De Boer: "Sarà un'Inter diversa"

Le parole del tecnico olandese: "Ci vorranno 4 settimane per avere una condizione fisica adeguata"

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L'Inter deve rialzarsi subito, dopo la batosta di Verona. Frank De Boer, alla sua prima panchina da allenatore dell'Inter a San Siro, pensa solo alla sfida col Palermo, senza badare ai nuovi acquisti di mercato: "Gabigol e Joao Mario? Ci daranno tante soluzioni in più. Ma pensiamo solo al match di domenica: vedremo un'Inter diversa". Il modulo sarà il 4-3-3? "È chiaramente quello che preferisco, ma serve una condizione fisica importante, che non abbiamo".

Il tecnico olandese ha incontrato il patron Zhang e il presidente Thohir: "È bello averli qui, è bello stare tutti insieme. Ci danno il loro massimo supporto e tutti insieme vogliamo riportare l'Inter dove era abituata a stare, in alto". Vietato parlare di Scudetto: "Noi dobbiamo tornare in Champions League".

De Boer non si è sbilanciato nemmeno sul mercato: gli arrivi di Joao Mario e Gabigol potrebbero non essere gli ultimi. "Non parlo, per rispetto di chi deve giocare e potrebbe essere influenzato. La cosa più importante è la partita col Palermo di domani".

Infine ha battuto con forza il tasto sulla condizione atletica: "Io penso che il 4-3-3 sia il modulo migliore per vincere, quello che può portarti al successo. Ma per farlo, per farlo bene, serve una forma fisica adeguata. E ci vorranno credo almeno quattro settimane per ottenerla".

Sono arrivati due giocatori importanti. L'Inter non si può più nascondere.
"Vogliamo sempre prendere buoni giocatori, la realtà è che non sono ancora ufficiali quindi non dirò molto. I grandi giocatori sono sempre benvenuti".

Errori da non ripetere dopo la trasferta di Verona?
"Non abbiamo giocato la nostra miglior partita. Nel primo tempo non avevamo molti problemi, ma nella ripresa siamo calati fisicamente. Questa settimana ci siamo allenati molto bene".

Che idea si è fatto della rosa e dei giocatori che ha a disposizione?
"Ci vuole tempo, bisogna capire la cultura e la filosofia del club e del campionato. Serve tempo, per me e per i giocatori per sapere cosa voglio. Si sono fatti dei passi in avanti, ogni settimana ci possono essere miglioramenti".

Entusiasmo dei tifosi per i nuovi acquisti. Ci vuole prudenza per parlare di Scudetto?
"La cosa più importante è che stiamo migliorando e che lotteremo al massimo delle nostre possibilità in ogni match. Domani già vedrete un'Inter diversa. Non ci siamo ancora a quel livello, l'obiettivo è sempre quello di giocare per la Champions. Credo che potremo ottenerla e sono sicuro che miglioreremo fisicamente e che la squadra potrà seguire la mia filosofia".

Banega giocherà regista?
"Non dirò dove giocheranno i giocatori domani, può giocare ovunque in centrocampo"

In che ruoli giocheranno Joao Mario e Gabigol?
"Joao Mario può giocare in tutti i ruoli del centrocampo, e anche Gabigol può ricoprire tre posizioni in attacco. Ci danno più opportunità. Ma l'attenzione è solo sulla partita di domani col Palermo, non dobbiamo pensare ad altro".

Esordio a San Siro e impatto coi tifosi dell'Inter, sempre numerosi. Messaggio per loro?
"Vogliamo dare un bel segnale, la prima impressione è sempre positiva. I giocatori devono essere orgogliosi della maglia e dare il 100% per questo club. C'è sempre un punto di partenza. Il pubblico è importante: 'tutti insieme', il loro aiuto è importante".

Quanto è importante dare certezze, magari con un modulo tipo il 4-3-3?
"Abbiamo una squadra con esperienza, i giocatori hanno giocato in nazionale e in altre squadre: sanno interpretare tutti i moduli. Sono i piccoli dettagli che vanno migliorati e che possono cambiare le cose. A Verona abbiamo giocato a 3 dietro, ma potevate dire che era a 5 per dare sicurezza. Bisogna arrivare ad avere automatismi e ad avere un sistema con certezze. Certo il mio modulo preferito è il 4-3-3 e penso sia il modo migliore per avere successo, ma non siamo pronti per farlo. Si può anche cambiare, capire quando è il caso di cambiare".

Sente diffidenza nei suoi confronti? Vuole smentire gli scettici?
"È uno stimolo: credo nel progetto Inter, ho fatto un grande passo dall'Ajax per venire qui. Lavorerò, duramente, per ottenere risultati su questa panchina".

Il mercato Inter è chiuso o servono rinforzi, magari in difesa?
"Non parlerò di mercato, vedrete in futuro. Non dico niente, non voglio influenzare nessuno, tantomeno i giocatori che abbiamo prima della partita di domani".

Cosa ha imparato della cultura italiana e del calcio della Serie A?
"Ci sono differenze ad esempio su come si prepara una partita. Devo imparare a come sono abituati i giocatori a fare le cose e dobbiamo trovare una via di mezzo su come ero abituato io. Stiamo andando bene, a volte sono ancora sorpreso da qualcosa, ma è un'esperienza nuova. È il bello di questo lavoro".

La sua filosofia di gioco richiede una condizione fisica ottimale: quando l'Inter sarà al 100%?
"Dipende. Dipende se i giocatori in nazionale giocheranno due partite, o magari solo 45'. Bisogna essere molto cauti. È importante che tutti siano in forma anche quando vanno con le proprie nazionali: noi diamo dei programmi personalizzati. Penso ci vorranno 4 settimane per avere una condizione fisica importante".

Un commento sul girone di Europa League.
"Credo sia un girone valido. Il Southampton è migliorato molto grazie a Koeman, è arrivato sesto in Premier League. Lo Sparta Praga è una squadra abituata a giocare queste competizioni. Il Beer-Sheva? Va rispettato, ha eliminato Olympiacos".

Un pensiero alle vittime del terremoto.
"Il calcio è importante in Italia e nel mondo ma ci sono cose più importanti. È molto triste, sono dispiaciuto per le persone che hanno perso i loro cari, hanno perso tutto. Spero non capiti mai più".

Questa è l'Inter più forte dopo il Triplete? Le serve altro?
"L'Inter ha sempre avuto una squadra importante. Negli ultimi anni magari le cose non sono andate bene, ma ho fiducia che questi giocatori con me e con il nostro staff la possano portare ad alto livello".

Nagatomo si è infortunato: come sta?
"La prima impressione è che non sia un infortunio grave. Ma domani non sarà a disposizione".

Ha incontrato la dirigenza e Zhang, cosa vi siete detti e quali sono gli obiettivi.
"È stato belli incontrare Zhang e Thohir. Il messaggio importante è che siamo qui tutti insieme. Abbiamo iniziato un progetto, sappiamo che ci supportano. Vogliamo portare tutti l'Inter dove era abituata a stare, è stato un bell'incontro e c'è molta fiducia".

Medel ha sempre giocato a centrocampo nell'Inter, nel Cile anche in difesa. Può giocare anche dietro?
"Ho parlato con lui e mi ha detto che per lui non è importante dove gioca, noi sappiamo quali sono le sue qualità. È un'opzione in più, magari nel futuro avremo bisogno di lui dietro e lo sfrutteremo".

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