Bonucci capitano, sedici mesi dopo. Juventus-Genoa è cominciata così, con questa decisione che, al di là del risultato finale della partita, amaro per il mondo bianconero, ha prodotto discussioni e commenti. E a star dietro alle voci e all'esito di quanto è stato recepito, beh, bisogna dire che il mondo-Juve, o più in generale del tifo, è diviso su questa scelta del club campione d'Italia. Bonucci capitano di... ritorno, se ne parla e di discute.

E per ricordare quanto è accaduto, riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro di 16 mesi, luglio 2017. Clamorosa operazione di mercato, Leonardo Bonucci volta le spalle alla Juve e sceglie di vestire la maglia del Milan con fascia annessa. Impossibile pensare che qualcuno quel giorno avrebbe scommesso di poter rivedere lo stesso giocatore, a distanza di così breve tempo, entrare di nuovo allo Stadium con la maglia bianconera e con la fascia al braccio. Questione di feeling ma anche di equilibri.

Tra il difensore e la Juve erano volati gli stracci, l'orgoglio era stato più forte della ragione, la rabbia per essere stato punito nella famosa notte di Porto e dello sgabello era più angosciante delle prospettive future. Non poteva diventare capitano della Juve perché c'era ancora Buffon. Voleva diventare il capitano del Milan e il suo agente riuscì a centrare quel risultato. Ma ben presto si è capito che l'avventura rossonera sarebbe finita presto.
Estate 2018: qualche sondaggio del procuratore all'estero, la possibilità di andare al Paris Saint Germain con Buffon, poi la cena della grande pace con Chiellini in rappresentanza del mondo Juve, un pezzo di vacanza passato insieme all'attuale capitano, il ritorno a Torino nel quadro dell'affare Higuain. Però per Bonucci si prevedeva un anno di transizione, da figliol prodigo perdonato ma messo sull'avviso. Fino al momento in cui sono state annunciate le formazioni di Juventus-Genoa. Bonucci titolare e capitano. Già, 16 mesi fa nessuno ci avrebbe scommesso, forse nemmeno una settimana fa.