Allegri: "Con l'Inter non decisiva"

"Non è una sfida decisiva per lo scudetto, ma è importante per il futuro"

  • A
  • A
  • A

Importante sì, ma non decisiva. Dopo il Napoli, la Juventus di Allegri sfida la capolista in campionato: "E' sempre una sfida bella da giocare - ha commentato il tecnico -, con due squadre che lotteranno fino alla fine per lo scudetto. La Juventus sta crescendo e sono fiducioso per il resto della stagione". I dubbi riguardano la formazione: "Buffon non dovrebbe esserci, ma ho confusione e su Dybala non ho deciso. Higuain? Come Icardi è decisivo".

- Valgono gli stessi presupposti di Napoli? Valgono due risultati su tre?
Aver vinto a Napoli è stato un passo importante. La sfida contro l'Inter è una partita importante perché ci affrontiamo contro la prima del campionato, un'altra volta. Noi dovevamo passare il turno in Champions e l'abbiamo fatto. Ora miglioriamo la condizione fisica di alcuni giocatori per far sì che la squadra stia bene nel proseguio della stagione. Sono fiducioso

- Contro l'Inter è una sfida scudetto?
Se intendiamo che queste due squadre si contenderanno il titolo fino alla fine, sì. Ma questa partita non sarà decisiva per il titolo

- Dybala può finire in panchina?
Qualcuno domani riposerà perché ci sono giocatori che hanno giocato molte partite. Dopo l'allenamento deciderò, ma l'unico dubbio è che Buffon difficilmente sarà della partita. Devo ancora decidere come giocare davanti

- Chi le dà più garanzie al momento e chi meno anche dal punto di vista fisico?
Chi ha giocato i playoff con le nazionali è rientrato con diversi acciacchi come Buffon, Chiellini, Mandzukic e Lichtsteiner. Altri come Pjanic sono reduci da infortuni e devono ritrovare la condizione ottimale, come lui Dybala. Prima della Roma abbiamo 15 giorni in cui possiamo lavorare bene

- Vi sentite ancora vittime sacrificali come a Napoli?
Al San Paolo se avessimo perso ci avrebbero dati per finiti visto che le prime perdono pochi punti con le piccole. Quest'anno saranno gli scontri diretti a fare la differenza. La sfida con l'Inter dà molti stimoli perché hanno numeri pazzeschi con uno spirito di squadra importante. Il lavoro di Spalletti è ottimo, poi Juve-Inter è sempre una partita bella da giocare

- Nelle ultime quattro partite la Juventus è cresciuta nell'atteggiamento?
La squadra ha capito che doveva fare qualcosa in più. La differenza per arrivare ai grandi obiettivi la fa il lavoro e il sacrificio, soprattutto in un calcio molto fisico come quello di oggi. Anche i più tecnici se non stanno bene fisicamente possono fare la differenza

- Come stanno mentalmente Dybala e Alex Sandro?
In questo periodo è difficile mantenere la condizione soprattutto per chi va in nazionale. Paulo è uno dei migliori che abbiamo e questo periodo meno bello non è preoccupante. L'importante è che sia concentrato sul lavoro per tornare al suo livello

- Spalletti è la vera differenza con l'Inter del passato?
Sta confermando quanto bene ha fatto anche in passato con la Roma e non solo. Sa sfruttare al meglio le caratteristiche dei propri giocatori, cambiando il sistema di gioco in base a chi ha. Poi è bravo nella lettura nelle partite, è un valore importante per l'Inter

- Mandzukic sarà titolare? Alex Sandro?
Ha passato un momento complicato ed è stato fuori. Deve riprendere la condizione ottimale e lo sta facendo, sta un filino meglio. Alex Sandro sta migliorando ma non è il vero Alex Sandro

- Nei diciotto punti in più dell'Inter è solo bravo Spalletti o pesa anche l'assenza dall'Europa?
E' importante lavorare tutta la settimana, ma una grande squadra deve giocare ogni tre giorni. Il loro pregio è che si sacrificano l'uno per l'altro. Dopo un inizio non bellissimo con qualche sofferenza di troppo, ora giocano bene e concedono poco. Dovremo fare una partita molto importante

- Dipende più la Juve da Higuain o l'Inter da Icardi?
Entrambi hanno un peso importante nella squadra. Gonzalo da un mese e mezzo sta facendo molto bene, ha ritrovato la condizione ed è tornato decisivo. I grandi bomber segnano e sono fondamentali.

- La scuola toscana è quella vincente per gli allenatori italiani?
Ce ne sono e ce ne sono stati parecchi. Abbiamo si vede un buon Dna per gli allenatori. E' la scuola italiana che è ottima, ma credo che bisogna lavorare più sui singoli giocatori già dalle giovanili. Non bisogna ingabbiarli

- Questa Inter è paragonabile alla prima Juve di Conte: invidi il loro entusiasmo?
Ce l'abbiamo anche noi. Loro hanno una voglia di battere la Juventus che noi non possiamo avere. Dobbiamo essere più bravi per fare qualcosa di straordinario, il normale impegno non basterà

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti