Il Toro espugna l'Olimpico: 3-1

Nel monday night dell'Olimpico gara condizionata dal rosso con VAR a Immobile alla fine del primo tempo. Inutile gol di Luis Alberto

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Nel monday night della 16a giornata di A, il Torino espugna l'Olimpico dopo 24 anni e batte la Lazio 3-1. Gara condizionata dal rosso con VAR a Immobile al 45' per un accenno di testata a Burdisso. Le reti arrivano tutte nella ripresa con Berenguer e Rincon che firmano il doppio vantaggio, Luis Alberto che la riapre ed Edera che mette il punto esclamativo. I granata salgono a 23 punti. Inzaghi manca l'aggancio alla Roma.

Nella giornata in cui le prime 4 in classifica si sono fermate tutte sullo 0-0, la Lazio non riesce ad approfittarne fallendo l'aggancio alla Roma e non riuscendo a recuperare punti sulle rivali per l'Europa. La gara dell'Olimpico non può prescindere dagli episodi sul finire del primo tempo quando i biancocelesti si ritrovano senza un rigore che invocavano e con un uomo in meno. Ingenuo Immobile, discutibile, e se ne discuterà molto, l'utilizzo del VAR. Ma tutto ciò nulla toglie a un Torino perfettamente messo in campo che anche in parità numerica aveva creato grandi sofferenze a Inzaghi. Logico che un intero secondo tempo in 10 contro 11 abbia dato un valore diverso al match, che però i granata hanno saputo condurre con merito e i biancocelesti hanno provato a giocare e riprendere pur tra mille difficoltà. E nel complesso si è vista una bellissima partita con grandi numeri e giocate di qualità da entrambe le parti. Anche se se ne parlerà poco o nulla.

L'ultima volta che si sono incrociati in campo, erano a terra in lacrime. Maglia azzurra addosso, e addosso la frustrazione e la disperazione per un Mondiale svanito. Immobile e Belotti nelle ultime settimane hanno continuato a portare i segni, le cicatrici, di una delle peggiori disfatte della Nazionale. Loro che in Russia sarebbero stati, quasi certamente, titolari e protagonisti. Una delusione difficile da smaltire che ha preso la forma del gol smarrito e di prestazioni appannate rispetto ai loro standard. Nel caso del Gallo molto sta pesando l'infortunio da cui ha recuperato a tempo di record; nel caso di Ciro il Grande, da quando veste biancoceleste una sola volta è rimasto a secco per più di tre gare e nell'ultimo mese e mezzo ha segnato solo su rigore. Logico aspettarsi che la sfida dell'Olimpico sia soprattutto la loro sfida perché dai loro gol passa la rincorsa Champions di Inzaghi e quella all'Europa League di Mihajlovic. Alla fine uno sarà protagonista in negativo, l'altro non lo sarà affatto. Il tecnico biancoceleste sceglie per l'ottava volta di fila il consueto 11 disposto col 3-5-1-1; quello granata conferma il 4-3-3 e lancia Valdifiori in regia e Berenguer in avanti dove resta sacrificato Ljajic, nemmeno in panchina.

E il Toro scelto da Sinisa si mostra equilibrato, di personalità e intenzionato a giocarsela a viso aperto: i granata hanno il giusto assetto con Valdifiori play basso, Rincon che si allarga e si inserisce (concludendo pericolosamente un paio di volte) e Berenguer che aiuta molto in fase di ripiegamento. Il primo squillo di Belotti si stampa sul palo interno mentre la Lazio cerca di colpire andando in velocità in campo aperto. I biancocelesti provano le ripartenze a pochi tocchi, Milinkovic è la solita presenza solida ed efficace che si butta in area e fa sponde, Luis Alberto gioca tra le linee e svaria poi da entrambi i lati (regalando tocchi e aperture sublimi) ma offre anche un lavoro preziosissimo di copertura e di rientro. Le occasioni migliori sono granata (un diagonale di Molinaro sfiora il palo) perché, di fatto, i bianocelesti sbattono sul muro difensivo N'Koulou-Burdisso. E sul finire di tempo succede di tutto: la Lazio protesta per un tocco di mano in area di Iago Falque, sugli sviluppi dell'azione Immobile pescato davanti a Sirigu trova il palo esterno prima di accennare una testata a Burdisso. Giacomelli va al VAR e decide di mostrare il rosso al centravanti di Inzaghi ignorando il possibile penalty per i padroni di casa.

