La Lazio chiude con una sconfitta indolore l'ultimo turno della fase a gironi di E. League. Con la qualificazione al primo posto già in cassaforte, in Belgio la squadra di Inzaghi perde 3-2 con lo Zulte Waregem. De Pauw apre le marcature al 6' di testa, poi Heylen raddoppia i conti al 60' sugli sviluppi di un corner. Caicedo al 67' e Leiva al 76' riaprono il match, ma poi Iseka chiude la gara con una perla di sinistro all'83'.
Ma veniamo al campo. Zeppa di giovani e seconde linee, al Regenboogstadion la Lazio parte con tante incognite. Disposte quasi a specchio, le squadre si rubano soprattutto spazio per manovrare e l'inizio del match si gioca solo sul giropalla in orizzontale. L'equilibrio però dura pochissimo. Dopo sei minuti, infatti, l'accoppiata Patric-Vargic si addormenta e De Pauw segna di testa, mettendo subito a nudo le incertezze della formazione sperimentale scelta da Inzaghi. Per i biancocelesti i problemi sono soprattutto in mediana, con Miceli, Murgia e Crecco che faticano a trovare ritmo e giocate. Senza pressione e a passo lento, del resto, il Waregem ha tempo e spazio per manovrare con ordine, appoggiandosi a Kaya, bravo a dettare i tempi e a piazzarsi tra le linee. In difficoltà, la Lazio si aggrappa ai "veterani" in campo per aumentare i giri e allargare il gioco. Basta e Lukaku provano a dare la scossa sulle corsie, ma Crecco sbaglia tutto. Poi Palombi segna, ma è in fuorigioco e Kalogeropoulos annulla. In mezzo al campo Murgia prende coraggio e la squadra di Inzaghi guadagna metri. Poco prima della fine del primo tempo a rendersi pericoloso però è ancora il Waregem con una bella combinazione Walsh-Ley-Walsh.
Nella ripresa i biancocelesti alzano il baricentro, ma i belgi non si scompongono. Si gioca un po' a sprazzi, senza tanta organizzazione. E così il match non decolla. Da una parte De Sart e Kaya prendono in mano la squadra, dall'altra invece la Lazio non riesce a mettere ordine. Baudry impegna Vargic, poi Lukaku prova a sfondare con la forza, ma manca il bersaglio grosso. Dopo oltre quattro mesi, si rivede in campo Felipe Anderson, ma l'ingresso del brasiliano coincide praticamente col raddoppio del Waregem. Ci pensa Heylen, ancora con la complicità di Vargic, a far esplodere il Regenboogstadion sugli sviluppi di un corner. Partita chiusa? Macché. Grazie ai cambi, la Lazio prende fiducia e riapre il match con Caicedo e Leiva. Due gol che riaprono la gara, ma che non affossano le ultime velleità di consolazione dei belgi. All'87, infatti, Iseka mostra il meglio del suo repertorio, gelando Vargic con un sinistro telecomandato dal limite. E' la rete che decide la partita e regala agli uomini di Dury l'ultimo sorriso europeo. Per la Lazio invece l'avventura continua.
Vargic 4,5: serata da dimenticare. Sui primi due gol c'è anche il suo zampino. Il sinistro di Iseka invece non lo vede nemmeno partire
Caicedo 6,5: tanto lavoro sporco. Potenza pura e ottimo senso del gol, come conferma la rete che riapre la partita
Lukaku 5,5: gioca a strappi. Inzaghi lo sprona, ma non riesce a trovare fluidità e dalla sua parte non arriva la spallata per abbattere i belgi
Felipe Anderson 6,5: torna dopo oltre quattro mesi di stop, ma le gambe non tremano. I piedi e le idee sono sempre gli stessi. Ore resta da ritrovare condizione e sicurezza
Kaya 6,5: estro, corsa e fantasia. Si piazza tra le linee e prende la squadra per mano
Iseka 7: il sinistro che decide la gara è un mix di potenza e precisione da bomber vero. Da rivedere in una big
A disp.: Leali, de Smet, Cordaro, Kastanos. All. Dury 6,5
A disp.: Guerrieri, Armini, Marusic. All. Inzaghi 6
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