Roma, Messi non dimentica: "Che dormita! Sono ancora arrabbiato"

"I giallorossi hanno qualità, ma noi non abbiamo giocato. Basta uscire ai quarti in Champions"

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Sono passati due mesi, il Mondiale con l'Argentina è alle porte ma la serata dell'Olimpico con l'eliminazione dalla Champions per mano della Roma resta un incubo per Lionel Messi. "Non c'è alcuna spiegazione - ha raccontato -, forse un eccesso di sicurezza. Ci siamo addormentati e non siamo riusciti a entrare in partita". Applausi alla Roma: "Contro il Liverpool hanno dimostrato le loro qualità, ma a me resta l'arrabbiatura per essere usciti così".

Una macchia indelebile che ha rovinato un anno pressoché perfetto per i catalani, con sole tre sconfitte. Quella dell'Olimpico sicuramente la più pesante e difficile da digerire: "Abbiamo preso subito un gol stupido, su palla lunga dalla difesa. Loro hanno preso fiducia e noi siamo entrati nella dinamica delle difficoltà di uscire dalla nosta metà campo. Abbiamo concesso loro l'idea di potercela fare, noi ci siamo addormentati. Resta la rabbia per essere caduti di nuovo ai quarti dopo aver fatto un anno spettacolare. Abbiamo perso solo tre partite".

Acqua passata, fino a un certo punto. "Dobbiamo lottare per tutto quello per cui giochiamo, non possiamo più uscire ai quarti in Champions League come è successo negli ultimi tre anni. Vogliamo vincere tutto".

Il futuro, oltre al Mondiale da giocare con l'Argentina, parla di mercato. Di Cristiano Ronaldo che minaccia l'addio al Real, di Zidane che se n'è andato e chissà, di Neymar o Griezmann che potrebbero sbarcare al Camp Nou: "Non so perché Cristiano abbia detto quelle cose e perché Zizou abbia scelto di andare via - ha commentato Messi al Mundo Deportivo -. Non so cosa sia successo, però non gli si può dire nulla. Andare via da vincitore è un ottimo modo di farlo". Su Neymar: "Magari tornasse, ma è complicato. Non mi piacerebbe affatto se andasse al Real. Griezmann è un grandissimo, lo vorrei avere in squadra. Per vincere devi avere i migliori, poi l'abbondanza in attacco è un problema dell'allenatore".

Adesso, però, bisogna pensare solo alla Coppa del Mondo: "Possiamo battere chiunque. Penso spesso alle finali perse. E mi riempie di orgoglio che tantissima gente in giro per il mondo, senza essere argentina, vuole vedermi diventare campione del mondo".

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