Inter, Moratti: "Mourinho sempre speciale ma non torna. Avanti con Mancini"

L'ex presidente: "Rivedere una squadra cometitiva come la sua? Non chiedetelo a me"

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Un lungo pranzo. O meglio, un intero pomeriggio tra amici che non smetteranno mai di volersi bene: Massimo Moratti e José Mourinho. "E' stato un incontro fatto di ricordi" ha dichiarato l'ex presidente dell'Inter intercettato dai cronisti che lo attendevano sotto casa. "In futuro può tornare? Non se ne è parlato, sta pensando al suo futuro, nè l'Inter sta cercando altri allenatori. Abbiamo rivissuto il 2010 e altri ricordi del passato". Un'Inter, quella, che tutti i tifosi nerazzurri sperano di rivedere quanto prima: "Tornerà una squadra così? Dovete chiederlo ai nuovi responsabili". Bocca cucita, invece, sulla prossima destinazione del portoghese: " Va al Manchester United? Non sono sicuro, non vuole dirlo a nessuno".

"Mou ha detto che all'Inter è arrivato professionista e se ne è andato interista? Bella come cosa" ha continuato Moratti. "E' stato molto gentile e lo ringrazio. E' un po' lo spirito dell'Inter però, chi ci vive dentro può aver girato tutte le squadre del mondo, ma poi i problemi dell'Inter lo obbligano a sentirsi più interista. Cosa aveva di più lui? Ognuno ha le sue caratteristiche. Mancini ci ha risollevato da una situazione difficile, ci ha dato la spinta a fare bene e ha vinto, per cui è stato molto importante per noi e lo sarà di certo in futuro. Mourinho ha raccolto questa situazione e ha dato ancora di più, con un carattere diverso e un modo più rapido, almeno nei tempi di successo, per poi andare altrove e vincere ancora. Tutti e due vogliono bene all'Inter. E sinceramente l'ho sempre saputo, ma oggi ho capito ancora più quanto Mourinho è affezionato all'Inter e a quel periodo. Inter attuale? Io sono tifoso dell'Inter, non sono un cinico ex professionista. Non lo sono mai stato. Mi è capitato di fare il presidente ma sono un tifoso. Fa male vedere alcuni risultati, ma ogni domenica si spera che questa sia quella giusta per ripartire, come capita a tutti, allenatori, giocatori e presidenti. Non perdi mai la fiducia, nemmeno di fare cose impossibili".

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