Inter, Saplletti: "Ramires a gennaio? Se sarà possibile ci rinforzeremo"

Il tecnico nerazzurro: "Conto di riavere Icardi contro l'Atalanta"

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L'Atalanta prossima avversaria in campionato. Le condizioni di Icardi. La situazione di Joao Mario, le voci su Ramires e il mercato di gennaio. E ancora, ovviamente, l'obiettivo Champions, il ritmo serrato di una Serie A che davanti corre veloce, il Milan staccato ma pronto a rientrare. Per chiudere poi con Italia-Svezia e un mondiale come imperativo categorico per gli azzurri. Da Firenze, ospite di una serata di beneficenza, Luciano Spalletti parla ad ampio raggio, partendo dalla classifica della sua Inter: "Abbiamo fatto tanti punti - ha detto il tecnico nerazzurro - a inizio stagione ce lo auguravamo ma non è stato facile. Il merito va ai calciatori, in loro vedo la voglia di costruire qualcosa di ancora più importante anche perché i posti Champions sono quattro e le squadre in corsa sono molte".

Molte, e tra queste può tornare anche il Milan: "In carriera ne ho viste di situazioni ribaltate, anche in un solo girone e quando nessuno credeva fosse possibile". Rossoneri che alla ripresa affronteranno il Napoli, in una giornata he vedrà invece l'Inter, reduce dal pareggio con il Torino, contro l'Atalanta. Con Mauro Icardi in campo? "Ha un leggero gonfiore al ginocchio ma è già in via di miglioramento, sono fiducioso che lo staff medico me lo darà a disposizione per l'Atalanta".

Il tecnico nerazzurro, incalzato anche su questioni di mercato, si è mostrato niente affatto preoccupato dal presunto mal di pancia di Joao Mario: "Normale e giusto che voglia giocare di più ma finora quelli che hanno giocato non mi pare abbiano fatto male... Comunque per me non ha detto niente di strano. Ramires? Abbiamo appena parlato di Joao Mario, come gli dico che arriva un altro nel suo stesso ruolo? (ride, ndr). Abbiamo una rosa corretta e forte, certo se ci sarà possibilità di migliorarla lo faremo".

Infine, grande fiducia in vista di Italia-Svezia: "Ho avuto Ventura come allenatore, ti sa emozionare e ti convince a fare qualsiasi cosa per il bene della squadra. Ti toglie le paure. Poi ha una squadra esperta che sa gestire questo tipo di pressioni: faranno la partita che devono fare".

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