Champions, Basilea-City 0-4

In Svizzera doppietta di Gundogan e reti di Aguero e Bernardo Silva. Il passaggio del turno è ormai una formalità

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Nell'andata degli ottavi di Champions al St. Jakob Park, il City di Guardiola travolge il Basilea 4-0 e ipoteca i quarti. Gara senza storia sbloccata da Gundogan di testa dopo 14 minuti. Al 18' raddoppia Bernardo Silva con la complicità del portiere Vaclik prima che a siglare il tris ci pensi Aguero al 23' con un destro da fuori area. Gundogan trova la doppietta personale al 53' con un tiro a giro dal limite. Il 7 marzo il ritorno a Manchester.

Si può praticamente sentenziare che questa Champions abbia già una qualificata ai quarti. Attenzione però, non è stata l'inconsistenza del Basilea a fare la differenza: la differenza l'ha fatta proprio l'armata di Guardiola, capace di annientare gli svizzeri che nella fase a gironi avevano messo ko lo United di Mourinho. E a Pep, che ha messo in panca David Silva, Laporte, Sanè, Danilo e Stones, mancavano Touré, Mendy e Jesus. E per fortuna, verrebbe da dire. Semplicemente, a oggi, questa è una squadra di un'altra categoria.

Non sembrava nemmeno una missione umana quella di pensare di porre un freno al City, reduce dalla cinquina rifilata al Leicester e che con 79 gol realizzati dispone del più prolifico attacco di tutti i cinque maggiori campionati continentali. Eppure, era persino difficile pensare che con una sorta di allenamento di 23 minuti i Pep-boys potessero ipotecare i quarti: sì perché la squadra capolista di Premier si è ritrovata con un comodissimo vantaggio senza mai nemmeno forzare. E proprio i primi 23 minuti di gara sono sorprendenti e dimostrano la prepotenza tecnica e tattica di Guardiola, la qualità sublime dei suoi uomini, attenti discepoli di una filosofia micidiale e spietata, impressa prima nella testa poi nei piedi. Ma si sa, la bellezza è tale anche, o soprattutto, perché nasconde imperfezioni: prima di andare in vantaggio, infatti, il City rischia e anche tanto. Il Basilea, timidamente rintanato in un 5-4-1 che a volte sembra semplicemente un "5-5" compatto e disperato davanti al proprio portiere, all'inizio mostra timidi segnali di coraggio e riesce, misteri della vita, a mettere due suoi uomini, Oberlin prima e Stocker poi, davanti a Ederson senza però -peccato mortale- riuscire a lasciare il segno. Otamendi commette un fallo da rigore sull'attaccante degli svizzeri ma l'arbitro non vede e la resa dei padroni di casa diventa realtà. Nonostante una difesa non imperforabile anzi, sorpresa, come detto, da due lanci lunghi dalle retrovie, la macchina architettata da Pep rasenta la perfezione in una fase offensiva cui non partecipano mai meno di sei uomini. Gli errori individuali di Frei e Vaclik hanno l'effetto di una pattuglia che sventola bandiera bianca e così senza nemmeno bisogno di scomodarsi troppo Gundogan di testa sfruttando un corner di De Bruyne, Bernardo Silva con un sinistro in piena area e Aguero con un destro da fuori scrivono una vera a propria sentenza. Al minuti 23. Dopo il quale il City ha la pietà di mettersi a giochicchiare: e a questo punto la palla dai piedi non gliela levi nemmeno se chiami l'esercito e infatti il dato del possesso palla recita 73% alla fine del primo tempo. Con De Bruyne e Sterling vicini, addirittura, al poker. Amen.

