"La Juve come l'Italia nel 2006"

Il tecnico bianconero: "Vincere ai rigori? Mi andrebbe anche bene segnare a un minuto dalla fine" 

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"Speriamo di ripetere quello che ha fatto la Nazionale nel 2006". Ecco l'auspicio di Allegri in vista della finale di Champions del 6 giugno a Berlino. Cioé, vincere come l'Italia di Lippi - guarda caso non solo ct campione del Mondo in Germania ma anche ultimo allenatore della Juve ad alzare una Champions. "Trionfare ai rigori? Sarebbe bello anche vincere a un minuto dalla fine perché con quelli li'..." ha aggiunto riferendosi al Barcellona.

"E' una finale e di sicuro col Barcellona è meglio giocarci una partita secca in cui può succedere di tutto, piuttosto che due". Per la Juventus alzare la Champions dopo aver già conquistato scudetto e Coppa Italia sarebbe il coronamento di una stagione fantastica: "Lo spero, lo sperano tutti gli italiani. Ma la partita è molto facile da preparare, era più' difficile preparare la finale di Coppa Italia - sottolinea Allegri -. Dobbiamo essere fiduciosi, siamo arrivati in fondo, meritatamente, passando da partite difficili. E ora ci prepariamo a questa finale che riporta il calcio italiano ad alti livelli. Poi, se saremo bravi, e anche un pizzico fortunati...".

"Dobbiamo essere bravi a preparare la gara in totale serenità, sapendo quali difficoltà troveremo - ha continuato il tecnico bianconero dopo aver ricevuto al salone d'onore del Coni il 'Premio Nazionale Enzo Bearzot', promosso dall'UsAcli -, ma bisogna giocarla alle 20:45 del 6 giugno, non prima. I ragazzi hanno dato dimostrazione di grande professionalità e voglia, a livello europeo siamo cresciuti molto, abbiamo una grande consapevolezza dei nostri mezzi. Siamo fiduciosi".

"L'anno prossimo il campionato sarà molto più equilibrato, non è scontato vincere 5 scudetti di seguito, sarà complicato, anche perché le avversarie si rinforzeranno sul mercato e avranno voglia di rivalsa, e noi dovremo essere pronti, con le motivazioni giuste e forti per dare dimostrazione che vogliamo fare un'altra annata straordinaria. Dovremo essere bravi a vincere questo 5/o scudetto che sarà il primo obiettivo della prossima stagione. Venire alla Juventus era una sfida bella, ma le sfide bisogna accettarle perché danno uno stimolo forte per migliorati. Ho trovato una società che mi ha protetto, che ha sposato in pieno il mio credo, e un gruppo di ragazzi forte, fatto di uomini seri, veri. Gran parte di questo gruppo fortunatamente fa parte della Nazionale e ci sono le prerogative giuste per gli Azzurri di fare un buon Europeo".

Insomma, l'Italia di Conte potrà sfruttare il lavoro di Allegri, suo successore proprio sulla panchina della Juve: "Nel calcio non c'è un solo metodo per vincere, ci sono tanti modi, tutti siamo diversi l'uno dall'altro, ma tutti e due alla Juve abbiamo vinto, e questo dimostra che non esiste un metodo unico, altrimenti sarebbe scritto in un libro. Il calcio non è una scienza esatta, è opinabile, ed è anche questo il bello".

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