Milan: Biglia, l'anno del riscatto

Senza Bonucci e con due mastini ai suoi lati, l'argentino può tornare a fare quello che sa fare meglio. Sempre che...

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Potrebbe finire per fare il Pjanic del Milan proprio per lo stesso motivo che, un anno fa, ha spinto Allegri a reinventarsi il bosniaco a ridosso della difesa bianconera. Il secondo anno di Lucas Biglia in rossonero potrebbe - ma sarebbe più opportuno dire DEVE - essere anche l'anno del riscatto e tutto, mercato alla mano, sembra essere stato pensato in questa direzione. Perché? Perché senza un difensore - Bonucci appunto - in grando di impostare da dietro l'azione sarà fondamentale il giro palla sul regista argentino e perché, sempre che sia questo l'utilizzo che ha intenzione di farne Gattuso, la presenza di due mastini ai suoi lati come Bakayoko e Kessie dovrebbe permettere a Biglia di preoccuparsi solo ed esclusivamente dello sviluppo della manovra tralasciando in parte la fase difensiva, quella che per questioni di passo lo mette maggiormente in difficoltà.

Biglia che può tornare a fare il Biglia non è quindi semplicemente un valore aggiunto di una squadra rimasta senza costruttori di gioco, è piuttosto una necessità talmente impellente da consigliare che attorno a lui venga pensato e costruito il nuovo Milan. Quale che sia modulo che verrà scelto e adottato da Gattuso.

Al netto di una campagna acquisti eccezionale perché condotta praticamente a saldo zero in pochissimi giorni e condizionata dagli accordi con la Uefa sul FFP, è evidente che al Milan costruito dalla coppia Leonardo-Maldini manchino essenzialmente due giocatori: una terza punta (oltre a Higuain e Cutrone, l'unico possibile centravanti è Borini) e una mezzala in grado di prendersi sulle spalle parte della costruzione della manovra. Il che costringe evidentemente Gattuso a immaginarsi un Milan più portato a giocare in velocità e sugli esterni - dove ci sono polmoni (leggi Laxalt) e piedi buoni (Suso, Calhanoglu, Bonaventura e Castillejo) -, molto in verticale e, probabilmente, spesso in ripartenza.

Contro squadre chiuse e nella fase di uscita del pallone dalla difesa, è però necessario che l'azione sia avviata da un regista puro, quindi Biglia, il giocatore, tra l'altro, che maggiormente sarà chiamato a gestire lo scarico verticale su Higuain oltre che a servirlo negli spazi. Un primo test importante in questo senso la sfida di Napoli. Sarà quella, probabilmente, la prima vera occasione in cui si potrà vedere in quale direzione andrà il Milan e quale sarà la scelta tattica di Gattuso. La crescita di Biglia potrebbe però essere fondamentale e l'argentino, tra le delusioni della scorsa stagione, potrebbe finalmente prendersi in mano la squadra.

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