L'Inter e la Epic-dipendenza: Brozovic è imprescindibile ma a centrocampo è troppo solo per reggere

Regista, incontrista, incursore: il croato fa tutto e bene ma ha bisogno di un partner che lo assista

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Tre dati positivi. Tre come le vittorie consecutive arrivate nell'arco di una settimana tra Champions (Tottenham) e campionato (Sampdoria e Fiorentina). Il primo: Icardi si è sbloccato. Dopo l'Europa è arrivata la firma anche in Serie A ( ci voleva la Fiorentina, sua vittima preferita): preoccupazione o meno, riprendendo le parole dello stesso argentino, il gol è fondamentale per un attaccante. Anche per chi ne ha alle spalle ben più di cento. Buon segnale dunque per lui e per l'Inter. Secondo dato: sfatato il tabù San Siro. Già, perché in campionato il successo mancava da ben quattro partite, due sconfitte nello scorso torneo (Juve e Sassuolo), un pari e un ko quest'anno (Torino e Parma). Anche questa una iniezione di fiducia. Terzo: l'Inter fatica a segnare ma segna con più uomini di tutti, con ieri sera sono sette i marcatori nerazzurri (otto se consideriamo anche Vecino in Champions). Un paradosso solo apparente che supplisce e sopperisce a una mancanza evidente, quella di un secondo attaccante-bomber al fianco di Icardi. A questi tre dati se ne possono aggiungere poi altri in ordine sparso: la ripresa di Candreva, la crescita di Nainggolan, l'intesa tra Skriniar e De Vrij o la "presenza" di Asamoah, per esempio.

Insomma, Spalletti ha motivi per stare più tranquillo, non fosse altro per una classifica che ora sta tornando consona alle aspettative. Eppure, anche contro la Fiorentina, è parso chiaro un problema su tutti: l'assenza di un centrocampista capace di fare da spalla di Brozovic. Una lacuna pesante sul piano della manovra e limitante per lo stesso croato: Brozo ha preso per mano l'Inter vestendo i panni del regista, dell'incontrista e dell'incursore ma avendo non più di due polmoni è evidente che non può reggere su tali ritmi né all'interno della singola partita né tantomeno sul lungo periodo.

Mercato a parte, perché ora per forza di cose non è certo la soluzione possibile, tocca a Spalletti trovare un accorgimento utile a salvare il soldato Marcelo: provati Gagliardini e Vecino, forse converrebbe testare la tenuta di Borja Valero, piedi buoni ed esperienza che aggiugerebbero ordine e raziocinio alla manovra. In attesa, magari, della crescita di Lautaro che giocando sulla trequarti potrebbe invece permettere l'arretramento di Nainggolan. Tutte soluzioni interne necessarie per compensare una mancanza acclarata da un mercato estivo basato tutto o quasi sulla ricerca di un centrocampista non trovato, o più semplicemente non raggiunto, e fondamentali per preservare l'unico giocatore attualmente imprescindibile nell'undici nerazzurro, vale a dire Marcelo Brozovic.



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