Gattuso: "Voglio fare il massimo"

Il tecnico: "Ho vinto il derby, sennò sarei stato esonerato". Poi precisa: "La mia era solo una battuta, mai avuto aut aut dalla società"

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Il Milan riparte dopo la sosta con l'obiettivo di trovare continuità. "A Cagliari ci vorrà una grande gara per portare a casa un risultato positivo - dice Gattuso -. Futuro? Devo fare il massimo, cercare di vincere. Non è una mia priorità rimanere qui per forza. Voglio solo lavorare con tranquillità e poi vedremo". Sul mercato: "Perché cambiare tanto per cambiare? Possiamo fare molto di più, ho sempre detto che volevo rimanere con questa rosa".

Questo è il capitolo Cagliari e progetti. Poi c'è un  "giallo" legato alle parole che Gattuso ha detto riferendosi alla sua panchina e al derby di Coppa Italia vinto con l'Inter: "Se non avessi vinto quella partita, la società mi avrebbe mandato via". Con l'ovvia sorpresa -collettiva- che ne è derivata anche perché non c'erano mai stati segnali, anche minimi, in tal senso. Tant'è che il tecnico rossonero, due ore dopo quelle parole, ha precisato: "La società non mi ha dato nessun aut aut, la mia è stata solo una provocazione dialettica per spiegare l'importanza del derby dello scorso 27 dicembre". Chiaro. Ma a volte è meglio non esagerare...

Sulla squadra.
"Questo è un mestiere bellissimo, la squadra ha lavorato molto bene, speriamo di far vedere quello che abbiamo fatto vedere ultimamente. La squadra mi è piaciuto molto nell'ultimo periodo".

Sul Cagliari.

"E' una squadra che quando riparte può far male, gioca sulle seconde palle, è una squadra in salute, dobbiamo dare pochissimo campo e vincere tanti duelli".

Su Biglia.
"Non mi piace parlare dei singoli perché mancherei di rispetto agli altri. Tutti i giocatori sono importanti e non sono frasi fatte. L'importante è lavorare con grande voglia e poi sarà il campo a parlare. Biglia non gioca per caso nella nazionale argentina e questo la dice lunga sul suo valore".

Sulla sosta.

"Ne avevamo bisogno, dovevamo recuperare sotto il profilo mentale e fisico. E' giusto che abbiano riposato".

Sul Cagliari.

"E' una squadra difficile da affrontare, le poche cose che fanno le fanno con grande veemenza e concentrazione. Ci vorrà una grande partita per portare a casa un risultato positivo". 

Sul suo futuro al Milan.

"Io devo fare il massimo, cercare di vincere le partite e convincere. Non è una mia priorità il fatto che io rimanga per forza qua. Il tempo lo dirà, io voglio solo lavorare con tranquillità, lavorare giorno dopo giorno e poi vedremo. Oggi non vado a dormire col pensiero ' spero di rimanere'. L'ultimo problema del Milan è Rino Gattuso oggi".

Sul suo futuro da allenatore.

"Mi godo questo momento, sono nel posto dove mi sento a casa. Mi sento grandi responsabilità e poi vedremo, non c'è alcun calcolo".

Su André Silva.

"Sta bene, ha una voglia incredibile di lavorare, la più grande responsabilità è la mia, devo avere coraggio di buttarlo nella mischia. Lui è giovane, deve migliorare qualche concetto ma è forte, non è un caso che lo richiedono tante società, il Milan non si è mosso e vuole tenerlo".

Sul mercato.

"Io sono contentissimo di lavorare con questa squadra. So che qualche giocatore può dare molto di più, conosco questi ragazzi, perché cambiare tanto per cambiare? Per me questa squadra può fare molto di più. Io ho sempre detto che volevo rimanere con questa rosa".

In questi due mesi cosa ti ha reso più orgoglioso?

"La grande professionalità di questi ragazzi. Ho trovato grande disponibilità nei miei confronti e dello staff. Pensavo di dover fare più fatica e invece sono rimasto molto sorpreso".

Montolivo ha paragonato Gattuso ad Allegri.

"Posso fare ancora meglio. I primi anni ero molto più scontroso, andavo subito muso a muso. Gli ultimi anni di esperienza, con persone mature, mi ha fatto crescere. Bisogna capire, ragionare. Devo dire che negli ultimi anni sono migliorato ma posso ancora fare meglio. Tra me e Max c'è ancora un abisso".

Sui problemi in trasferta.

"Non è un caso, sicuramente noi dobbiamo alzare l'asticella anche sull'aspetto della mentalità. Dobbiamo giocare da squadra e dare la mazzata agli avversari quando va data". 

Sulla classifica.

"La squadra sta cambiando a livello mentale. Dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti, oggi la squadra ha sicuramente più tenuta e sa soffrire. Sono contento per come creiamo, ma dobbiamo finalizzare di più. Sappiamo che tutto quello che stiamo facendo non basta, è un percorso".

Sul problema del gol.

"E' anche una questione mentale, spero di continuare a creare così tanto perché prima o poi si sbloccheranno".

Su Ronaldinho.
"Era un ragazzo che si faceva voler bene da tutti. Un campione fortissimo, tra i 10 più forti al mondo. Ma inoltre aveva la dote di farsi amare, non l'ho mai visto arrabbiato, certe volte gli chiedevo 'che ca... aveva da ridere'. Chapeau per tutto quello che ha fatto".

L'11 base sarà quello visto nel derby?

"No, per me è importante il lavoro della settimana. E' un caso che ultimamente stia giocando sempre la stessa squadra, io voglio intensità".

Su Locatelli e sull'importanza del derby di Coppa Italia vinto.
"E' venuto anche da me una settimana prima della sosta, ha parlato con la società. Deve rimanere qua, è un '98. Nel derby l'ho fatto giocare titolare e se avessi perso la sfida con l'Inter mi avrebbero mandato via. Per me il derby era una partita dentro fuori e lui è stato titolare. Deve lavorare, arriverà il suo momento. Locatelli in questo momento deve interpretare il ruolo della mezz'ala con due/tre concetti da correggere, può farlo, ha fisicità. Deve farsi trovare pronto ed è giusto che rimanga qua, è giusto che cresca da noi. Ha tutte le possibilità per giocarsela qua".

Su Gomez.

"Ha preso una ginocchiata in allenamento ieri, si è allenato tutta la settimana co noi, i dottori hanno preferito non rischiarlo".

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