"Juve-Napoli da libro cuore"

Il tecnico bianconero in conferenza. "Higuain? L'allenatore ha due scelte: o non farlo giocare e ci sta, o non dirgli niente, va in campo e gioca"

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Massimiliano Allegri ha presentato il big match contro il Napoli. "Non è decisiva per lo Scudetto, i campionati si vincono a marzo - le sue parole - Questa partita è bella perché è da libro cuore, ma per noi è più importante quella di mercoledì in Champions. Su Higuain: "Con lui oggi non parlo. Ha fatto una scelta. Tutte le cose della vita iniziano e finiscono". Sulle condizioni di Marchisio: "Il ginocchio è ok, ma temo problemi muscolari"

L'anno scorso è stata decisiva. Potrebbe essere decisiva anche quest'anno?
"La partita di domani arriva solo all'11a giornata e quindi non è decisiva per il campionato. Gli scontri diretti nel girone d'andata non sono decisivi, al ritorno sì. Addirittura, se non erro, il 28 ottobre dell'anno scorso, tra qualche ora, perdevamo con il Sassuolo ed eravamo 12esimi in classifica. A distanza di un anno le cose sono cambiate. Questo dimostra che ci vuole sempre molto equilibrio, perché alla fine i campionati si decidono - come la storia insegna - a marzo. Domani sarà una partita importante, ma la partita più importante per noi sarà quella di mercoledì perchè dobbiamo cercare di chiudere il discorso Champions per la qualificazione.

Per Higuain è una partita particolare, da questa estate è al centro della bufera. Gli parlerà?
"Higuain ieri non l'ho visto, perchè ieri era una giornata di recupero e quindi chi aveva giocato è rimasto a fare lavoro differenziato, abbiamo lavorato con quelli che non hanno giocato. Questa partita è bella perchè è da libro cuore. L'allenatore ha due scelte: o non farlo giocare e ci sta, o non dirgli niente, va in campo e gioca".

Marchisio può partire ancora titolare?

"Devo valutare. Marchisio non è un problema di ginocchio, fortunatamente il ginocchio sta bene. Il problema è che a livello muscolare, a distanza di 72 ore, ci possono essere dei rischi, quindi devo stare molto attento e parlerò con Marchisio. Con Marchisio ci parlo, con Higuain no, ma con Marchisio ci parlo oggi per sapere come sta, e vedrò e valuterò. Se è in condizione di giocare, partirà, altrimenti starà fuori e giocherà mercoledì. Devo vedere dopo un lungo infortunio e non rischiare, perchè in questo momento il rischio sono gli infortuni muscolari". 

Può essere la partita di Lichtsteiner?
"Lichtsteiner ci sono probabilità che giochi, si sta allenando molto bene, è un professionista serio, devo fare delle scelte. Credo che il vantaggio in questa Juve è che fino a questo momento  abbiamo cambiato spesso formazione, però abbiamo avuto sempre gli stessi risultati e questa deve essere la nostra forza perchè ci consente di giocare tante partite con una buona intensità". 

Le condizioni di Evra?
"Evra ha preso questo colpo, ha avuto questo indurimento sul polpaccio, oggi verrà valutato se sarà a disposizione o meno".

Cuadrado si è guadagnato il posto?
"Per quanto riguarda Cuadrado ci sono partite in cui preferisco farlo partire dall'inizio. E' normale che in questo momento ho solo due alternative davanti, Mandzukic e Higuain. E Cuadrado che può essere una punta aggiunta, una falsa punta aggiunta. Anche lì dovrò valutare. Poi mercoledì abbiamo un'altra partita. facendo la conferenza prima dell'allenamento sono di poco aiuto".

