De Boer: "Obiettivo Champions"

Il tecnico nerazzurro: "Obiettivo Champions. Icardi ha movimenti fantastici, ora deve alzare il suo livello". E sceglie i cardini: "Banega, Candreva e Perisic"

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Frank De Boer ha le idee chiare e non ha paura. A pochi giorni dal debutto in campionato e con pochi allenamenti diretti alla guida dell'Inter, il tecnico olandese è consapevole dei rischi e delle difficoltà che correrà nel suo approccio col calcio italiano, ma non trema. Anzi, rilancia: "L'obiettivo fondamentale è quello di entrare in Champions. Juve imbattibile? Non è detto che sia più forte dell'anno scorso", ha detto alla Gazzetta dello Sport.

Pochi allenamenti, appunto. Mancini, in questa estate, aveva lavorato su un 4-2-3-1, modulo che si discosta leggermente dal 4-3-3 preferito dall'olandese: "Sì, è vero, prediligo il 4-3-3, ma possiamo fare anche il 4-2-3-1: è importante saper cambiare, ma per farlo anche a partita in corsa è necessaria una crescita generale della squadra e che i giocatori siano disponibili". E spiega, chiaro e tondo, quanto ci vorrà prima di dire 'questa è l'Inter di De Boer': "Ci vorranno quattro mesi: a gennaio sapremo veramente chi siamo", spiega nell'intervista alla Gazzetta.

L'olandese spiega chi saranno i giocatori cardine della sua squadra: "Banega - che può giocare in tanti ruoli, anche da regista -, Perisic e Candreva: sono fondamentali, amo chi sa giocare la palla". E Icardi? "Ha movimenti fantastici, è giovane e ha già fatto tantissimi gol. Ma il merito è anche dei compagni. Deve crescere: deve capire quando va protetto il pallone, quando va giocato semplice. E il livello si alza anche nelle piccole cose, a partire dall'alimentazione". Il calcio di De Boer è questo: "Di squadra, si gioca in undici, anzi si gioca con tutta la rosa. I singoli vincono la partita, la squadra i titoli. I miei attaccanti segnano tanto perché sono vicini alla porta, ma lavorano tanto in non possesso".

De Boer è già in clima calcio italiano: "La rosa della Juve è eccezionale: hanno messo Higuain, ma è partito Pogba. Non è detto che siano più forti dell'anno scorso, vedremo come giocheranno a centrocampo. Bisognerà aspettare per capire se i grandi nomi sapranno essere anche squadra". Ecco, squadra: all'Inter si ricordano quelle di Herrera e Mourinho: "Non voglio cambiare la storia dell'Inter, cresceremo passo passo insieme. Contropiede? Possiamo farlo quando saremo stanchi, però non giocheremo mai tutti dietro e con due attaccanti davanti da soli".

Infine il tecnico spiega quando ha deciso di intraprendere la carriera di allenatore e chi lo ha, per così dire, ispirato: "Ero al Galatasaray, mi allenava Terim: sia negli allenamenti che in partita ero in totale disaccordo con quello che ci proponeva. Pensavo: 'Se io fossi l'allenatore farei tutto il contrario'. Ci proponeva allenamenti 2 contro 2 in campi di 50 metri, era davvero inutile. Lì ho deciso: farò il tecnico e farò tutto il contrario di Terim".


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