Lazio, Inzaghi: "Con il Palermo dobbiamo dare il 130%"

Il tecnico: "Gara fondamentale per un posto in Europa"

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Obiettivo difendere il quarto posto per la Lazio di Simone Inzaghi, reduce dal deludente pareggio di Marassi con il Genoa. All'Olimpico arriva il Palermo e non sono ammessi passi falsi. Lo sa bene il tecnico che parla alla vigilia: "Il clima intorno a noi è buono. E' stata fatta una buonissima partita con il Genoa. Commettendo però qualche leggerezza che ci ha impedito di vincere. Con i tre punti sarebbe stata una Pasqua migliore. Ora con il Palermo dobbiamo dare il 130%".

Inzaghi che è soddisfatto per l'introduzione della moviola in campo dalla prossima stagione: "Lo dissi già in passato, è giusto che il calcio abbia questo strumento. Gli episodi devono essere valutati nel giro di venti secondi, altrimenti non sarebbe calcio vero e una partita sarebbe troppo spezzettata. Ma, nel giro di 15-20 secondi, si può risolvere la decisione su alcuni episodi".

Poi è il momento di fare il punto sugli infortunati: "Non avrò Radu, Murgia e Marchetti per la sfida con i siciliani. Per quanto riguarda la formazione, schiererò chi mi possa permettere di vincere una gara che per noi è fondamentale". Che idea s'è fatto dell'esultanza di Cataldi dopo il gol segnato alla 'sua' Lazio: "E' difficile dire come mi sarei comportato. Vanno capiti i tifosi e il ragazzo, che ora gioca al Genoa. I tifosi, forse, sono delusi per l'eccessiva esultanza ma nessuno può mettere in discussione il suo amore per i colori biancocelesti".

 L'eventuale finale di Coppa Italia anticipata può rappresentare un problema? "Ci sarà tempo, a noi sicuramente complicherebbe un po' la situazione. Ma, allo stesso tempo, sarei contento di vedere la Juventus in finale di Champions. E' una squadra italiana, all'avanguardia, davanti a tutte le altre e merita di stare lì. Tiferò per la Juventus in semifinale contro il Monaco. Tuttavia, pensando a noi, complicherebbe un po' il cammino. Due anni fa eravamo nella stessa situazione e la partita è stata preparata bene. Adesso, però, il nostro problema maggiore è il Palermo. Mancano sei partite al termine della stagione, dobbiamo affrontarle senza fare i calcoli sulla difficoltà dell'avversario. Richiedo fame, agonismo e cattiveria".

Siamo nel finale di stagione e si parla di un suo futuro altrove. Possibile? "Leggo anche io quando riesco. Quello che mi preme di più è il finale di stagione. A oggi non abbiamo fatto e vinto nulla, abbiamo dato soddisfazione ai tifosi, abbiamo fatto grandissime cose ma manca lo sprint finale, voglio trovare una squadra pronta". Adesso la Lazio giocherà tre gare consecutive in casa. "I nostri tifosi ci stanno aiutando, speriamo in uno stadio degno. Sulla Curva non ho dubbi, si è sentita col Napoli, nel derby, anche in trasferta. Abbiamo bisogno di loro".

Ci sono anche i complimenti per il fratello Filippo protagonista con il Venezia promosso in serie B: "E' stato bravissimo all'inizio. A inizio carriera ho disputato quei campionati e sono difficili da vincere, il Venezia aveva un girone complicato. E' stato bravissimo ma anche umile, cosa mai mancata anche da calciatore. Questa umiltà gli ha fatto scattare la molla di accettare un progetto in Lega Pro, dopo 25 anni in Serie A e tanti trofei conquistati da protagonista. Ha vinto la Lega Pro meritatamente, adesso è partito bene da allenatore e spero che possa essere sempre più contento di quello che fa. Merita queste gioie anche da tecnico".

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