Quest'anno le partite con avversari di maggiori blasone - Siviglia in Champions e le due a San Siro - due le avete perse e una pareggiata. Pensi che sia un caso? Gli anni scorsi gli scontri diretti li avete vinti quasi tutti.
"A volte ci sono campionati in cui vinci tutti gli scontri diretti, a volte ci sono campionati dove vinci tutte quelle con le medio-piccole e pareggi qualche scontro diretto. Alla fine l'importante è portare a casa la sostanza, la sostanza è arrivare primi in classifica. Io dico sempre ai ragazzi che noi dobbiamo avere un grande obiettivo: quello di migliorare noi stessi: migliorare noi stessi significa la velocità della palla, la velocità di gioco. L'altro giorno sono stati molto bravi, soprattutto all'inizio. Se la squadra è stata aggressiva è perché la squadra viaggiava molto veloce, la squadra è meno aggressiva quando la palla arriva già meno veloce. Per quanto riguarda gli scontri diretti, innanzitutto quando abbiamo pareggiato col Siviglia qualcuno aveva detto che il Siviglia era una squadretta, invece credo che sia seconda nella Liga e stia facendo delle ottime cose. E in quella gara noi abbiamo avuto sette palle gol, una traversa, un mezzo rigore, loro credo che non abbiano mai tirato in porta. Con l'Inter e con il Milan sono state due partite anomale. Giustamente si giudica per il risultato, perché dopo alla fine il calcio si giudica per i risultati.... perché dopo sento dire spesso il bel calcio, calcio spettacolo, ma per lo spettacolo si va al circo, per il calcio spettacolo si va da un'altra parte, bisogna giocare bene ma vincere. Poi allora venite da me, perchè abbiamo perso gli scontri diretti, poi bisogna giocare bene, ma alla fine quello che conta sono i risultati, perché col Siviglia abbiamo fatto la partita e abbiamo fatto 0-0, e allora cosa conta? Il risultato o lo spettacolo? Allo facciamo contare il risultato, poi siamo tutti d'accordo. Poi bisogna analizzare le partite. Voi fate giustamente i giornalisti e doveste scrivere e criticare gli sbagli dell'allenatore, io devo fare l'allenatore e devo vedere che a Milano con l'Inter è stata fatta una brutta partita, con il Milan è stata fatta  una partita di controllo, dove poi c'è il pallone che è rotondo e ogni tanto va da una parte, invece di andare da un'altra. Però bisogna migliorare sulla nostra qualità del gioco". 


Lei ha vissuto il suo periodo da calciatore a Napoli. A Napoli considerano Higuain un traditore. Lei come definirebbe un calciatore che lascia Napoli per andare alla Juventus? Un ricordo della sua esperienza a Napoli da calciatore...
"Innanzitutto Napoli è una città meravigliosa perché c'è sempre il mare, c'è sempre il sole, quindi si sta veramente bene quando si va a Napoli. La mia esperienza calcistica non è stata un granché, sono arrivato  a ottobre-novembre e a gennaio eravamo già retrocessi, quindi credo che lì fu la fine della grande era del presidente Ferlaino. Per quanto riguarda Higuain, è una scelta. Siamo tutti professionisti. Tutte le cose della vita iniziano e finiscono. I tifosi napoletani devono essere riconoscenti a Higuain per quello che ha fatto, per quello che ha dimostrato. Higuain deve essere riconoscente alla tifoseria napoletana per l'affetto che gli hanno dato. Ma io credo che il ragazzo - ogni tanto ci parlo, oggi no, ma giorni addietro ci ho parlato -, lui è sereno, è molto legato alla città di Napoli, questo sicuramente".

Quali sono le tre caratteristiche del Napoli alle quali bisogna stare attenti?
"Innanzitutto dobbiamo fare i complimenti a Sarri perché sta facendo un ottimo lavoro. Il Napoli è una delle migliori squadre che gioca a calcio in Italia, è in lotta per lo Scudetto, è stato costruito per arrivare nei primi tre posti, ha grande velocità e grande tecnica con i tre davanti; in questo momento non avendo il centravanti può avere dei vantaggi perché ti danno meno punti di riferimento. Poi a livello difensivo ha un'ottima organizzazione difensiva, ma è sempre stato il suo forte, già quando era alla Sangiovannese, in quella famosa partita che giocammo contro, non ci fu neanche un tiro in porta".

