Mihajlovic: "A Napoli senza paura"

L'allenatore del Milan alla vigilia del match con il Napoli: "Andiamo al San Paolo senza paura. Vincerle tutte? Mi piacerebbe"

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Sinisa Mihajlovic mostra sicurezza alla vigilia della sfida del San Paolo contro il Napoli: "Sarri non sarà certamente felice di incontrarci, perché stiamo bene e siamo pericolosi. Andiamo a giocarcela senza paura". La settimana rossonera è stata carica di eventi celebrativi: "Non è mai facile preparare partite con tutte queste feste, ma siamo concentrati". Infine una risposta a Berlusconi: "Piacerebbe anche a me vincerle tutte, non posso prometterlo".

Mihajlovic parla anche del suo futuro: "Prima era sempre la mia ultima spiaggia, ora mi chiedete se resto l'anno prossimo. Se ci sarà la volontà di entrambe le parti, continueremo, altrimenti ci separeremo, ma è la normalità. Nel caso mi cercherei subito un'altra squadra, non so stare senza calcio". Il tecnico ha parlato anche del recupero di Romagnoli, che andrà in panchina, e di Balotelli: "L'atteggiamento è importante, che giochi un minuto o ne giochi cinque o novanta".

Giorni di festeggiamenti, pronti per la partita?
"Non sono state due giornate belle per preparare partite così importanti, c'era un po' di casino. Abbiamo rimesso la testa sulla partita".

Onorata la ricorrenza, non è che siete deconcentrati?
"No, sappiamo che il Napoli farà di tutto per vincere. Sarri non sarà felice di incontrare il Milan in questo momento".

Recuperato Kucka? E Romagnoli?
"Sì, lo porto. Romagnoli? Ha un fisico da lanciatore di coriandoli, non ha muscoli... Ha avuto febbre a 40, lo portiamo in panchina nel caso in cui qualcuno dovesse lanciare qualcosa. Speriamo di non farlo giocare... (ride, ndr)".

Cosa ne pensa del caso Totti? Inciderà sulla corsa Champions della Roma?
"Io diciamo che rispetto Spalletti e sono amico di Totti, mi spiace per lui. Sicuramente succederà qualcosa, non so se nel bene o nel male. Noi siamo concentrati su di noi. Io ho giocato fino a 37 anni, ma già a 34 in pratica avevo smesso. Penso che un giocatore, in generale, debba smettere all'apice della carriera, perché sennò poi la gente si dimentica di quello che hai fatto. Non è nemmeno facile smettere di essere un giocatore".

Cosa è cambiato dall'andata?
"Abbiamo cambiato modulo, da quella partita in poi siamo terzi in classifica per punti fatti. Stiamo migliorando ma abbiamo ampi margini. Ora è un Milan completamente diverso da quello dello 0-4 dell'andata".

Punti di forza del Napoli?
"Il San Paolo sarà una bolgia, ma è bello giocare queste partite. I dilettanti giocano per divertirsi quando c'è bel tempo, i professionisti giocano per vincere anche quando è brutto".

Si aspettava che dopo le difficoltà le cose sarebbero migliorate? L'atteggiamento dei giocatori come lo giudica?
"Non ho mai smesso di avere fiducia nel mio lavoro e in quello del mio staff. Importante è giocare bene, tutti sono importanti. Io i giocatori li giudico anche per solo 5 minuti, quindi devono fare bene sempre, in allenamento e quando vengono schierati".

Come vi avvicinate al match? Avete fiducia?
"La continuità di risultati è stata data, dallo 0-4 dell'andata in poi abbiamo fatto bene. Il girone di ritorno è quello delle rivincite. Non abbiamo paura, sappiamo che sono forti e meritano rispetto, sappiamo che però giocando come sappiamo li metteremo in difficoltà".

Si aspetta un Napoli con qualche certezza in meno?
"Ha perso due partite tirate, potevano finire in pareggio. Ora giocano in casa e comunque non è cambiato nulla. Noi andiamo là per giocare come abbiam sempre fatto".

Come avete preparato la partita?
"Sono partite facile da preparare. Vai a giocare a Napoli, contro una squadra forte con lo stadio pieno. Sarebbe stato un bel duello da difensore sfidare Higuain".

Il presidente le ha chiesto di vincere tutte le partite da qui alla fine.
"Anche a me piacerebbe vincerle tutte, ma non possiamo prometterlo. Promettiamo di entrare in campo sempre per vincere".

Luiz Adriano non convocato.
"Ha un piccolo stiramento, starà fuori qualche giorno".

L'avvicinamento come è stato?
"Non c'è bisogno di trovare le motivazioni, una partita così è facile da preparare. Ho visto che si sono allenati tutti bene, quindi le mie parole post-Genoa hanno funzionato".

Quale è il regalo che vorrebbe ricevere dalla sua squadra?
"Io sono contento, spero che continuino così. Mi piacerebbe vincere domani e continuare a lottare fino alla fine per il terzo posto. Il nostro obiettivo era quello di accorciare verso l'alto, vediamo cosa riusciremo a fare, anche se per ora siamo ancora sesti".

È stata una settimana impegnativa?
"Quando fai parte di questa società sai che ci possono essere queste cose, questi eventi, quindi bisogna tornare presto concentrati".

L'anno prossimo?
"Ho un contratto, se una delle due parti non ha piacere a continuare finirà il rapporto e allora poi tornerò a cercare una squadra, perché io amo questo lavoro. Sono sereno, non mi preoccupo. Prima era sempre l'ultima spiaggia, ora si parla dell'anno prossimo. Vediamo a fine stagione".

Il presidente vorrebbe un Milan più padrone del gioco.
"Io condivido sempre quello che dice il presidente. Ciò che dice si ascolta, non si commenta".

Un pensiero su Balotelli e il suo atteggiamento.
"Tutte le cose che riguardano Mario vengono amplificate, è sempre stato così. Spero che lui abbia gli stimoli giusti per fare grandi prestazioni, per trasformare la rabbia in belle partite. Se ha l'atteggiamento giusto è tutta un'altra cosa. Se gioca anche un minuto deve dare il massimo, lui come tutti gli altri".

La voglia di Balotelli è talmente tanta che spesso calcia lui le punizioni: resta l'incaricato?
"Quando gioca è una delle soluzioni: quando è entrato le ha sempre calciate. Non è importante, si mettono d'accordo: calcia chi si sente meglio".

Menez, Balotelli e Boateng: come stanno?
"Menez non ha 45 minuti nelle gambe, forse Mario e Kevin ce la possono fare".

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