Milan: Brocchi lascia. Anzi no

La scelta del tecnico. Poi la telefonata col presidente Berlusconi che gli dice di aspettare 48 ore. Giampaolo in preallarme

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L'avventura di Cristian Brocchi sulla panchina del Milan sta per finire. O no?. L'allenatore all'ora di pranzo ha comunicato la scelta al club rossonero di volersi fare da parte in questo momento delicato. Poi, a metà pomeriggio, la telefonata col presidente Berlusconi che ha chiesto al tecnico di pazientare, almeno per due giorni. Il futuro della panchina del Milan non è scritto. Anche se è pronto Giampaolo.

Dopo i vari incontri per pianificare il ritiro estivo e giorni di riflessione, Brocchi aveva deciso di non proseguire sulla panchina del Milan, anticipando di quattro giorni la naturale scadenza del suo contratto. Alla base della scelta principalmente l'incertezza sul suo futuro, considerando le voci rossonere riguardo ad altri tecnici, alcune legate anche al cambio di proprietà che si prospetta. Silvio Berlusconi, che ha sempre difeso il giovane tecnico, è stato il primo a essere informato. E ha frenato il tecnico.
Galliani, consigliato da Sacchi, punta tutto su Giampaolo che si è liberato dall'Empoli in tempi non sospetti, ovvero subito dopo la conclusione del campionato il 15 maggio.
Per la scelta finale, la decisione dovrà essere presa nel giro di qualche giorno visto il ritiro programmato per il 7 luglio a Milanello. Da quel che risulta, il Milan comunicherà la scelta del nuovo allenatore venerdì primo luglio.

Giampaolo unico candidato? Diciamo che Giampaolo è la scelta numero uno: molto ben visto da Galliani.
Poi c'è un secondo approccio legato all'avvento dei cinesi: però i tempi non coincidono, se l'1 luglio c'è il nuovo tecnico e il 7 luglio ci sarebbe (ripetiamo: ci sarebbe) qualcosa di nuovo ai vertici societari.  Si è fatto il nome di Frank De Boer, che per 6 stagioni ha guidato l'Ajax, dimettendosi a maggio.
C'è però anche una terza via, che mettiamo a referto. Ovvero che il presidente Berlusconi opti per un altro allenatore, un terzo nome del quale non è lecito, oggi, tracciare l'identikit. Certo è che entro 96 ore sapremo.

La volontà di Brocchi, poi, è passata al vaglio del suo primo estimatore: il presidente Silvio Berlusconi. In questo colloquio, a metà pomeriggio, cosa si sono detti? Stando a quel che riferisce Carlo Pellegatti, la stima e l'amicizia del presidente sono un fondamento imprescindibile dinanzi al quale si può anche ipotizzare che Berlusconi abbia chiesto a Brocchi di fare un passo indietro, ovvero di non rinunciare a un possibile futuro al Milan.
Poi i contorni del colloquio si sono fatti più chiari. In questo senso: Berlusconi ha chiesto a Brocchi di frenare, di attendere. La panchina del Milan 2016-17 non è assegnata, i colloqui coi cinesi che sono pronti a entrare nel club rossonero sono in corso e in questi colloqui si deciderà anche la scelta tecnica. Si parla di una scadenza ravvicinata, ovvero entro martedì. Le "dimissioni" di Brocchi sono congelate. Fra 48 ore, si saprà.