Rodriguez-Kessie: il Milan va

Tutto facile per i rossoneri: decidono due rigori trasformati da Rodriguez e Kessie

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Con un rigore per tempo, il Milan batte 2-0 la Spal e, sfruttando il ko della Lazio contro il Napoli, si riprende il quarto posto in classifica a un solo punto dall'Inter. Schierati con la coppia Kalinic-André Silva in attacco, i rossoneri controllano la partita senza troppi problemi e passano in vantaggio al 26' quando Rodriguez infila dal dischetto Gomis (fallo su Kalinic). Nella ripresa è Kessie a procurarsi e trasformare il penalty del 2-0.

D'accordo, ci sono voluti due rigori. E d'accordo, il Milan non dà mai la sensazione di essere travolgente. Montella, però, che nel frattempo si è portato a casa la nona vittoria in dieci partite ufficiali, sta costruendo qualcosa che è quanto meno interessante. Come in fondo accaduto in ogni occasione - salvo il passo falso, pesante, di Roma contro la Lazio - i rossoneri non azzannano l'avversario e non lo abbattono a furia di destri sul mento. Però lo lavorano ai fianchi con una continuità che impressiona e, prima o dopo, riescono sempre a trovare il cazzotto che chiude la partita.

E' accaduto anche questa sera, contro una Spal che in pratica non si è vista mai. Il Milan ha semplicemente fatto girare il pallone sfruttando le qualità indiscutibili nel palleggio di Biglia, Kessie e Rodriguez - meno, questa volta, di Cahlanoglu - fino a quando non ha trovato in qualche modo il varco giusto in cui inserirsi per trovare, prima con Kalinic (26') e poi con Kessie (60'), il fallo da rigore. Prima e dopo ha recitato in solitaria, rischiando poco o niente - in pratica solo un sinistro al volo di Mattiello nella ripresa - e macinando azioni su azioni con l'unico limite di non aver ucciso prima la partita. In questo si inseriscono un paio di considerazione: Cahlanoglu, preferito all'inizio a Bonaventura, ha idee interessanti perché sa andare a cercare il pallone tra le linee e verticalizza con facilità, ma è ancora lontano da una condizione fisica ottimale. Gli manca banalmente gamba e si vede nettamente proprio quando dovrebbe cercare l'accelerazione e non riesce a piazzare lo scatto. Manca invece un po' di Serie A ad André Silva. La differenza con Kalinic è in questo senso esemplare. Il croato non ha fatto una partita eccezionale, ma è presente, si fa trovare, lotta, è abituato al nostro calcio. Il portoghese, invece, sembra ancora un po' leggerino. Ha qualità e una tecnica pregevole, ma è ancora molto acerbo, forse più adatto agli spazi che sa trovare in Europa che alle marcature rigide del nostro campionato. Ha insomma bisogno di tempo e non è un caso, in questo senso, che Montella lo abbia tenuto in campo fino alla fine. L'idea è che abbia bisogno di mettere minuti nelle gambe e, in qualche modo, nella testa. E quei minuti finali, ormai di contenimento alla luce del 2-0, servivano più a lui che a Kalinic.

Ma qualcosa di interessante, dicevamo. Rispetto a un anno fa, ad esempio, è un Milan che partecipa al gioco con tutti i suoi uomini. Tiene le linee strette e spesso la difesa alta. Fa densità in mezzo - anche perché quando questa manca, fatica molto nel contenimento -, tiene su costantemente gli esterni, lascia che i suoi costruttori di gioco si dividano le azioni. La palla passa spessissimo se non sempre da Biglia, peraltro giocatore di una qualità nettamente superiore, ma è gestita da Kessie come da Bonucci, da Cahlanoglu come da Rodriguez. Il tutto con l'aiuto costante della punta che viene incontro (Kalinic quasi sempre) per permettere all'altra di andare dentro e ai centrocampisti di inserirsi. Ci sono idee, magari semplici, ma idee. Ed è abbastanza clamoroso - pur ribadendo che la distanza con le prime è ancora notevole - che questa squadra abbia solo dieci partite nelle gambe. Quando migliorerà, perché migliorerà, potrebbe finire per essere un gran bel giocattolo.