E le scorie per le decisioni arbitrali condizionano vistosamente la ripresa, intensa e nervosa dove però continuano a fioccare occasioni perché entrambe le squadre tendono ad attaccare e a scoprirsi molto. La Lazio non dimostra affatto di essere in inferiorità numerica anzi trova la conclusione con maggior frequenza ma all'improvviso si accende Berenguer. Azione personale sulla sinistra, rimpallo a favore e rasoterra preciso a trovare l'angolo dove Strakosha non può arrivare. Inzaghi prova a scuotere i suoi con gli inserimenti coraggiosi di Basta, Anderson e Caicedo: il messaggio è chiaro e i ragazzi in campo lo recepiscono anche se poi Rincon s'inventa un sinistro a giro che sarebbe sentenza per tutti tranne che per Luis Alberto. Il cucchiaio dello spagnolo riaccende la luce e soprattutto una gara che ormai si gioca tutta sui nervi. E se Inzaghi ha osato con i cambi, Mihajlovic è baciato dalla buona sorte perché l'ingresso di Edera è la mossa che spegne ogni velleità laziale: altro sinistro da favola e ambizioni di rimonta rispedite al mittente. Era dal 1993 che il Toro, reduce da quattro pareggi di fila, non espugnava l'Olimpico mentre la Lazio incassa una sconfitta dolorosa e che lascerà molta rabbia: ma anche la convinzione che i ragazzi di Inzaghi sono tosti, forti e degni di stare nella parte alta della classifica. 

Luis Alberto 7 - E' quello che non perde la lucidità: delizia con le sue giocate per i compagni e per un attimo riapre la gara con un gran recupero e uno scavetto da manuale. Il suo percorso di crescita comprende anche ripiegamenti e rientri in copertura

Lulic 5,5 - Nel primo tempo sciupa un paio di contropiedi con la giocata finale sbagliata. Si innervosisce anche se trova lo spazio per un bolide a cui Sirigu dice di no

Immobile 5
- Ha un'occasione dopo pochi minuti ma non finalizza un contropiede perdendo l'attimo e facendosi murare da N'Koulou. Pescato da Milinkovic a tu per tu con Sirigu colpisce il palo esterno. La sua espulsione fa discutere ma resta l'ingenuità del gesto verso Burdisso. 

Belotti 5,5 - Ha una voglia matta e all'inizio è fermato dal palo. Ma poi si vede poco e non trova gloria nemmeno nel finale

Rincon 7,5 - Si allarga, si inserisce in area, indietreggia in fase di non possesso. E' una delle chiavi dell'equilibrio del Toro. E trova il gol con un sinistro da favola

N'Koulou  7 - Altro giocatore fondamentale per Mihajlovic. Copre e chiude senza sbavare quasi mai

LAZIO-TORINO 1-3
Lazio (3-5-1-1): Strakosha 6; Bastos 6 (10' st Basta 5,5), De Vrij 6, Radu 5,5; Marusic 6 (10' st F. Anderson 5,5), Parolo 6, Leiva 6 (13' st Caicedo 5,5), Milinkovic-Savic 5,5, Lulic 5,5; Luis Alberto 7; Immobile 5. A disp.: Vargic, Guerrieri, Wallace, Luiz Felipe, Patric, Lukaku, Murgia, Jordao, Palombi. All.: S. Inzaghi 6
Torino (4-3-3): Sirigu 6,5; De Silvestri 6,5, N'Koulou 7, Burdisso 6,5, Molinaro 6,5; Rincon 7,5 (40' st Acquah 6,5), Valdifiori 6,5, Baselli 6,5 (30' st Obi 6); Iago Falque 6 (25' st Edera 7), Belotti 5,5, Berenguer 7. A disp.:  V. Milinkovic, Ichazo, Moretti, Lyanco, Barreca, Kone, Boye, De Luca, Fiordaliso. All.: Mihajlovic 7
Arbitro: Giacomelli
Marcatori: 9' st  Berenguer (T), 19' st Rincon (T), 24' st Luis Alberto (L), 28' st Edera (T)
Ammoniti: N'Koulou (T), Milinkovic (L)
Espulsi: Immobile (L)
Note: Al 45' espulsione diretta per Immobile (L) tramite Var perun colpo a Burdisso

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