Se farà giocare Higuain, chiederà qualcosa di speciale a lui o alla squadra?
"Innanzitutto i numeri di Higuain sono importanti perché ha già fatto 7 gol e può capitare che un attaccante per qualche partita non segni, soprattutto quando sei alla Juventus dove magari segnano altri giocatori. Lui è sereno e soprattutto sono molto contento io di quello che sta facendo, sia in fase offensiva che in fase difensiva. Va conosciuto, i compagni di squadra devono conoscerlo ancora meglio perché lui è bravissimo nel primo movimento e nel muoversi in base a quale zona è la palla. Su questo bisogna migliorare e bisogna aiutarlo. L'importante non è che da noi segni tutte le domeniche Higuain, l'importante è che la Juventus alla fine dell'anno vinca lo Scudetto, abbia una Champions con l'obiettivo massimo di arrivare in fondo e cercare di vincerla, abbiamo una Supercoppa che è il 23 a Doha e abbiamo una Coppa Italia. Ora giochiamo questa partita domani, poi il primo obiettivo  della stagione è quello di mercoledì, di cercare di arrivare alla qualificazione; il secondo obiettivo sarà il 23 a Doha. Per il campionato se ne riparla a marzo".

Il Napoli giocherà senza un attaccante puro, ma con Callejon. Lui e Mertens sono forse i più pericolosi...
"Il Napoli senza centravanti sta facendo ottimi risultati, ti dà meno punti di riferimento. I tre davanti sono molto bravi ad attaccare la profondità, nel giocare nell'uno contro uno, quindi senza punti di riferimento per noi sarà molto più difficile. Callejon sta facendo delle grandi cose da quando è Napoli, se non sbaglio ha riconquistato anche la Nazionale".

Con gli esterni di qualità di cui dispone, è utopistico pensare con un centrocampo con due interni?
"Per giocare con due giocatori davanti alla difesa, è necessario che faccia giocare giocatori con un certo tipo di caratteristiche. In questo momento preferisco giocare con i tre centrocampisti, indipendentemente da tutto il resto della squadra". 

La zona Scudetto quante squadre prende? Solo Napoli e Roma? O vedi qualcosa anche dietro?
"Dalla nona partita in poi si comincia a delineare la classifica, infatti già dopo la partita che noi abbiamo perso a Milano, la classifica era diventata: Juve, Milan, Roma e Napoli. Dopo la partita dell'altro giorno, il Milan è andato a 5 punti, non è lontano e quindi  ha l'ambizione ancora per lottare per i primi tre posti. Tra due-tre domeniche secondo me la classifica sarà ancora più delineata. Questo è il momento decisivo non per la vittoria dello Scudetto, ma per delineare le prime posizioni. Poi il campionato sarà ancora lungo, quindi c'è ancora molto da dire. Però al momento le prime quattro squadre sono quelle che hanno un po' più di vantaggio".

Come pensi di imbrigliare l'attacco del Napoli?
"Bisognerà essere molto bravi a non cedere grandi ripartenze, perchè è la loro forza, ma lo è sempre stata. E poi bisognerà essere bravi nella gestione della palla, nell'attacco alla loro linea difensiva. E' una partita vera, una partita tosta, dove ci vorrà grande equilibrio, grande pazienza, perché il Napoli da un momento all'altro può essere pericoloso nella fase di contrattacco".

Hai detto che la partita più importante è quella di mercoledì. Quindi nel fare la formazione ci metti un occhio alla gara di mercoledì?
"Nel fare la formazione di domani, più che mettere un occhio a mercoledì, devo vedere quelli che stanno bene e sono in condizioni di fare una partita intensa domani. Poi domani finita la partita penseremo a quella di mercoledì. Tra l'altro abbiamo anche un giorno in più per prepararla".

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