Milinkovic Savic, due fratelli in rampa di lancio

Momento d'oro per il centrocampista della Lazio, che piace a mezza Europa, e per il portiere del Torino, decisivo nella conquista dei quarti di Coppa Italia

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Due fratelli con in comune un valore in costante aumento e una carriera in rampa di lancio: i Milnkovic-Savic stanno vivendo un momento molto positivo. Sergej, il maggiore, è insostituibile nel centrocampo della Lazio di Inzaghi e per strapparlo a Lotito (molte big d'Europa sono interessate) potrebbero non bastare 80 milioni. Vanja si sta facendo spazio nella porta del Torino ed è stato decisvo per la conquista dei quarti di Coppa Italia.

Di certo, Segej e Vanja non rischiano di non essere all'altezza: per entrambi, infatti, il fisico è più quello dei giocatori di basket che dei calciatori. Il centrocampista della Lazio, 22 anni, arriva al metro e 91 e la sua possenza fisica la fa sentire in tutte le zone del campo. Di testa, statene certi, la prende praticamente sempre lui. Il fartello "più piccolo", il portiere del Torino, 20 anni, riesce a fare persino meglio: con i suoi 202 centimetri, infatti, è l'estremo difensore più alto della Serie A, capace di superare persino Gigio Donnarumma. 

In comune hanno la nascita in Spagna e le giovanili in Serbia, nel Vojvodina Novi Sad. Poi Segej è passato al Genk prima dell'approdo a Roma mentre Vanja ha provato l'emozione di transitare nel quartier generale del Manchester United. Infine si sono ritrovati in Italia. Il centrocampista è sbarcato nel nostro campionato nel 2015, il portiere la scorsa estate. E questa ha tutta l'aria di essere la stagione della definitiva consacrazione anche se Sergej, più grande di due anni, è più avanti nel processo. 

Le qualità di Sergej, infatti, hanno già attirato l'interesse delle big del calcio europeo. La scorsa estate la Juventus provò a sondare il terreno ma Lotito non ne volle sapere e disse di aver rifiutato 70 milioni per il suo colosso. Valore che con le recenti prestazioni, da ultima la doppietta contro l'Atalanta, non può che incrementare ulteriormente. Il nazionale serbo, infatti, unisce quantità, qualità, gol e visione da assist-man alle sue prestazione tanto che Simone Inzaghi non rinuncerebbe a lui neanche sotto tortura: sono 21 le presenze stagionali con la maglia della Lazio, arricchite da 7 gol e 3 assist tra campionato, Coppa Italia ed Europa League.

La stagione di Vanja, invece, è partita in sordina: arrivato sotto la Mole per fare il secondo di un mostro sacro come Sirigu, il 20enne serbo ha dovuto attendere la Cioppa Italia per mostrare le sue qualità. Fino ad ora sono 180 i minuti giocati in difesa della porta granata (e un solo gol subito): nella prima gara, contro il Carpi, ha fatto il suo esordio e ha fatto soprattutto parlare di sé per quella bomba calciata su punizione nel finale che ha fatto tremare la traversa. Tanto da guadagnarsi gli elogi di uno specialista vero, come il suo allenatore Mihajlovic, uno niente male con cui allenarsi. E ieri, contro la Roma, Vanja ha fatto il suo anche con le mani: è stato uno dei migliori nella vittoria contro la Roma che ha garantito al Toro il passaggio del turno ai quarti e ha perisno parato un rigore a Edin Dzeko facendo esultare il fratello davanti alla tv (con tanto di video pubblicato sui social). Viene da pensare che un portiere con queste qualità difficilmente farà il secondo ancora a lungo.

I fratelli Milinkovic si sono trovati da avversari per la prima volta lo scorso 11 dicembre in Lazio-Torino, gara poi finita tra mille polemiche arbitrali. La speranza del portiere, mai nascosta, è che il fratellone possa raggiungerlo aTorino, sponda bianconera. Ma serviranno un bel po' di milioni. In ogni caso, la carriera di entrambi, figli di un padre calciatore e una madre cestista, è roba da predestinati

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