Il paradosso Inter: per il 4-3-3 serve un altro centrocampista

Medel mezzala e Banega regista: un esperimento che non può funzionare

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Se il famigerato marziano di turno fosse sceso ieri sulla terra e si fosse seduto sui seggioli di San Siro, probabilmente si sarebbe chiesto: "Come mai quel piccoletto con la maglia numero 17 riceve palla spalle alla porta al limite dell'area avversaria? E come mai sempre lo stesso piccoletto si inserisce in area, andando al tiro? A vedere le sue qualità giurerei si trattasse di un difensore, non di un incursore". L'occhio del marziano è buono, non c'è che dire. E il riferimento a Medel non lascia il tempo che trova, anzi. Riavvolgiamo il nastro velocemente, però, e andiamo a capire perché l'Inter non ha battuto il Palermo, perché non è colpa di Medel, né tutta di De Boer. E perché l'Inter, nonostante gli arrivi di Banega e Joao Mario, ha disperatamente bisogno di un centrocampista. Proprio così.

Contro il Palermo l'Inter è scesa in campo col 4-3-3, il modulo caro a De Boer. Ma l'interpretazione di questo schema non è stata quella che l'allenatore olandese conosce, per tanti motivi. Innanzitutto Banega ha giostrato da regista basso, un ruolo che semplicemente non è il suo: l'argentino, come hanno ben evidenziato le ultime due stagioni al Siviglia, ama giostrare libero sulla trequarti, possibilmente con le spalle coperte. È lì che può liberare la propria idea di calcio e verticalizzare a piacimento. Schierato al centro, viene normalizzato.

Tanto più se al suo fianco vengono schierate come mezzali Kondogbia (che manifesta sempre problemi tecnico-tattici importanti) e Medel, appunto. Il cileno si è trovato addosso una croce troppo grande per lui, che non ha nelle corde la capacità di attaccare lo spazio né tantomeno di concludere. Si potrebbe obiettare, dunque, sulla scelta di De Boer di schierarlo in quella zona. Ma quali erano le alternative, posto che l'olandese voleva giocare col 4-3-3? Brozovic, lasciato in panchina 90', agitato da un procuratore che lo mette in vendita ogni giorno e da sirene di mercato mai sopite.

Il fatto è che nemmeno con Brozovic l'Inter vista a San Siro avrebbe avuto la luce giusta. E non la avrà nemmeno con l'innesto di Joao Mario, che nel 4-3-3 potrà fare la mezzala, non di certo il costruttore di gioco. E quindi? Nonostante le smentite di Ausilio, questa Inter ha, disperatamente, bisogno di tornare sul mercato. Sempra un paradosso, certo, con la quantità e il peso degli acquisti fatti. Ma è chiaro che dall'addio di Cambiasso in poi l'Inter non ha più avuto un mediano di caratura internazionale in grado di iniziare il gioco, di dare ordine, tempi di gioco e personalità. Al centrocampo e a tutta la squadra. Per questo il nome di Fabregas - nato come regista di enorme qualità. Nonostante negli ultimi anni di carriera il proprio raggio d'azione sia avanzato e di molto, un po' come Banega, lo spagnolo sa come prendere le redini di un centrocampo, riducendo le incursioni offensive.

Sì all'Inter serve un altro acquisto, almeno, in mezzo: Medel e Melo non possono essere le risposte. Non lo sono nemmeno dal punto di vista dell'idea di gioco di De Boer. E siamo certi che il tecnico non disdegnerebbe rinforzi nel reparto offensivo, se è vero che è stato costretto a rilanciare Santon e a mandare in campo Miangue, '97, debuttante, nei minuti più caldi. Se il gruppo Suning ha dimostrato di non volersi tirare indietro, acquistando giocatori giovani ma di grande valore come Joao Mario e Gabigol, è anche vero che a De Boer sarebbe importante dare giocatori funzionali a completare il proprio progetto di squadra. Senza di questi, l'olandese non resterà altro che come quel marziano, catapultato a San Siro. Con una differenza: il marziano olandese non potrà limitarsi a guardare, ma dovrà trovare risposte. E risultati.


  • Il Palermo non ha mai vinto in casa dell'Inter in Serie A: nove pareggi e 20 sconfitte finora.
  • L'ultima volta che l'Inter ha fallito il successo in entrambe le prime due partite di campionato è stato nel 2011/12 (1N, 1P).
  • Dopo aver tentato una sola conclusione nei primi 31 minuti, l'Inter ne ha fatte quattro tra il 32° e il 35°.
  • Infatti sette degli otto tiri tentati dall'Inter nel primo tempo sono arrivati negli ultimi 15 minuti.
  • Primo gol in Serie A per Andrea Rispoli, alla presenza numero 66.
  • Il Palermo ha segnato con il primo tiro nello specchio per i rosanero nella partita.
  • Mauro Icardi ha segnato con il suo secondo tiro nella partita, il primo nello specchio.
  • Per Icardi quattro gol nelle tre partite di campionato giocate a San Siro contro il Palermo.
  • Tra i giocatori titolari Icardi è quello che ha giocato meno palloni (21).
  • Quattro gol contro il Palermo per Icardi, che in Serie A ha segnato di più solamente contro la Juventus (sei).
  • Antonio Candreva ha fornito l'assist per il gol 4 minuti e 26 secondi dopo il suo ingresso in campo.
  • Ever Banega ha giocato 130 palloni, almeno 41 più di ogni altro giocatore in campo.

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