Škriniar: "Abbiamo rianimato il Milan. Ora ripartiamo noi"

Il difensore dell'Inter: "Occhio a Suso e Cutrone, ma l'uomo derby sarà Icardi"

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Come ti ho fatto, ti disfo. È una cosa così, uscita nelle parole da derby di uno che il derby lo ha già nel nome. Strano scherzo del destino. A Milan Škriniar in qualche modo toccherà fare a pugni con se stesso. Con il nome "sbagliato" e con un personalissimo errore cui ora bisogna porre rimedio. "Vogliamo chiudere la serie del Milan - dice -. In pratica li abbiamo rianimati noi nel derby di Coppa Italia, lo scorso dicembre, ora sarà invece l'Inter a ripartire". Ecco, appunto: come ti ho fatto, ti disfo. Già.

La questione è piuttosto chiara anche a lui. Per questo chiarisce che "troviamo avversari pieni di fiducia, in un ottimo momento di forma. È stato bravo Gattuso, in campo si aiutano, lottano su ogni palla. Se potessi, ai rossoneri toglierei Suso, il giocatore chiave. Cutrone? Attaccante forte, giovane, motivato. Segna toccando pochi palloni, servirà grande concentrazione con lui".

Resta da capire, però, quale Inter scenderà in campo domenica sera. Perché, è evidente, quello che abbiamo fatto nelle ultime partite non basterà di certo. Spalletti lo ripete ogni giorno: dobbiamo fare meglio e dare più del massimo, sia di squadra sia singolarmente. Veniamo da un lunghissimo periodo di crisi che non so spiegarvi. Ci alleniamo bene eppure non esprimiamo un gioco adeguato".

Un gioco adeguato e una squadra che sia squadra. Unita, compatta, logica: "Spogliatoio diviso? Non è vero, il nostro è evidentemente un problema di testa, giochiamo a sprazzi, non teniamo la giusta concentrazione per l'intera gara. È qui che bisogna migliorare, ormai non ci sono più margini, è il momento di tornare a mostrare il nostro valore".

L'Inter non può però prescindere da Icardi: "L'uomo derby? Icardi - dice sicuro Škriniar -. All'andata l'ha buttata dentro tre volte, ci sono mancati i suoi gol in questo inizio 2018. Sì, punto su Maurito, uno che ho sentito vicino fin dai miei primi giorni milanesi. Questo è il weekend della verità, il programma propone partite che diranno cose importanti a ogni livello là davanti, e noi dovremo farci trovare pronti. Lazio, Inter, Roma e Milan: la corsa è lunga ed equilibrata. Non dimentichiamoci poi della Samp, che è forte e non molla. I tifosi? Sono magnifici, direi unici. Il loro apporto non è mai mancato, nemmeno nei momenti in cui si è giocato davvero male. Domenica il bel gioco non conta, voglio i tre punti. Non c'è più tempo per scherzare. Dopo il Milan avremo il Napoli, servono vittorie di peso per poter dire di essere usciti da una crisi ormai insopportabile".

Infine un pensiero al mercato: "Quando sono arrivato qui, si diceva che il mio prezzo fosse esagerato, adesso vedo girare cifre più alte. Le voci le sento, leggo del Barcellona e di altri club, però io sono concentrato solo sui prossimi impegni: devo pensare alle partite e agli allenamenti, il resto non conta. Di sicuro la mia permanenza all'Inter non è legata alla qualificazione in Champions, e comunque sono convinto che in Champions ci andremo a prescindere, perché l'Inter ha uomini e professionisti di qualità. Amo questa maglia, sto benissimo a Milano: pronunciai un 'sì' convinto, emozionato e senza tentennamenti quando Spalletti e Ausilio chiamarono per convincermi a scegliere l'Inter".

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