Milan, alternativa patteggiamento delle pene con la Uefa: sanzioni a primavera

Se il voluntary agreement non passerà, la strada porta al settlement agreement. Intanto Yonghong Li respinge potenziali acquirenti

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Il Milan in campo fatica a trovare un'identità, ma è fuori dal terreno di gioco che le cose potrebbero complicarsi più del previsto. Per la risposta ufficiale della Uefa al "voluntary agreement" proposto dalla società rossonera ci vorrà ancora qualche giorno, ma si va verso il no. L'alternativa è il settlement agreement, ossia un patteggiamento delle pene, com'è toccato a Inter e Roma. Intanto Yonghong Li ha respinto alcuni potenziali acquirenti.

Tra le scrivanie di via Aldo Rossi, insomma, c'è un bel via vai in questi giorni in una situazione caotica che i risultati del campo non stanno contribuendo a smorzare. La squadra continua a deludere come ha dimostrato la brutta prova in Europa League e in società c'è attesa per la risposta della Uefa sul voluntary agreement, anche se le indiscrezioni - poi smentite dalla stessa federazione internazionale - non lasciano trapelare ottimismo. Se il piano di rientro proposto da Fassone non venisse approvato, al Milan resterebbe la strada del patteggiamento delle pene anche se allo stato attuale delle cose, come riporta la Gazzetta dello Sport, i rossoneri avrebbero qualche difficoltà a rispettare i requisiti del cosiddetto "settlement agreement". Per quello però c'è tempo fino alla primavera 2018 per dimostrare la continuità aziendale, chiarendo l'assetto azionario e la posizione debitoria.

Un patteggiamento delle pene - che prevede comunque di ridurre le perdite di bilancio entro certi limiti - avrebbe diversi stadi da cui scaturirebbero le sanzioni. Da una semplice multa alla riduzione dei giocatori iscrivibili alla lista Uefa, fino ad arrivare all'equilibrio tra acquisti e cessioni o alla chiusura della finestra di mercato. Il caso limite è l'esclusione dalle coppe, ma la situazione del Milan non è così grave.

La sensazione nell'ambiente tra gli addetti ai lavori economici è che Yonghong Li non sia in grado di rifinanziare il debito e possa perdere tutto l'investimento fatto a ottobre 2018. Per questo motivo, racconta il Corriere della Sera, da giorni nella sede rossonera si sono fatti avanti una serie di intermediari e mediatori che hanno presentato l'esistenza di possibili acquirenti del Milan. Tutti rispediti al mittente: Li non è interessato a vendere, almeno fino alla scadenza del debito con Elliott.

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