Intanto Montella può farsi due conti in tasca, incassando ad esempio una partita senza subire gol (non capitava da quattro gare) e mettendo in cascina dodici punti buoni per rientrare nella zona Champions avvicinando l'Inter. Domenica, a Marassi contro la Samp, sarà un'altra occasione importante per capire se davvero il Milan sta facendo passi avanti. Dopo la Lazio, la sfida ai blucerchiati è il secondo impegno di un certo peso della stagione di Montella. Torna nella sua Genova da ex e all'ora di pranzo. Con la speranza, questa volta, di non dover buttare giù il boccone amaro di una sconfitta.

Kessie 7 - Gioca una quantità di palloni impressionante coprendo 70 metri abbondanti di campo. A volte ha la tendenza a ritardare il passaggio, ma contrasta e riparte, offrendo sempre una possibilità di passaggio ai compagni. L'unico errore è la ritardata copertura su Mattiello che per poco non vale l'1-1 della Spal. In compenso si guadagna e trasforma il rigore del 2-0

Biglia 7 - Solo apparentemente meno presente di Kessie, perché anche lui resta il porto sicuro dove condurre la nave in ogni momento della partita. E', probabilmente, il vero e unico fuoriclasse della squadra. Detta il ritmo e non gioca mai, ma proprio mai, in orizzontale. Ogni passaggio è la ricerca costante di un'azione pericolosa.

Zapata 6,5 - Rispetto a Musacchio, porta quel tanto di rapidità che serve a una difesa che, schierata a tre, ha forse nella scarsa velocità il vero, grande limite. Roccioso sull'uomo e attento, non concede nulla all'attacco della Spal.

Paloschi 5 - Preferito a Borriello per la capacità di aggredire lo spazio in verticale, si fa vedere solamente dopo 40" con un'azione niente più che caparbia che mette in crisi Bonucci. Per il resto, non la vede praticamente mai e non fa un solo tiro verso la porta del Milan.

Lazzari 6,5 - Conferma quanto di buono si dice di lui mostrando nuovamente doti non banali. Rapido, tecnico, sempre al centro del gioco. Dal suo destro partono le migliori iniziative della Spal.

Cahlanoglu 5,5 - Il meno positivo del Milan e l'unico obiettivamente insufficiente. La sua partita ha dentro buone intenzioni condite da troppi errori. Il che, in qualche modo, lascia ben sperare, perché la sensazione è che gli manchi gamba pur avendo ottime idee. E' un giocatore da recuperare fisicamente, ma la sensazione è che possa rendersi molto utile con l'andare della stagione.

MILAN-SPAL 2-0
Milan (3-5-2):
Donnarumma 6; Zapata 6,5, Bonucci 6,5, Romagnoli 6; Abate 6,5, Kessie 7, Biglia 7 (37' st Locatelli sv), Calhanoglu 5,5 (29' st Bonaventura 6), Rodriguez 6,5; Kalinic 6 (17' st Suso 6), André Silva 5,5. A disp.: Storari, Donnarumma, Paletta, Musacchio, Calabria, Mauri, Cutrone, Borini. All.: Montella
Spal (3-5-2): Gomis 6; Salamon 5,5, Vicari 6, Felipe 5,5 (21' st Schiavon 5,5); Lazzari 6,5, Mora 5, Viviani 6, Grassi 5,5 (13' st Schiattarella 6), Mattiello 6; Antenucci 5,5, Paloschi 5 (17 st Borriello 5,5).  A disp.: Marchegiani, Poluzzi, Vaisanen, Cremonesi, Rizzo, Konate, Bellemo, Vitale, Costa, Bonazzoli. All.: Semplici
Arbitro: Abisso
Marcatori: 26' rig. Rodriguez, 16' st rig. Kessie
Ammoniti: Schiattarella, Schiavon (S), Romagnoli (M)
Espulsi: -

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