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Tutto Juve live - Marotta: "Pirlo? Deve capire quando è meglio smettere"

Marchisio, lavoro speciale per esserci col Chievo. Mercato: il Barcellona vuole Berardi. Hernanes: che bella Torino

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Da Cernobbio è tornato a parlare, intervenendo al Forum Ambrosetti, Beppe Marotta. L'ad della Juventus ha fatto nuovamente il punto sul mercato appena concluso con uno sguardo al futuro: "I no per Hamsik, Pjanic, Draxler e Goetze? Sul mercato cerchiamo sempre i migliori. Non siamo riusciti a prenderli tutti, ma abbiamo comunque un grande gruppo che lo scorso anno ha vinto tutto eccetto la Champions. Per fare meglio rispetto al 2014-15 ce ne vuole. Siamo una società forte, abituata a vincere ma anche a soffrire. Faremo così anche quest'anno. Trattativa Hamsik? Non credo che la trattativa possa riprendere a gennaio perché abbiamo preso Hernanes che è un giocatore importante". Intanto i bianconeri sono fermi a 0 punti in classifica dopo sei partite: "Siamo all'inizio del campionato e la classifica non fa testo. Ritrovare la vittoria contro il Chievo è fondamentale per iniziare la rincorsa. Pensiamo ancora allo Scudetto e non giochiamo il campionato solo per partecipare". Fra 10 giorni c'è la Champions: " La differenza tra la campionato e la Champions è la lunghezza del calendario. In Europa non si può sbagliare". Poi, ai microfoni di Premium Sport, ha lanciato una frecciatina a Pirlo: "Le critiche in Nazionale? Credo che ogni giocatore debba capire quando è il momento di appendere le scarpe al chiodo, non so se per lui sia già arrivato. Sicuramente è una scelta che deve fare lui".

Lapo Elkann, domenica dopo Roma-Juve, era sconfortato e si era pure arrabbiato. Lapo Elkann, sei giorni dopo e nel clima festoso di Monza, ha detto la sua sul momento-Juve: "Quando si riparte con una squadra molto rinnovata, è normale avere qualche problema. Ma nelle ultime stagioni abbiamo vinto tanto, noi. Non hanno vinto la Roma o l'Inter e nemmeno la Lazio.  La forza di società e squadra mi fanno dire che vincere ancora. E presto".

Claudio Marchisio non vuole perdersi il ritorno in campo già sabato per Juve-Chievo. La Juve che vuole risorgere ha bisogno del suo "faro". E lui avverte la responsabilità di questo ruolo. Così ha scritto sul suo profilo spiegando il sofisticato sistema di lavoro cui si sta sottoponendo: "Cryoultrasound #training #finish http://t.co/QbyY9MBJkD", e ha anche postato una foto che lo ritrae mentre si sottopone alle terapie.

Dal Mundo Deportivo: il Barcellona vuole Berardi a gennaio, quando scadrà il blocco mercato del club catalano. Una notizia che fa scalpore in casa Juve, proprietaria di Berardi che è rimasto al Sassuolo. Il Barcellona vuole l'attaccante per sostituire Pedro, ceduto al Chelsea.

Hernanes scopre Torino, dopo aver scoperto una realtà che già conosceva: la Juventus. Tra un allenamento e l'altro, a spasso per la città, si è sentito in dovere di scrivere: "E' proprio bella Torino". Un motivo in più per essere felice della scelta compiuta.

Ariel Robben è di nuovo ko: il 2015 è il suo nero. Lo stop con la Nazionale olandese, la diagnosi parla di problemi muscolari che lo costringono a 4 settimane di sosta. Direte: e la Juventus cosa c'entra? Qualcosa. Perché a questo punto Guardiola, col Bayern, sarà "costretto" a mettere in rampa di lancio Coman, l'ex bianconero appena approdato in casa bavarese. A 19 anni, con tanta voglia di giocare da protagonista dopo la stagione in bianconero e con uno sguardo da lontano. Da casa Juve appunto. Per non pentirsi di averlo ceduto. O fa lo stesso?

Sami Khedira, il grande assente della Juve d'estate causa infortunio, ha postato su Instagram una sua foto che lo ritrae al lavoro con la Nazionale tedesca, un lavoro mirato al recupero per tornare in campo al più presto. "Bello essere tornato con la Nazionale di calcio della Germania, ma io ho solo la Juve nella mia testa! Lo staff medico qui mi sta aiutando superbamente per tornare in campo il prima possibile!", ha scritto Khedira che ha anche postato una foto che lo ritrae mentre lavora sul campo.

