Spalletti: "Mettiamoci il cuore"

Con il Chievo ancora formazione a trazione anteriore: "Abbiamo un equilibrio tale da potercelo permettere". Vecino recupera

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Meno cinque, un punto di ritardo da Roma e Lazio: il campionato dell'Inter e la rincorsa Champions passano innanzitutto dalla trasferta di Verona con il Chievo. Spalletti chiama a raccolta i suoi giocatori: "In questo momento servono cuore, carattere e sentimento. Dobbiamo dare tutti qualcosa di più". A Verona verrà riproposta una formazione offensiva: "Abbiamo un equilibrio tale da poterci permettere anche di far giocare Karamoh e Rafinha assieme".

Preoccupato per la mancanza di alternative a Gagliardini, per caratteristiche?
"No, perché abbiamo tanti giocatori come Candreva, Cancelo e Skriniar che possono tutti giocare lì. In realtà Vecino è tornato ad allenarsi molto bene, quindi siamo a posto. Ci spiace per Gagliardini, avevamo trovato un equilibrio. Ma a volte le situazioni così ti portano a trovare altre soluzioni. Penso che Gagliardini, visto la sua integrità fisica, sia possibile rivederlo in campo anche prima dell'ultima partita".

Mal di trasferta: solo una vittoria nelle ultime nove.
"Sappiamo bene quali sono i nostri numeri, i nostri pregi e difetti. In questo momento è chiaro che niente è rimandabile. I problemi vanno risolti all'interno della partita stessa, non si può rimandare a quella successiva. Dobbiamo buttare più avanti quelle qualità da campioni che ci possono far raggiungere risultati importanti. Per avere una completezza di un grande campionato ci vogliono il carattere, il cuore, il sentimento".

Situazione centrocampo e Vecino.
"Rafinha l'abbiamo gestito. Il giorno dopo la gara viene volendo fare tutto e nelle ultime settimane lo ha fatto, quindi nessun problema. Vecino? Sono andato a metterlo a letto, sta benissimo. Può giocare dall'inizio e può giocare bene. Ci sono tante soluzioni. Assomiglia alla partita d'andata, quando mettemmo in campo una squadra che sembrava sbilanciata o troppo tecnica, in realtà... Siamo a posto, non fasciamoci la testa".

Cosa avete in più di Lazio e Roma?
"Non so cosa abbiamo in più, abbiamo un punto in meno. Noi una qualità in più rispetto all'Inter? È che siamo l'Inter".

Si aspetta una prova di maturità a Verona?
"Dobbiamo essere bravi, non c'è un nanosecondo da poter gestire. Penso ci sia la possibilità di rifare una buona partita. In questo momento vanno fatti una corsa in più, uno strappo in più. Serve un atteggiamento di disponibilità nei confronti del compagno, tutto va fatto in più rispetto al solito. Ogni tanto questa cosa ci è mancata: a volte abbiam fatto molto bene, in altri periodi meno bene. Stiamo raggiungendo un equilibrio di prestazione e di partita, una continuità di rendimento nei 90'. Ora mettiamoci qualcosa in più".

Karamoh e Rafinha possono giocare insieme in trasferta?
"In questo periodo del campionato la squadra è pronta a tutto. Sappiamo cosa possiamo fare e cosa possiamo realizzare. Possiamo trovare gli equilibri all'interno della partita".

È sorpreso dallo slancio di personalità di Brozovic, in campo e fuori?
"Ha personalità, si prende la responsabilità di provare delle giocate, di dare soluzioni e sbocchi alla squadra. In altri momenti non ha avuto la forza caratteriale di sostenere queste qualità. Sono convinto che lui ora abbia trovato l'equilibrio necessario: nella nostra squadra è molto importante".

Si aspettava di trovare l'equilibrio di squadra prima di adesso?
"Non lo so, è andata così ma è andata anche abbastanza bene in generale. Siamo dove volevamo essere dall'inizio: volevamo avere la possibilità di lottare fino in fondo per la Champions. È chiaro che da un punto di vista nostro dobbiamo essere sempre più esigenti".

Calendario e classifica alla mano: 74 punti bastano per qualificarsi in Champions?
"Diventa difficile dirlo, ci sono ancora delle insidie non valutabili a bocce ferme. È meglio andare a pensare alla partita col Chievo".

L'Inter ha 7 punti in più rispetto all'anno scorso. Cosa è cambiato?
"Si lavora per migliorare sempre. La società avrà fatto le sue scelte proprio per andare in questa direzione. Società sempre presente agli allenamenti, giocatori disponibili e seri. Sono state messe delle basi importanti per il futuro: quest'anno le scelte da fare saranno più facili in merito a che Inter costruire. Ci sono segnali chiari e facilmente afferrabili".

Gol anche non degli attaccanti...
"Si sono raggiunti degli equilibri che permettono di far venir fuori qualsiasi cosa. Si arriva più dentro l'area, c'è uno zoccolo duro, con più equilibrio anche a difendere insieme".

Avete già fatto una partita che prende ad esempio come esemplificativa della fisionomia della squadra?
"Dobbiamo ancora fare la partita nella quale vedrò la fisionomia corretta di questa squadra, e la faremo".

Il rapporto con i tifosi, che le danno grandi meriti.
"Non ho mai avuto problemi di confronto con l'ambiente dove sono andato ad allenare. Sono uno come tanti che fa il suo lavoro mettendoci competenza e disponibilità. Sono contento ad esempio che in questo momento Brozovic si stia esprimendo al massimo. Voglio lavorare per mettere nelle condizioni migliori i giocatori affinché facciano bene".

Miranda: in campo impeccabile, del futuro non si parla mai. Può essere ancora una colonna?
"Non abbiamo nessuno a scadenza (Miranda 2019, ndr) e questo dimostra il lavoro della società. È fortissimo, è il centrale del Brasile. Questo spiega chi è come calciatore, è uno dei più forti al mondo nel suo ruolo. Attraverso il suo modo di fare - gentile, disponibile, ma anche di personalità - risolve molte cose. Facciamo scorrere il tempo in maniera corretta, poi lui e i dirigenti potranno parlarsi quando vogliono".

I segnali da cogliere sul futuro: dipendono dal piazzamento o meno in Champions?
"Il futuro sarà agevolato non solo in relazione alle scelte sulla qualità dei calciatori. È ovvio che con la Champions ci sono più soluzioni e agevolazioni. Noi vogliamo andarci per dare una gioia ai nostri tifosi. Vedrete cosa ci doneranno i tifosi se riuscissimo ad arrivare in Champions".

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