Mancini, Alessio Da Ronch conferma a Premium Sport: "Mi diede del frocio"

Il giornalista della 'Gazzetta dello Sport': "Nella lite di allora, nella pioggia di insulti, ci fu anche quella parola...". Il vice di Mancini: "Non ricordo le parole"

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Roberto Mancini nega di aver insultato un giornalista con il termine 'frocio' ma Alessio Da Ronch della 'Gazzetta dello Sport' conferma i fatti, risalenti al 2001, nello speciale 'Sarri-Mancini' su Premium Sport: "Quel giorno ci fu una lite tra noi due e volarono tante parole e tanti insulti, soprattutto da parte sua. Tra queste si fece scappare anche questo insulto. Mi diede del frocio. Fu una lite come ne sono capitate parecchie. Io avevo fatto un pezzo sull'attaccante brasiliano della Fiorentina Leandro. Ufficialmente dalla Fiorentina era dato in permesso ma in realtà io sapevo fosse scappato in Brasile perché Mancini gli aveva fatto capire che non avrebbe più giocato. E l'avevo scritto. Poi mi sono trovato davanti un Mancini furibondo, mi ha attaccato sulla mia professionalità, sul fatto che avevo scritto cose non vere".

E ancora: "Lui si è avvicinato e mi ha insultato pesantemente, usando anche quell'epiteto. E mi ha minacciato anche di interventi fisici - ha continuato Da Ronch a Premium Sport - A quel punto la situazione è degenerata. Mi ha detto una valanga di insulti, nella memoria di tutti è rimasta la parola frocio. Un collega e l'addetto stampa si misero in mezzo. Il collega era Rialti... Come in tanti altri episodi penso di non averne parlato col giornale, era una lite come altre avute, anche con toni più violenti... Quella parola non mi ferì tanto, era un insulto come un altro; l'amarezza mi è rimasta perché pensavo che una cosa che avevo scritto fosse senza fondamento e invece si rivelò vera e anche perché non si è mai scusato e mai mi ha rivolto la parola da quel momento. Ma mai ho pensato a Mancini come omofobo, nella rabbia si dicono tante cose".

A Premium Sport è intervenuto telefonicamente anche Angelo Gregucci, allora vice allenatore di Mancini: "Io ricordo l'alterco tra Roberto e Alessio, ma le parole non le ricordo dopo 15 anni. Cercavo di tenere Roberto a bada perché volevo che la situazione non degenerasse". E successivamente anche Alessandro Rialti, giornalista del Corriere dello Sport, citato da Da Ronch come testimone: "Mancini era furibondo, accusava Da Ronch di aver mistificato la realtà. Ricordo la tensione e gli insulti ma devo essere onesto, non mi ricordo quello che è stato detto. Era un'alluvione di insulti ma frocio non lo ricordo, sono passati tanti anni e sono più vecchio di allora. Se dovessi testimoniare in un tribunale direi che non ricordo".