Ci sono alcuni aspetti del B-Day, il giorno dell'addio di Gigi Buffon alla Juventus, che sono abbastanza scontati e altri per i quali toccherà aspettare ancora qualche giorno. Partiamo dalle cose certe. Alle 11.30, in una conferenza convocata ad hoc allo Stadium, uno dei più grandi portieri della storia del calcio e il simbolo della Juve degli ultimi 17 anni darà l'addio ai tifosi bianconeri e ai suoi compagni. Come scritto ieri, riportando un'indiscrezione del nostro Bruno Longhi, questa scelta è stata presa da tempo e rientra nell'ambito dell'opportunità e della cortesia. Buffon sa che, per questioni progettuali, la sua permanenza avrebbe creato problemi alla società - cui ha dato moltissimo ma dalla quale ha ricevuto altrettanto - e al compagno Szczesny. Ha quindi deciso, giustamente, di non mettersi nemmeno minimamente di traverso e di lasciare spazio al suo erede designato. Questo è quindi quello che dirà questa mattina e lo farà ringraziando, commosso, quanti hanno condiviso con lui questo lungo cammino calcistico.
Quello che, invece, quasi certamente non dirà è quello che farà domani. Almeno per un paio di motivi buoni. Il primo è che non è il momento né il posto giusto per farlo. Il secondo è che, in ogni caso, prima di scegliere se continuare altrove oppure no Gigi dovrà necessariamente aspettare la sentenza della Uefa sulla tormentata notte di Madrid. Il motivo è ovvio: l'unica cosa che potrebbe spingere Buffon a continuare è la Champions. Solo ed esclusivamente la Champions.
Questo per dire che fino a qualche tempo fa - non troppo - Gigi era sufficientemente convinto di terminare la sua carriera nella Juve. Anche se in fondo si sentiva e si sente fisicamente a posto e anche se, intimamente, è legittimamente convinto di essere ancora oggi uno dei migliori portieri in circolazione. In questo lasso di tempo tra la decisione di lasciare e la conferenza di oggi, più di una squadra ha però fatto timide avance a Gigi. Alcune di queste, esotiche e fantasiose, non sono state nemmeno prese in considerazione (ad esempio il Boca). Altre, più recenti e significative, hanno rimesso in discussione tutte le sue certezze. Ed è di queste ultime che Buffon non dirà probabilmente una parola. Si sono fatti nomi, abbiamo fatto nomi, e ipotizzato destinazioni. Tutte destinazioni possibili - con il Psg forse più plausibile rispetto a Real e Liverpool - ma, soprattutto, tutte squadre con cui Buffon potrebbe rincorrere nuovamente la Champions, la coppa maledetta ma anche l'unico grande obiettivo che non è riuscito a centrare nella sua carriera. Ma ripetiamo: non è oggi il giorno adatto a svelare questo pezzo di futuro.
Perché Buffon, nel suo privato viaggio al termine della notte bianconera, non ha ancora voluto e potuto scegliere. Per ora saluterà e lo saluteremo, lo saluteranno tutti come merita. Con l'ovazione che sabato il suo popolo gli riserverà nell'ultimo match da juventino (si parla di sostituzione già decisa per il minuto 75) e con una amminarazione profonda. Se poi sarà solo un arrivederci, lo scopriremo presto.
Juve, è il giorno di Buffon
Gigi annuncerà l'addio alla Juve ma prenderà ancora tempo per decidere se chiudere con il calcio oppure no
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