Mancini: "Volevo la Champions"

"A Udine sarà dura, settimana importante contro i friulani e il Chievo". E poi il mercato: Dybala, Vazquez, Mauri. Felipe in difesa, Medel a disposizione

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Sei punti in due partite: a Udine e in casa col Chievo. L'improvvisa resurrezione interista verso l'Europa League passa da questi due risultati obbligati, per avvicinare ancora di più Sampdoria e Fiorentina, poi si vedrà. E' il proposito di Roberto Mancini, alla vigilia della sfida con l'Udinese. Inter da rifare in difesa, senza Ranocchia e Juan Jesus: gioca Felipe con Vidic, torna Santon. Medel rientra dalla squalifica.

"L'Inter finalmente ritrovata? Vediamo, andiamoci piano. I progressi ci sono, c'erano anche quando certe partite finivano male... Stiamo giocando da squadra, questo sì. E non da oggi, non da Inter-Roma".
Dalla trasferta udinese, che cosa aspettarsi?
"Mi aspetto che sia una partita dura. L'Udinese è in netta crescita, ha battuto il Milan. Ci sarà da lottare e soffrire".
Il presente e il futuro? Vogliamo riparlare di Kovacic?
"Mateo ha tante qualità. Può diventare un grande calciatore. Voi mi chiedete sempre se sarà in futuro un nuovo Pirlo. Può essere, ma la strada è lunga".
La crescita della squadra, dopo l'1-1 col Parma. E la mossa di Hernanes dietro le punte.
"Hernanes ha le qualità per giocare in quel ruolo, le giuste qualità. L'Inter dopo il Parma? Sì, siamo andati meglio, ma il senso del mio giudizio globale rimane negatuvo, perché io volevo arrivare fra le prime tre, e qui lottiamo per un posto in Europa League".
Inter-Roma che partita è stata?
"Una bella partita, contro una squadra che gioca a calcio e vuole vincere, sempre. Poteva finire in tuti i modi, anche con la vittoria della Roma o il pareggio. Noi non potevamo accontentarci, il pari non ci serviva. Sono stati bravi Kovacic e Hernanes, ad andare a centrocampo. Bravo Shaqiri, bravo Podolski".
Shaqiri di che cosa soffre?
"Il vizio in Italia è che si vuole tutto e subito, senza pazienza. Shaqiri ha qualità eccellenti, ci vuole tempo per integrarsi. Lui come Podolski".
L'Europa League quanto è lontana?
"Non dipende solo da noi. Ci vogliono ottime prestazioni nostre, con tante vittorie. Questa settimana è molto importante per capire: l'Udinese, il Chievo. Vediamo. Ma non dipende solo da noi".
La svolta dopo il Parma: come è avvenuto?
"Sono i risultati a dettare i giudizi, ci sono partite che perdi in modo assurdo... Noi dobbiamo lavorare, lavorare. La crescita dell'Inter è cominciata da tempo, poi ci sono episodi, momenti...".
Ha visto da vicino Dybala, ieri.
"Non solo lui. Ho visto Vazquez, ne ho visti altri. Guardiamo i giocatori che possono avere un grande futuro. C'è anche Mauri del Parma, guardiamo un po' ovunque".

Gli stadi, la violenza, la follia dell'ultimo derby di Torino.
"Anche in Inghilterra, anche se meno frequentemente, succede e quando accade in 24 ore la polizia arresta un po' di persone. Lo fanno vedere anche in diretta tv. Se non facciamo qualcosa, dopo anni di parole... Una partita è una partita, non serve per altre cose, bisogna prendere provvedimenti seri una volte e per tutte altrimenti succederà ancora. Tutti dobbiamo farlo".

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