Donnarumma-Raiola-Milan: cinque aspetti ancora da chiarire nella vicenda

"Chi ha deciso?", "5 milioni sono una minaccia?": i punti oscuri del mancato rinnovo

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Mentre Donnarumma raccoglieva i dollari falsi lanciatigli dagli spalti dello stadio polacco dove stava giocando l'Under 21, si scatenavano le parole e le interviste: quelle di Raiola, Fassone, Mirabelli. Ognuno ha detto la sua. Il procuratore ha detto che Gigio "non ha rinnovato perché minacciato", l'ad rossonero che "se dovesse ripensarci verrebbe riaccolto", il direttore sportivo che "sulla eventuale tribuna deciderà Montella". Ma ci sono delle questioni che Mino Raiola non ha chiarito nella sua intervista-verità sulla faccenda Donnarumma. Almeno cinque punti che andrebbero ulteriormente approfonditi per avere un quadro completo della vicenda.

1- Se Donnarumma voleva restare e non era una questione di soldi, perché serviva altro tempo per decidere?

2- Chi ha preso la decisione finale di non rinnovare?

3- Quanto dovrebbe guadagnare secondo Raiola Donnarumma?

4- Davvero una proposta come 5 milioni l'anno, la fascia di capitano e un progetto incentrato su di lui può essere considerata una minaccia da parte del Milan?

5- Raiola si fida della nuova proprietà del Milan?

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