DiFra: "Con l'Atletico è decisiva"

Il tecnico giallorosso: "Non penso al Genoa. Nainggolan è convocato e quindi disponibile"

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Manca un punto nelle prossime due gare alla sua Roma per strappare il pass per gli ottavi di Champions League, ma Eusebio Di Francesco vuole chiudere il discorso all'Estadio Metrapolitano. "Per me questa è una gara fondamentale e decisiva, non penso al Genoa - ha spiegato - L'Atletico è forte e sarà aggressivo, questo è un campo molto difficile. Non me lo aspettavo con soli due punti". Su Nainggolan: "E' convocato e quindi disponibile".

Dopo la vittoria del derby come è riuscito a ricaricare la squadra e si ci può dire qualcosa su Nainggolan.
"Abbiamo affrontato alla grande il derby e posso dire che i ragazzi prepareranno al meglio la gara. Abbiamo un vantaggio, ma affrontiamo una grande squadra. Siamo carichi, la squadra è più che motivata. Nainggolan è convocato, quindi è disponibile".

Potremo vedere Gerson dall'inizio?

"Può essere una delle possibilità, potrebbe essere riproposto domani ma sapete che sulla formazione non dico niente. Lo scoprirete domani sera".

Che atteggiamento tattico si aspetta dall'Atletico?
"Ho visto le ultime gare e l'ho visto sempre aggressivo. Lo sarà ancora di più in questa gara. Questo è un campo molto difficile contro una squadra molto forte. Giocheremo con umiltà consapevoli della nostra forza".

Nelle scelte di formazione darai più attenzione alla gara di Genova perché questa gara non è decisiva per la qualificazione?
"Per me questa è una gara fondamentale e decisiva. Possiamo qualificarci in anticipo e puntare a mantenere il primo posto del gruppo. A Genova non ci penso minimamente, è la prossima gara, non fa parte della mia filosofia".

Dalla cena post derby si è notata grande unione nella squadra...
"Il gruppo è dall'inizio dell'anno che stanno lavorando su questo aspetto. Sono un po' arrabbiato che non mi hanno invitato, no scherzo. L'importante è che non abbiano bevuto troppo".

Hai precedenti poco piacevoli con Simeone. Hai ricordi di quelle partite?

“Ho ricordi di Simeone giocatore, che ha riportato le sue caratteristiche sulla panchina. Della partita al Vicente Calderon ricordo il pubblico, veramente molto caldo. Due grandi gare sia all'andata che al ritorno, nonostante qualche errore".

C'è comune apprezzamento per la Roma. Si aspettava già a questo punto di aver conquistato un po' tutti?
"Non mi accontento, non ho fatto programmi, sto solo facendo il mio lavoro al servizio della squadra, trasmettere la mia idea di gioco. Io non devo conquistare l'ambiente fuori, ma conquistare i miei calciatori, l'ambiente interno. C'è ancora tanto da dimostrare, Roma è una città che ti fa accontentare e io non voglio questo".

Si aspettava di arrivare a Madrid in questo stato di classifica con la Roma vicina alla qualificazione.
"Non mi aspettavo che l'Atletico avesse solo due punti in classifica. La Roma dopo la prima gara difficile ha fatto bene e a Londra meritava di vincere Noi miriamo a qualificarci".

Quattro gol nelle ultime cinque, è cambiato qualcosa?
"Mi è sempre mancato segnare, e adesso sto godendo di questo momento. E' importante per aiutare la squadra a vincere che è quello che voglio. Poi chi segna è lo stesso, ma fare gol per me è molto bello".

Si è parlato molto anche di un cambiamento del tuo ruolo con Di Francesco. Per te effettivamente è cambiato qualcosa?
"Sicuramente, adesso la mia maniera di giocare è più completa rispetto all'anno scorso, ero abituato a giocare troppo aperto a ricevere palla sopra la linea. Adesso provo a prendere palla tra le linee, puntare più il difensore centrale ed essere più vicino all'attaccante e la porta. Così è più facile fare gol e assist".

Hai maestri nel tirare i rigori?
"Ho iniziato a calciare così già da Siviglia, non ho guardato nessuno. E' una maniera che ho cominciato a provare, mi sono allenato tanto, piano piano ho perfezionato quella maniera. Cominciare da quasi 10 anni è stato importante".

Dall'Italia quante possibilità si ritiene che abbia l'Atletico di passare il turno?
"Sappiamo le qualità dell'Atletico ed i risultati raggiunti negli ultimi anni, cose impensabili fino a poco tempo fa. Non li diamo per spacciati, sappiamo come Simeone motiva i propri giocatori. Sappiamo che sarà difficile, ma che abbiamo buone possibilità avendo due risultati su tre. Per esperienza diretta so quanto è difficile affrontare l'Atletico, soprattutto in casa".

Che Atletico ti aspetti domani? Che peso ha la gara dell'andata?
"Mi aspetto una squadra aggressiva che vuole vincere a tutti i costi, soprattutto davanti al proprio pubblico. Ha grandi giocatori, di qualità, velocità, forti in contropiede e che sanno fare gol. Un allenatore che sa come motivare per fare gettare il cuore oltre l'ostacolo. Forse è vero che il pareggio dell'Olimpico è stato determinante. L'Atletico ha avuto le occasioni migliori, soprattutto quella di Saul. Iniziare il percorso con una vittoria e sconfitta cambia le cose. C'è da dire però che nessuno si aspettava che l'Atletico non vincesse con il Qarabag, quello ha cambiato le cose. Domani è comunque una partita difficile".

Cosa ti sorprende di più: l'Atletico che ancora deve vincere in Champions o Griezmann ancora a secco dopo otto partite?
"Sono cose che succedono sia alle squadre che giocatori, passare attraverso momenti difficili. Sta succedendo al Real ed in certa misura anche alla Juve. Succede a tutti, anche alle squadre migliori ed ai singoli. Griezmann è uno dei migliori attaccanti al mondo, ha sempre fatto vedere che sarebbe diventato un campione. Gli auguro di sbloccarsi ma a partire da dopodomani".

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