Mourinho: "All'Inter allenavo la squadra a giocare in 10 contro 11"

Il portoghese ricorda nella sua autobiografia: "Pronti a combattere i torti"

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Una delle immagini indimenticabili dei due anni nerazzurri di Mourinho. Una delle più care al popolo interista: lo Special One che mina il gesto delle manette durante Inter-Sampdoria del 20 febbraio 2010, protesta contro l'arbitro Tagliavento in un match che i futuri campioni d'Europa avrebbero poi terminato in nove uomini. Ed è proprio questa la fotografia che apre la "sezione italiana" dell'autobiografia del tecnico portoghese, una vivace e divertente ricostruzione fotografica dei sui 22 anni di carriera e successi. "Quanto più ci concentravamo sulla Champions League - ricorda Mourinho secondo quanto viene anticipato sulle pagine di Globoesporte - quante più difficoltà poi incontravamo in campionato. Abbiamo patito alcune sconfitte, c'era una Roma molto forte, ma ho avuto sempre la sensazione che gli arbitri facessero contro di noi errori a catena. Ad un certo punto ho iniziato ad allenare la squadra a giocare in 10 contro 11, per essere pronti nel caso in cui avessimo perso un uomo per espulsione. Ma mi sono dimenticato di fare gli allenamenti in 9 contro 11, come contro la Sampdoria quando furono espulsi due dei nostri".

Ma gli anni di Inter sono stati soprattutto anni di successi e gioie indimenticabili. E di rapporti indelebili come quelli con Wesley Sneijder, Marco Materazzi e Javier Zanetti: "L'olandese è stato un dieci speciale; Zanetti il mio capitano e persone come Materazzi fanno la storia dell'Inter". Nel libro anche una frase che fotografa al meglio la sue essenza: "Sono capace di sorridere di fronte a una sconfitta, perché voglio che arrivi la prossima partita. La reazione fa di me un uomo migliore, perché so che una sconfitta rappresenta l'inizio di un nuovo ciclo di vittorie".

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