Inter in crisi, Spalletti: "Non mi sento in discussione, ma il club deciderà..."

Ultime dieci giornate horror, tutto storto ai nerazzurri: Champions a rischio

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A Marassi l'Inter sprofonda di nuovo. Dopo la vittoria "ingannevole" col Bologna, col Grifone i nerazzurri hanno mostrato le solite fragilità tattiche e caratteriali. Per gli uomini di Spalletti gira tutto storto e le ultime dieci giornate horror non lasciano spazio alle interpretazioni. La classifica, del resto, parla chiaro. Il quarto posto è a rischio e il tecnico nerazzurro non esclude nemmeno un clamoroso colpo di scena: "Non mi sento in discussione, ma il club deciderà...". 

Al netto delle assenze di Perisic e Icardi, che nell'ultimo periodo non hanno comunque fatto la differenza, a Genova l'Inter è apparsa svuotata, con poche idee, grinta e voglia di portare a casa tre punti preziosi per continuare a battagliare per la zona Champions con Roma e Lazio. A Marassi ci hanno pensato un autogol di Ranocchia e l'ex Pandev a rovinare tutto. Ma a bruciare non è soltanto il risultato, ma anche la prestazione.

Con Borja Valero trequartista i nerazzurri hanno girato spesso a vuoto, lasciando ai rossoblù il pallino del gioco. Senza idee e lenti, in mediana poi Gagliardini e Vecino hanno fatto il resto, subendo senza scampo la pressione di Bertolacci e Hiljemark. Un disastro, condito da un clamoroso autogol di Ranocchia e da una prestazione difensiva sciagurata. Una prova inaccettabile per chi punta alla Champions, confermata dai numeri impietosi dei nerazzurri. Nelle ultime dieci partite la banda di Spalletti ha conquistato soltanto nove punti. Poco, pochissimo per continuare a resta in corsa per un posto nell'Europa che conta.

"Abbiamo giocato una partita normale, forse qualcosa di più - ha spiegato il tecnico nerazzurro a fine gara -. Poi è arrivato l'autogol che ci ha creato problemi perché siamo fragili". Un'analisi piena di amarezza e sfiducia. La stessa mostrata in sala stampa parlando del suo futuro sulla panchina dell'Inter: "Mi sento in discussione? Ma no. Ciò non vuol dire che i dirigenti non prendano decisioni, non mi analizzino o non mi mettano in discussione". L'Inter affonda e ora anche chi è al timone vacilla.

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