Champions, Atletico ai quarti

Dopo il 4-2 ottenuto in Germania, ai Colchoneros basta controllare e chiudere il match senza reti per passare il turno

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L'Atletico Madrid è la terza squadra spagnola ad accedere ai quarti di finale di Champions League. Dopo la vittoria dell'andata per 4-2 sul campo del Bayer Leverkusen, al Vicente Calderon agli uomini di Simeone basta amministrare e chiudere sullo 0-0, anche per merito del portiere Oblak autore, a metà ripresa, di tre parate consecutive nella stessa azione. L'Atletico è tra le prime 8 squadre d'Europa per il quarto anno consecutivo. 

Il Cholismo continua ad aggirarsi per l'Europa: per il quarto anno consecutivo, infatti, l'Atletico del condottiero Simeone si siede al tavolo del G8. Gli spagnoli accedono ai quarti con uno 0-0 che non trasuda entusiasmo ma il 4-2 strappato al Bayer a Leverkusen nella gara di andata è stato, a quanto pare, motivo sufficiente per condurre una gara di controllo, senza cercare di alzare i ritmi ma nemmeno senza correre troppi pericoli. Ai tedeschi, falcidiati dalle assenze, non è bastata la buona volontà per sbloccare la gara e provare, se non a mettere in discussione la qualificazione, quanto meno a vendere cara la pelle. I "Cholisti" si sono limitati a una gestione tranquilla con i due portieri comunque protagonisti, e migliori in campo, visto che Leno nel primo tempo e Oblak nel secondo hanno dovuto indossare l'elmetto per difendere il proprio fortino. Pareggio giusto, con le occasioni migliori capitate sui piedi degli spagnoli, dotati di maggior qualità e sempre granitici in difesa e che ora, di nuovo, viaggiano al pari delle grandi d'Europa, di nuovo al cospetto delle migliori. Il Cholismo è vivo e continuerà la sua lotta in giro per il Vecchio Continente.

Il "Cholismo" è soprattutto autentica resistenza ma le euro-rimonte di Barcellona e Leicester dovrebbero impedire ai Colchoneros di dormire sonni tranquilli, di limitarsi a osservare il nemico da lontano aspettandolo dietro le barricate. Simeone alla vigilia è stato chiaro: "Niente è scontato". Al Vicente Calderon, che più che uno stadio è un autentico grido di battaglia, vietato, dunque, rilassarsi troppo pensando al 4-2 strappato in terra di Germania. L'Atletico, privo di Gabi e Felipe Luis, prende forma con un 4-4-2 con capitan Godin a guidare la retroguardia e la coppia d'attacco Correa-Griezmann a cercare di piazzare i colpi del definitivo ko. Letteralmente decimato, invece, il Bayer che rispetto alla gara d'andata non ha più Schmidt ma Korkut in panchina. Per i tedeschi, a cui serve un autentico miracolo, la lista degli indisponibili è impressionante partendo dallo squalificato Calhanoglu, passando per Topral, Tah, Kiessling, Bender e Henrichs per finire con il giovanissimo Havertz rimasto a casa per preparare un esame universitario.

Il campo dice però che il Bayer prova subito a dare un senso alla partita e dopo 5 minuti la prima palla gol è sua con Volland che incrocia di poco a lato. I tedeschi, con molto possesso ma idee un tantino confuse, provano a condurre il match: l'Atletico non pressa, si limita a chiudere i corridoi di passaggio e fare, insomma, il minimo sforzo. Lo dimostrano i tanti errori. Il Bayer, con mezza squadra fuori, fa quello che può ma è sul pezzo e cerca la conclusione ogni volta che gli spagnoli non escono rapidamente con la palla. La buona volontà e il coraggio del Bayer non producono però occasioni davvero pericolose perché i Colchoneros, per quanto condizionati dal risultato e poco reattivi, dietro restano comunque composti e non concedono molto, se non qualche tiro dalla distanza. E quando i madridisti decidono di timbrare il cartellino di presenza e iniziare a produrre giocate all'altezza della loro qualità, al Bayer, che fatica a coprire le vie centrali, tocca aggrapaprsi all'uomo mascherato, un Leno in formato super che nel giro di due minuti, dal 38' al 40', compie due parate prodigiose prima su Correa poi su Koke allungandosi e deviando in corner. Con Carrasco e Greizmann praticamente mai protagonisti, il primo tempo fatica a decollare: il fatto che questi due tocchino pochissimi palloni spiega i tanti errori in fase di disimpegno appena i ritmi accennano ad elevarsi e sui portatori di palla sale la pressione. Gli spagnoli sbagliano perché distratti, i tedeschi perché meno dotati. 

