De Boer:"Punto a dominio del gioco"

Il tecnico nerazzurro: "Empoli cidirà a che punto siamo della crescita"

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L'idea è chiara e ambiziosa: calcio totale, calcio all'olandese. E per De Boer non poteva essere altrimenti: questo quello a cui punta il tecnico dell'Inter. "Contro la Juve ho visto ottime cose - ha detto alla vigilia della trasferta di Empoli - ora serve lo stesso atteggiamento. Io punto al dominio del gioco, con intensità, pressing, possesso palla. La qualità c'è, ora serve il lavoro: Empoli ci dirà a che punto siamo del processo di crescita".

Dopo la Juventus come sta la squadra? A livello mentale soprattutto?
"E' una partita delicata e importante. Voglio vedere l'atteggiamento che ho ammirato contro la Juve, nello sport conta ripetersi, importa la continuità. La vittoria con la Juve mi rende contento, i tre punti sono importanti ma è la prestazione che mi ha soddisfatto. Adesso la cosa fondamentale è mantenere la stessa attitudine: lo scudetto si vince giocando partite importanti contro le medio-piccole, dopo la partita contro l'Empoli saprò a che punto siamo del processo di crescita".

L'assenza di Banega porterà a un cambio di modulo? Come sta Gabigol?

"No. Non cambio modulo per un solo giocatore. Qualche aggiustamento tattico e basta. Voglio intensità, voglio grinta. Gabigol? Ha fatto due/tre allenamenti, ieri ha lavorato con il gruppo per la prima volta, oggi vediamo come sta e penso che possa essere convocato".

Quali saranno le difficoltà nel passare da un big match come quello di domenica a una partita come quella di Empoli?
"Lo ripeto. Soltanto dopo la partita di Empoli capirò a che punto sarà arrivata la mia squadra. Abbiamo avuto solo due giorni per preparare questa gara, poi avrò le idee più chiare circa il processo di crescita dei calciatori".

Cosa dovrà fare Brozovic per essere reintegrato nel gruppo?
"Deve solo dimostrare che l'Inter è la sua squadra e di poterne far parte. Quando tornerà con noi non sarà un problema. Ha commesso qualcosa che non ho potuto accettare, tornerà in gruppo quando dimostrerà la sua disciplina".

Si suda di più a imparare l'italiano o a trasmettere la sua filosofia di calcio?
"Vorrei parlare la vostra lingua al più presto, sto studiando molto con il mio insegnante, dedico all'italiano circa due ore al giorno".

Cosa si aspetta dalla sua Inter contro le squadre più piccole?
"Vogliamo dominare sempre il gioco, in ogni partita. Contro la Juventus abbiamo fatto un ottimo lavoro, facendo molta pressione. Ripeto, il nostro obiettivo è quello di imporre il nostro gioco contro qualsiasi avversario, lavorando insieme e andando nella stessa direzione. Tutti insieme, non solamente con 2-3 giocatori. Contro l'Empoli voglio vedere quanto mostrato domenica, da parte di tutti".

Che tipo di rapporto ha con i calciatori? Come si relazione nello spogliatoio?
"Voglio trattare tutti allo stesso modo, perché mi ritengo un uomo onesto. Ho un buonissimo rapporto con loro, costruito sul rispetto reciproco. Conta il gruppo e il processo che stiamo portando avanti tutti insieme, se qualcuno non è d'accordo può esserci qualche problema. In ogni caso io sono sempre a loro disposizione, per qualsiasi cosa".

I tre punti di domenica hanno fatto capire a lei e ai giocatori il reale valore dell'Inter?
"Sì, ma non dobbiamo fermarci. Serve andare avanti, lavorando durante gli allenamenti e dimostrando in partita i frutti del lavoro in settimana. La qualità è molto importante, ma serve relativamente se non si lavora duramente".

Ha colto realmente l'importanza dell'impresa che avete centrato contro la Juventus? Pensa che ora sia cambiato qualcosa tra lei e il pubblico interista?
"Chiaramente la gente ora è contenta e soddisfatta dopo la vittoria di domenica. Credo sia normale che ci sia pressione in un grande club come l'Inter, quando si vince è molto bello. Siamo fiduciosi e tutti crediamo nel progetto che stiamo portando avanti. Contro la Juventus ho visto tante cose molto buone, ma c'è ancora da migliorare".

Quella di domenica può essere considerata come una delle tre vittorie più importanti della sua carriera da allenatore?

"Chiaramente vincere il mio primo Inter-Juve è stato fantastico, ma dobbiamo pensare alla prossima partita. Come ho già detto, conta il progetto. Sono tre punti che servono tantissimo per il nostro processo, spero di vivere tante altre partite speciali nella mia carriera. Sì, può essere considerata molto importante la partita con la Juventus, ma spero di viverne tante altre. Sabato ero quasi morto, ora non parliamo di scudetto: abbiamo tante partite davanti, la stagione è lunghissima, serve solo concentrarsi sulla prossima partita".

Ha parlato con la proprietà nelle ultime ore?

"Loro ci sostengono sempre. Stanno vicino sia a me che alla squadra, erano molto contenti della vittoria e di quello che stiamo facendo".

In che modo ha contribuito nel rendimento, estremamente positivo, di Icardi?
"Ho parlato con tutti i ragazzi, incluso ovviamente Mauro. Sono molto soddisfatto di quello che sta facendo, è il nostro capitano e tutti i giorni deve dimostrare di esserlo. Lui lo sta facendo quotidianamente, sia in allenamento che in partita. Sono contento e sta facendo delle ottime cose, anche molto difficili. Ripeto, sono contento di lui".

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