Il trequartista verdeoro si è confessato in una lunga intervista a GloboEsporte: "E' successo tutto molto in fretta, il mio agente mi ha detto della trattativa dopo la partita col Carpi ma sono stato felice di accettare. La Juventus è superiore all'Inter, visti i quattro scudetti consecutivi vinti. Qui posso giocare la Champions, il girone è difficile ma anche gli avversari devono temerci". Sul suo passato nerazzurro: "Non so se esulterò con la capriola nel caso in cui dovessi segnare contro di loro, ancora non ci ho pensato. Per ora il prossimo avversario è il Chievo, poi si vedrà".

Massimiliano Allegri ha avuto buone indicazioni nel test contro la Cheraschese, nella sgambata che ha visto scendere in campo per la prima volta Mario Lemina, Alex Sandro e Hernanes. Ha stupito per personalità e capacità di dettare i ritmi Mario Lemina, che a questo punto si candida per il ruolo di regista titolare nel 4-3-1-2 che Allegri sta studiando per il match dopo la sosta con il Chievo, soprattutto se Marchisio non dovesse recuperare. Ottime indicazioni anche da Alex Sandro, che ha dimostrato di avere una grande gamba. Ispirato anche Hernanes, che vuole già una maglia da titolare come trequartista. Nel test con la Cheraschese si è rivisto in campo anche Kwadwo Asamoah: il ghanese, ancora in ritardo di condizione dopo il lungo infortunio, è stato schierato per circa 20 minuti.

Ci sono voluti tre gradi di giudizio ma alla fine la giustizia sportiva ha emesso la sua sentenza per il lancio della bomba carta da parte dei tifosi juventini verso la curva Primavera granata nell'ultimo derby. La curva Sud dello Stadium resterà chiuso per un turno: il Collegio di Garanzia dello Sport, al termine della sessione di udienza a sezioni unite a Roma, ha respinto il ricorso del club bianconero. La decisione della Corte Federale di Appello, dunque, viene confermata in pieno e così Juve-Chievo, in programma sabato 13 settembre si giocherà senza la presenza degli ultrà bianconeri per i fatti dello scorso 26 aprile.

Nell'amichevole da 60 minuti disputata a Vinovo contro la Cheraschese (Eccellenza Piemontese) la Juventus si è imposta per 3-1. Doppietta di Paulo Dybala e gol del giovane Pellini per i bianconeri, gol nel finale poco prima della chiusura per gli ospiti da parte di Micelotta. Sgambata per i nuovi arrivati Alex Sandro, Lemina ed Hernanes, 20 minuti anche per Asamoah al rientro da uno stop causa problemi fisici.

Ci sono le parole di Marchisio: "Ultimi giorni ad allenarmi da solo. Sto per tornare: che bello". Il grande assente dell'estate juventina, fermo per infortunio, sta svolgendo le ultime sedute di lavoro a parte. Da martedì il rientro in gruppo e a questo punto tocca ad Allegri fissare le date per il rientro in campo: contro il Chievo in campionato o tre giorni dopo contro il City in Champions.

Con Draxler e Hamsik (Hamsik è la rivelazione di mercato di mercoledì), attorno a casa Juventus si parla di un altro talento che è entrato nell'orbita di interesse dei bianconeri. Ovvero Javier Pastore, del Paris St Germain: "La Juventus mi ha cercato -ha detto l'argentino-, ma il Psg ha risposto no. E io d'altronde non avevo in mente di andarmene da Parigi".

The Guardian, dall'Inghilterra, fa sapere che l'Arsenal è disposto a offrire 30 milioni alla Juventus per avere Zaza, a gennaio. Dopo un'estate di voci-mercato insistite, per lo juventino in cerca di un posto da titolare e di un rilancio in azzurro si prospetta un autunno ancora al centro delle attenzioni. Wenger ha provato l'assalto a Benzema e Cavani, ad agosto. Per Zaza, scrivono, 4 anni di contratto a 2,2 mln.

Massimiliano Allegri benedice l'arrivo di Hernanes alla Juve: "Farà molti gol. Sono contento del suo arrivo perché è un giocatore con qualità tecniche importanti, non dimentichiamoci che fa parte della nazionale brasiliana". Il tecnico bianconero ha parlato a marine dell'Elita Club Coaches Forum di Nyon: "La squadra vi stupirà, vedrete che risaliremo in classifica. Non abbiamo avuto una buona partenza, ma c'è tempo per recuperare. L'allenatore punta sempre su Pogba: "Non ho mai avuto paura che Paul potesse andare via e sono contento che sia ancora con noi perché è un campione. Deve crescere ancora, ma sono convinto che disputerà un grande campionato come nelle ultime stagioni".