Ma il City è poesia anche nella ripresa: come se il risultato non esistesse dal punto di vista della mentalità e dell'intensità. Gundogan e De Bruyne si scambiano continuamente la posizione ma giocando spesso molto vicini: a dar loro copertura ci pensa Delph, che sulla carta appare nel ruolo di terzino ma nell'idea difensiva di Guardiola gioca accentrato come fosse una sorta di mediano lasciando ai due centrali più a Walker il ruolo di difensori puri. E così il turco e il belga hanno piena licenza di avanzare. La conseguenza? Il 4-0 all'8' della ripresa disegnato da un destro a giro dal limite dell'area proprio di Gundogan. Tutto sublime, talmente tanto da sembrare facile. La scarsa vena realizzativa di Oberlin, non esattamente un cecchino d'area di rigore, contribuisce a far sì che non ci sia storia nemmeno quando il City abbassa il livello di guardia. Ma così come lo abbassa, quando vuole decide di alzarlo e mettere qualche uomo in condizione di battere a rete: Sané, Aguero o ancora Gundogan. Alla fine Guardiola decide che basta così e concede ai suoi di arrivare serenamente al fischio finale, un fischio che arriva come una liberazione per un Basilea partito bene per i primi dieci minuti ma che poi non ha più visto palla e nulla più ha potuto contro lo strapotere del guardiolismo, giunto ad una nuova e definitiva maturazione.

Gundogan 8 - Con Fernandinho vertice basso, lui e De Bruyne formano una coppia di centrocampisti ultra-offensivi capace di fare male, malissimo. Sblocca la gara con un colpo di testa precisa, ipoteca la qualificazione con una giocata da Play Station. E sfiora la tripletta

Otamendi 6
 - Pronti-via commette un fallo su Oberlin che poteva valere il rigore ma per sua fortuna l'arbitro la pensa diversamente. Si fa sorprendere da un paio di lanci sullo 0-0 con la complicità di Kompany ma si rivelano solo spaventi di una serata poi in discesa. 

Bernardo Silva 7 - L'azione del City passa spesso dal suo binario: delizioso quando decide di verticalizzare. Sigla il 2-0 con un tocco di precisione che trova soprattutto la complicità di Vaclik

Vaclik 5 - Colpevole sul secondo gol, non irresistibile anche di fronte al 3-0 di Aguero (non vede partire la palla). Trova un parziale riscatto a fine primo tempo bloccando Sterling e nella ripresa salvando su Gundogan a botta sicura. 

Frei 4,5 - Si fa colpevolmente anticipare da Gundogan nell'azione che sblocca il match. Poi crolla come tutti

Oberlin 6 - E' l'unico dei suoi che prova a essere pericoloso essendo il riferimento centrale. Ha una buonissima occasione sullo 0-0 e la sbaglia, sul 4-0 colpisce male di testa. Ha dato degnali di vitalità ma si dimostra comunque acerbo e impreciso

BASILEA-MANCHESTER CITY 0-4
Basilea (3-4-2-1): Vaclik 5; Lacroix 4,5, Xhaka 5, Suchy 5; Lang 5, Frei 5,5, Serei Die 5,5, Blang Riveros 5; Elyounoussi 5 (40' st Bua sv); Stocker 5,5 (25' st Ajeti 5), Oberlin 5,5. A disp.: Salvi, Riveros, Zuffi, Van Wolfswinkel, Manzambi, Petretta, Bua All.: Wicky 5
Manchester City (4-3-3): Ederson 6; Walker 6,5, Kompany 6, Otamendi 6, Delph 6,5; De Bruyne 7 (18' st David Silva 6), Fernandinho 7, Gundogan 8; Bernardo Silva 7, Aguero 7 (40' st Danilo sv), Sterling 6,5 (11' st' Sané 6). A disp.: Bravo, Laporte, Stones, Foden. All.: Guardiola 8
Arbitro: Eriksson (Sve)
Marcatori: 14' Gundogan (M), 18' Bernardo Silva (M), 23' Aguero (M), 8' st Gundogan (M)
Ammoniti: Xhaka (B), Fernandinho (M),Serei Die (B), Gundogan (M)
Espulsi: -

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