Europa League, Milan e Lazio chiamate all'impresa: caccia ai quarti

Rossoneri eliminati sei volte su sette dopo aver perso l'andata davanti al proprio pubblico

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Se in Champions abbiamo sorriso, ora non resta che attendere altre due imprese in Europa League. Più difficili, certo. Il Milan, sconfitto in casa 2-0 all'andata dall'Arsenal, dovrà compiere un autentico miracolo all'Emirates, dove Gattuso medita di schierare un 4-4-2 a trazione anteriore con due punte. Impresa ostica anche per la Lazio, chiamata a Kiev a segnare almeno un gol per cancellare il 2-2 dell'andata all'Olimpico.

Difficile, ma non impossibile. Forse. Dopo lo 0-2 interno contro l'Arsenal negli ottavi di Europa League, il Milan è chiamato a un'impresa per continuare la corsa europea. Vincere con due o più gol di scarto segnando almeno tre gol all'Emirates, dove l'ultima volta è uscito con le ossa rotte (3-0 per i Gunners). Rimonta dopo un ko interno riuscita una sola volta ai rossoneri su 7 precedenti, nella Coppa dei Campioni 1955-56 contro il Saarbucken.

Solo una volta, nella storia del club di via Aldo Rossi, il Milan ha saputo rimontare in trasferta una sconfitta al Meazza: era l'anno 1955-56 e si giocava la Coppa dei Campioni. Rossoneri sconfitti a San Siro 3-4 dal Saarbucken e vittoriosi in Germania per 1-4. Poi, la rimonta non è mai riuscita contro Barcellona (Coppa Campioni, 1959-60), Espanyol (Coppa Uefa, 1987-88), ancora Barcellona 0-1 (semifinale Champions League, 2005-06), Manchester United 2-3 (Champions League, 2009-2010), Tottenham 0-1 (Champions League, 2010-2011) e Atletico Madrid 0-1 (Champions League, 2013-2014).

Inzaghi cambierà qualcosa operando un leggero turnover. A Roma, assieme a Caceres e Basta è rimasto anche Milinkovic-Savic, affaticato. Sono partiti per Kiev, ma probabilmente per partire dalla panchina, Luis Alberto e Radu. In attacco, si ricompone al coppia Felipe Anderson-Immobile, con Murgia possibile sostituto di Milinkovic a centrocampo. L'alternativa è Lulic interno con Lukaku sull'out sinistro. A centrocampo, confermato Marco Parolo a fare da argine e cercare di ripartire: "Mi auguro - ha detto il vice capitano - che la squadra possa essere anche brutta, sporca e cattiva, ma l'importante è conquistare la qualificazione. Dovremo stare attenti alla fase difensiva".

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