arbitri a fianco alle porte? Niente, è meglio metterli nello stanzino con un bello schermo davanti".

Su Reina.
"A me di Reina oggi, non può fregare di meno. Penso a Donnarumma, lui ora rappresenta il Napoli, domani dobbiamo pensare alla nostra partita".

Sei simile a Sarri in qualcosa? E dove sei diverso?
"A livello di look non siamo il massimo né io né lui. Al di là delle battute penso sia un maestro. E' partito dal basso, ha portato qualcosa di nuovo, si va a mettere nella posizione dei grandi allenatori italiani. L'ho incontrato solo una volta, in B, Palermo-Empoli. Poi ci ho giocato contro in Milan-Arezzo di Coppa Italia, sui calci piazzati non ci fece capire nulla. Già si vedeva che era molto preparato. Sono orgoglioso di incontrarlo, c'è solo da imparare da maestri come Sarri".

Sul poco turnover.

Mi piace consolidare quello che di buono facciamo. E' vero che ultimamente hanno giocato sempre gli stessi, è perché non voglio perdere le certezze assimilate in questi mesi".

C'è il rischio che la squadra, persa la Champions, si concentri sulla finale di Coppa Italia?
 
"In questo momento abbiamo il dovere di arrivare al meglio alla finale di Coppa Italia, ma non ci possiamo permettere di affrontare gli avversari in modo tranquillo perché siamo in lotta per l'Europa League in campionato".

Su Kalinic.

"Ha sentito solo un dolorino dietro al gluteo, ma non è nulla. L'ho visto bene, sia lui che Suso hanno avuto piccoli problemi ma sono pronti. Poi vedremo chi giocherà".

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