Otto minuti di terrore. Sì, terrore. Così in Portogallo descrivono (vedasi la prima pagina di Record) il forcing asfissiante che ha messo al tappeto il Benfica in un San Paolo "impressionante". Dall'urlo Champions (un tatuaggio che resta impresso sulla pelle e nella testa) al gioco del Napoli ("ordinato, organizzato, veloce, tatticamente quasi perfetto"): l'Europa rende omaggio agli azzurri e soprattutto a Maurizio Sarri, la mente di questa squadra.

E sì, il made in Italy - o meglio, made in Naples - oggi va quanto mai di moda all'estero. Chi ama il calcio non può fare altrimenti. La lezione di calcio offerta da Sarri (maniacale nella cura dei particolari, giustamente accigliato nel ricordare che una grande squadra non può permettersi cali di tensione anche quando la partita è già di fatto archiviata ma non finita) è evidente anche nei numeri, non solo nella splendida messinscena. E a chi parla tanto di Cholismo e Guardiolismo, suggeriamo oggi di incominciare a informarsi sempre più sul Sarrismo.

Numeri, si diceva. Eccone allora solo alcuni. Per dare giusto un'idea. Per la prima volta il Napoli, che da ieri sera è al 15esimo posto del ranking Uefa - ha segnato 4 reti in una partita di Coppa dei Campioni/Champions League, confermando un trand che vede gli azzurri sempre a segno nelle ultime 18 partite di Coppa al San Paolo. San Paolo che si conferma, per quanto concerne la Champions, fortino inespugnabile: otto vittorie e tre pareggi.

Ora, a punteggio pieno, con quattro punti di vantaggio sulla seconda del girone e con una differenza reti strafavorevole (sì, teniamo conto anche di questo visto quanto successe con Borussia Dortmund e Arsenal) quello del prossimo 19 ottobre contro il Besiktas al San Paolo si avvicina tanto a un match-ball. Per continuare a esportare in Europa l'eccellenza made in Naples.