Già al primo minuto della ripresa
, Griezmann dà confortanti segni di vita calciando però malissimo alla sua prima vera occasione. Quando il ritmo aumenta è l'Atletico a sfiorare il gol perché ha piedi migliori e ottime capacità di attaccare gli spazi: nei primi dieci minuti i due attaccanti di Simeone costruiscono occasioni di livello: dopo un contropiede travolgente di Thomas, Correa in area si libera di due uomini, mira il secondo palo ma calcia largo. Poi la premiata ditta Carrasco-Griezmann finalmente inizia a creare con il primo che lancia il francese, il quale di sinistro sfiora l'eurogol con un pallonetto fuori di poco. L'Atletico sembra in grado di controllare e colpire quando però Gimenez perde palla sull'attacco di Brandt e stavolta tocca a Oblak vestire i panni del super eroe compiendo qualcosa di incredibile: prima parata su Brandt, poi sulla ribattuta doppio intervento su Volland prima dell'utlimo tentativo a lato del Chicharito con cui svanisce l'occasione più clamorosa del match. Il Cholo Simeone è condottiero che sa fiutare il pericolo (oltre che l'umore dei suoi soldati) e decide di dare più copertura alla sua resistenza levando dal campo uno spento Carrasco per Savic e andando a disegnare un prudente 4-1-4-1. Per tenere al fresco lo 0-0, però, non basta un centrocampo più consistente ma serve un altro intervento in allungo di Oblak su Kampl. Il trascorrere dei minuti suona come una condanna per il volenteroso Bayer che non riesce a sfondare e conclude la sua avventura europea sul campo di quella che ormai, in Champions, è una vera corazzata. Stasera poco brillante ma il risultato comodo ha permesso ai fedeli uomini di Simeone di portare a casa pelle e passaggio del turno senza sfiancarsi in logoranti battaglie. Per quelle, ci sarà tempo. 

Oblak 7,5: In una serata in cui i compagni decidono di viaggiare a passo lento, tocca a lui fare gli straordinari: se nella prima frazione si limita alla normale amministrazione, nella ripresa, al minuto 68, una palla persa di Gimenez lo costringe a un incredibile triplo intervento per sbarrare la porta prima a Brandt poi a Volland. Si allunga anche su Kampl e tiene lo 0-0.

Leno 7: Come il collega si prende buona parte dei meriti dello 0-0. Le maniche se le deve arrotolare soprattutto nel primo tempo quando nel giro di due minuti si stende a deviare in corner le conclusioni velenose di Correa e Koke. Anticipo provvidenziale, nella ripresa, su Correa. 

Carrasco 5,5
: Simeone lo leva a metà ripresa per andare a disegnare un 4-1-4-1 più prudente ma il numero 10 si era visto o poco o nulla. Una fiammata nel primo tempo, un paio di bei filtranti per Griezmann nella ripresa. Troppo poco per uno dotato del suo talento. 

Brandt 6,5: Grande qualità, lancia Volland con una gran giocata poi si procura l'occasione migliore del match soffiando palla a Gimenez, ma Oblak lo ipnotizza .

Griezmann 6,5: Il voto se lo guadagna tutto nel secondo tempo perché il primo lo trascorre praticamente da spettatore non pagante. Calcia male alla prima occasione, sfiora un gol da antologia con un bel pallonetto e tenta di schiodare lo 0-0 con un paio di conclusioni finite però alte. Insomma, anche quando non è in serata di grazia, il folletto francese è sempre il più pericoloso. 

ATLETICO MADRID-BAYER LEVERKUSEN 0-0
Atletico Madrid (4-4-2): Oblak 7,5; Vrsaljko 6,5, Godin 6,5, Gimenez 5,5, Lucas Hernandez 6; Koke 6,5, Saul Niguez 6, Partey 6, Carrasco 5,5 (26' st Savic 6); Griezmann 6,5, Correa 6 (19' st Gaitan 6). A disp.: Moya, Juanfran, Juan Moreno, Cerci, Torres. All.: Simeone 6,5
Bayer Leverkusen (4-4-2): Leno 7, Hilbert 6, Jedvaj 5,5, Dragovic 6, Wendell 6; Brandt  6,5 (32' Bailey sv), Baumgartlinger 5,5, Kampl 6, Bellarabi 5,5; Hernandez 6 (35' st Mehmedi sv), Volland 6 (43' Aranguiz sv) st. A disp.: Ozcan, Da Costa, Yurchenko, Pohjanpalo. All.: Korkut 6
Arbitro: Karasev (Russia)
Marcatori: -
Ammoniti: Jedvay (B), Gimenz (A), Baumgartlinger (B)

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