"Juve, stesso modulo con turnover"

Il tecnico bianconero: "Dobbiamo crescere e alzare l'asticella, serve per la Champions"

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Dopo Doha, ecco ancora il Milan. Ma, soprattutto, ecco i rossoneri dopo il cambio di modulo visto con la Lazio. La Juve torna in campo, c'è la Coppa Italia: quarti di finale, la squadra di Montella ospite allo Stadium a un mese dalla finale di Supercoppa: "Dobbiamo alzare l'asticella - ha detto Allegri - e pedalare per arrivare in fondo ovunque. Migliorare nel gioco ci serve anche per la Champions. Domani cambierò qualche giocatore, non modulo".

Contro il Milan rivedremo lo stesso assetto tattico visto contro la Lazio o ci saranno delle variazioni?
"Le varianti possono essere nei giocatori. Domenica abbiamo speso molte energie, per cui dei cambi ci saranno sicuramente: eè una partita decisiva e dobbiamo essere al meglio. Senza dimenticare che poi ci aspetta un altro match non semplice in campionato".

Marchisio recupera? Pjaca può partire titolare?
"Marchisio quasi certamente domani non ci sarà, ancora non si è allenato con la squadra anche se ieri ha fatto un buon lavoro, ma difficilmente sarà della partita. Pjaca per me è un predestinato, ma quasi certamente partirà dalla panchina. In ogni partita che ha giocato ha creato situazioni, ciò significa che sei un predestinato, è in grado di creare sempre qualcosa".

Che partita sarà? Come giudica il momento del Milan?

"Sarà una partita molto difficile, il Milan è una squadra che gioca molto bene e ha fatto una grande partita sabato contro il Napoli seppur perdendo. Non sempre vince chi merita, ma a noi non interessa. Vogliamo vincere la terza Coppa Italia consecutiva, cosa mai fatta nella storia del calcio italiano. Loro sono pericolosi in ripartenza, dovremo esser bravi a gestire queste situazioni. Il Milan ha giocatori importanti, Suso è cresciuto molto e Bonaventura ha qualità, hanno due esterni in grado di fare assist e tirare da fuori. A centrocampo Locatelli gioca da veterano e Kucka ha grande fisicità, in più è cresciuta anche la coppia di centrali difensivi. E poi è sempre Juve-Milan...".

Dopo la partita contro la Lazio qualcuno ha polemizzato sull'abbraccio tra Buffon e Tagliavento...
 "Mi sembra una bischerata, cerchiamo di stemperare e rasserenare l'ambiente. Poi come sempre in Italia invece di parlare del gran gol di Dybala e del gran gesto tecnico di Insigne a San Siro ci soffermiamo su queste polemiche, senza mai godersi certe giocate".

Un giocatore molto duttile come Asamoah quanto è importante per lei?
"È un giocatore straordinario, ha una tecnica importante e in quel ruolo è molto utile. Giocava da quinto nella Juventus, a cinque o a quattro cambia poco, in quella posizione però a livello fisico può essere straripante".

Quali cambi dobbiamo aspettarci per domani?
"Non lo so ancora chi giocherà, devo vedere come stanno i ragazzi. Domenica ho tolto un centrocampista e ho messo un attaccante in più. Mandzukic può fare tutto a metà campo, ci ha fatto alzar la palla. È l'atteggiamento che conta perché hanno giocato da squadra. La fame bisogna averla sempre, bisogna migliorare il passaggio e il gioco. Non abbiamo fatto niente di straordinario, questo non vuol dire che bisogna giocare sempre con questo sistema. Ripeto, è stata una grande risposta di squadra, dobbiamo avere questa fame e questa cattiveria in entrambe le fasi, su questo dobbiamo lavorare per migliorare la qualità del gioco".

Ma gli eventuali ritocchi saranno soprattutto in difesa?

"Devo vedere come stanno Chiellini e Lichtsteiner, Bonucci ha bisogno di giocare e per questo partirà titolare dopo due mesi di stop. Lemina? Non è niente di grave, ma non è ancora in gruppo"

Il ruolo di Pjanic nel nuovo modulo?

"Il ruolo da mediano davanti la difesa è quello che predilige, giocando da trequartista si abbassava ugualmente. La sua posizione è quella lì. Non tutte le partite sono uguali, si vive di momenti. Non significa che quanto fatto domenica verrà fatto in tutte le partite, dobbiamo capire che per giocarcela in Champions dobbiamo migliorare tecnicamente, in maniera spregiudicata come fatto due anni fa. Guardare solo al campionato è sbagliato, finora abbiamo perso quattro partite tutte in trasferta. Le sconfitte però ci hanno fatto bene, abbiamo capito che bisogna pedalare per vincere e alzare l'asticella. Rischiamo di fare il minimo per arrivare in fondo, ma questo non basta. La Juve deve vivere di equilibrio, dopo Firenze la squadra non era da buttare, il valore è quello. Poi ci sono dei momenti fisiologici dove ci possono essere degli inciamponi, se a fine dell'anno dimostreremo di essere più forti vinceremo lo scudetto, non ci sono episodi che possono cambiare questo. Domenica è stata una bella vittoria, giocata di squadra, ma comunque la Juve era ugualmente prima anche con una partita in meno."

Modulo, interpreti, singoli: alla fine però è la coralità, il senso di squadra che fa la differenza?
"Non vorrei che si confondano atteggiamento e qualità del gioco. Non vinci le partite solo d'atteggiamento e di rabbia, così come non si vince solo giocando bene tecnicamente. Sono cose che vanno messe insieme, non è questione di rischi, bisogna difendere tutti insieme come fatto domenica. Ci sono momenti della partita dove serve un centrocampista o un difensore in più, ma dipende sempre dalle esigenze della partita. Per vincere però bisogna fare molto bene entrambe le fasi".

E quanto incide l'allenatore in tutto questo?
"Domenica ho messo giù la formazione e la squadra è stata brava a giocare da squadra, se fosse andata male sarebbe stata colpa dell'allenatore per la formazione sbagliata".

Dopo il rigore sbagliato a Doha, per Dybala c'è la possibilità di vendicarsi...
"Non parlerei di vendette per Dybala e per gli altri, domani è una partita importante. Dovrò decidere di far giocare o meno Higuain in base allo schieramento, considerando anche che c'è la possibilità di arrivare ai supplementari. Dybala ha alternato grandi giocate come quella di domenica ad errori sotto porta che ci possono stare. Sta crescendo sia fisicamente che tecnicamente, discutere Dybala non ha senso".

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