Era la prima domenica di settembre del 1989 ed erano da poco passate le 21, quando arrivò in Italia una notizia che provocò nei cuori di tutti i tifosi bianconeri e di tutti gli amanti del gioco del calcio uno stordimento indefinibile. “Gai” ci aveva lasciato all'improvviso, all'età di 36 anni, mentre era in Polonia per la sua Juve, ad osservare il prossimo avversario della Signora in Coppa Uefa, il Gornig Zabrze. Ci aveva lasciato all'improvviso Gaetano Scirea: un campione impareggiabile che, come scrivemmo su Hurrà Juventus all'indomani della sua scomparsa, «non ha mai avuto bisogno di attingere al tesoro della celebrità, sicuramente pago di una sua ricchezza interiore». Grande uomo senza pretendere mai nulla, unanime è stato negli anni il riconoscimento della sua serietà e del suo incrollabile senso della misura, senza che egli abbia mai fatto sfoggio di virtù, sicuramente convinto di fare soltanto il suo dovere. «È stato un grande professionista ma non ha mai chiesto il ruolo di leader, contentandosi di quella piccola fascia al braccio che lo faceva capitano senza aggettivi, anche se possedeva tutte le qualità richieste al ruolo: il coraggio, la scienza, la saggezza, l'educazione, la lealtà, il fisico anche, un fisico che ti stupiva perché nella sua straordinaria "normalità" e ti portava a chiederti donde gli giungessero tanta energia e lucidità. È stato un esempio vivente per tutto quello che il calcio poteva chiedere di positivo ad un atleta e ad un uomo, ma anche contro tutto quello che il calcio e lo sport andavano producendo in negativo, a cominciare dalla violenza». La sua correttezza era anche uno stile, comunque una scelta precisa, non solo un dono di natura Hurrà Juventus, ottobre 1989 Ai più giovani, all'epoca, è mancato come amico, come esempio e come maestro, visto che questa era la strada che stava percorrendo. Oggi ne conserviamo amorosamente il passato, facendolo rivivere nel nostro presente e nel nostro futuro. Ricordando il 26° anniversario della sua scomparsa, ci stringiamo assieme a tutto il popolo bianconero intorno a Mariella e Riccardo, nel ricordo dell'indimenticabile campione.

9 stagioni passate insieme, una grinta impossibile da dimenticare: tanti auguri Paolo Montero!

Ecco i 24 giocatori che Allegri potrà utilizzare in campionato. I giocatori under 21 possono essere utilizzati senza limitazioni, mentre sono obbligatori 8 giocatori over 21 formati in Italia.

Giocatori over 21 formati in Italia: Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci, Marchisio, Padoin, Sturaro, Zaza.

Giocatori over 21: Neto, Rubinho, Caceres, Alex Sandro, Lichtsteiner, Khedira, Pogba, Hernanes, Evra, Lemina, Asamoah, Pereyra, Morata, Cuadrado, Mandzukic, Dybala.

Dopo Hernanes è toccato a Lemina presentarsi alla stampa: "Ho scelto la Juventus perché è un'eccellente squadra, che vince spesso e voglio essere parte di questo grande progetto. C'è sta un interesse anche di altre società, ma ho dato la priorità alla Juventus perché è una squadra che mi ispira molto". C'è la pesante eredità di Vidal: "Abbiamo delle caratteristiche in comune, ci piace la difesa, ci piace anche l'attacco. E non so se potrò fare quello che ha fatto lui, perché Vidal è sempre Vidal, è un grande giocatore. Spero che con l'esperienza che potrò acquisire qui alla Juventus di poter raggiungere il sui livello". L'ex Marsiglia ha come idolo Del Piero: "Mi piaceva molto, ma purtroppo non sono un attaccante. Ora mi ispiro a Nedved". Poi un'indicazione per Allegri: "I miei ruoli preferiti, sono mediano, playmaker, perché sono i posti che preferisco, ma se c'è bisogno di giocare in difesa non c'è nessun problema per me, sono pronto a lavorare in difesa e a dare il meglio per la squadra".

In casa Juve è il grande giorno di Hernanes, l'ultimo arrivato in questo mercato estivo. "Sono stato bene all'Inter, ma ora sono qua per affrontare una nuova sfida - ha detto il brasiliano -. Sono sorpreso, ma soprattutto contento". Sull'avvio di stagione sottotono dei bianconeri: "Nel calcio due partite non vogliono dire niente. Sono andati via giocatori importanti, ma la Juve rimane sempre la squadra da battere sia in Italia che fuori".

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