Lucas Biglia è stato il protagonista dell'episodio più contestato del derby. Minuto 20, palla vagante a centrocampo e intervento in scivolata del centrocampista rossonero per intercettarla: nello stesso momento arriva Radja Nainggolan che allarga la gamba sinistra e calpesta col piede la caviglia dell'argentino. L'arbitro Guida sceglie di ammonire il milanista e i nerazzurri protestano perché vogliono il rosso, Biglia si rialza dolorante al ginocchio e alla caviglia, Nainggolan zoppica e lo manda a quel paese, anche perché dopo pochi minuti è costretto a lasciare il campo. Ma il numero 21 ha raccontato la sua versione in merito al contrasto: "Non c'è niente di volontario, io sono andato per chiudere il passaggio e lui mi ha colpito. Ho parlato con Radja, gli ho spiegato che non era un'entrata cattiva e mi ha detto che aveva la caviglia gonfia", ha commentato.
Nonostante sia stato uno dei migliori del Milan, Biglia ha confessato di aver accusato la botta per gli altri 75 minuti, recuperi compresi, della partita: "Ho parlato con l'arbitro per fargli vedere come stavano il ginocchio e la caviglia". Era da cartellino rosso l'intervento di Nainggolan, non rivisto con l'aiuto della tecnologia? Alla domanda nel post partita l'argentino è stato diplomatico: "Non sono qui per giudicare cosa vede l'arbitro. Il Var forse avrebbe potuto vedere meglio".
Ovviamente il gol di Mauro Icardi al 93' ha fatto malissimo: "Brucia tantissimo perderla così. Loro hanno giocato meglio, è vero, hanno fatto più possesso palla, ma forse il pareggio ci stava". E il Milan ha più di qualche demerito: "Sono mancate personalità e tranquillità, abbiamo forzato troppo la giocata", ha analizzato Biglia. Che però guarda avanti: "Dobbiamo continuare a lavorare, ora pensiamo all'Europa League".
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