Premier: City a un passo dal titolo, il Tottenham si deve inchinare

Gli uomini di Guardiola rifilano tre gol agli Spurs. Vince facile il Liverpool con il Bournemouth, il Chelsea si impone in rimonta sul Southampton

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Nella 34ª giornata di Premier League il Manchester City batte 3-1 il Tottenham e si porta a un passo dal titolo. A Wembley gli uomini di Guardiola vanno sul 2-0 con Gabriel Jesus (22') e Gundogan (24'). Eriksen (42') tiene vivi gli Spurs ma nella ripresa Sterling (72') chiude la partita. Sorridono anche il Liverpool, che batte 3-0 il Bournemouth (ancora in gol Salah), e il Chelsea, autore di una grande rimonta in casa del Southampton (3-2).

Il Manchester City esce vittorioso da Wembley ed è quasi campione d'Inghilterra: con un successo nella prossima giornata arriverebbe il titolo, ma la grande gioia più esplodere già domani se i cugini dello United dovessero perdere in casa con il West Bromwich. I dominatori della Premier League surclassano anche il Tottenham in una gara in cui gli Spurs provano a rimanere in scia, ma devono cedere alle maggiori motivazioni della capolista. Pallino del gioco in mano al City sin dai primi minuti: al 4' Sanè colpisce in pieno il palo e al 9' Sterling su lancio di Silva tira forte ma non trova lo specchio. Il meritato vantaggio arriva al 22'. Capitan Kompany lancia Gabriel Jesus che si presenta davanti a Lloris e lo fulmina. Neanche il tempo di mettere la palla a centrocampo che il Manchester colpisce ancora concretizzando un uno-due devastante. Al 24' Lloris atterra in area Sterling, per l'arbitro è rigore e Gundogan insacca baciando il palo alla sinistra del portiere.

Nel momento di maggiore difficoltà il Tottenham si risveglia dal torpore. Un tiro di Lamela scuote gli Spurs bravi a rientrare in partita poco prima dell'intervallo con Eriksen che riceve un filtrante di Kane, vince un rimpallo sull'ultimo difensore e batte Ederson. La rete dà fiducia al Tottenham e scalda gli animi dei tifosi di Wembley che a inizio ripresa suonano la carica. La squadra di Pochettino prende il controllo delle operazioni ma, a parte un cross di Davies su cui non arriva Kane, non trova il varco giusto. Con il passare dei minuti il City ritorna a premere e in breve tempo chiude la partita. Sterling prima si divora il 3-1 dopo aver saltato anche il portiere, ma poi si fa perdonare mettendo in rete una respinta corta di Lloris su Gabriel Jesus. Negli ultimi 15' ancora Sterling fallisce il poker e Ederson salva su Eriksen e Lucas Moura negando al Tottenham un finale di speranza.

Dopo il 4-0 dell'andata i Reds stendono nuovamente il Bournemouth con un risultato meno netto ma ugualmente mai in discussione. Dominio totale del Liverpool ad Anfield sin dalle primissime battute. Una conclusione di Salah di poco a lato battezza la partita che al 7' già si sblocca: cross dalla trequarti di Henderson, colpo di testa di Manè respinto da Begovic che però non può nulla sul tap-in dello stesso senegalese. Il gol subito non scuote gli ospiti che soffrono tantissimo le sortite di Salah, pericoloso ma poco preciso in più di una circostanza. Gli ultimi brividi del primo tempo arrivano per un autogol sfiorato da Fraser e per un tuffo di testa di Manè che manca di poco il bersaglio. Bournemouth non pervenuto anche nella ripresa e il Liverpool può dilagare ancora nel segno di Salah: l'egiziano prima si divora un'altra occasione sparando sul portiere quando avrebbe potuto servire il solissimo Firmino, ma poi si fa perdonare al 69' quando approfitta di un cross di Alexander-Arnold per beffare con un lob di testa il portiere in uscita. Nel finale protagonisti Karius e Firmino: l'estremo difensore del Liverpool nega il gol a Mousset e Gosling sull'unica vera azione pericolosa del Bournemouth, l'attaccante chiude i conti al 90' con un destro rasoterra che non lascia scampo a Begovic. Finisce 3-0, i Reds sono in grande spolvero, la Roma è avvisata.

Conte schiera Zappacosta e Alonso esterni, attacco affidato al tridente Willian-Hazard-Morata. Nei Saints Gabbiadini in panchina, attacco sulle spalle di Long. Il Chelsea inizia a macinare gioco dopo un quarto d'ora di sostanziale equilibrio, i ragazzi di Hughes restano guardinghi. Ma al 21' passa il Southampton: gran fuga sulla sinistra di Bertrand che sorprende Zappacosta, assist nel mezzo per Tadic che brucia tutti e batte Courtois. Il St Mary's esplode, la squadra di Conte sembra frastornata. La reazione del Chelsea si concretizza in un debole colpo di testa di Morata alto (26') e in qualche calcio d'angolo. I Saints si chiudono, non rischiano e quando possono ripartono, come fa Long al 36' che però tira alto. Ed al 38' serve un doppio intervento di Courtois su Ward-Prowse e Long per salvare i blues dal secondo gol. Conte insolitamente passivo e silente in panchina, Chelsea incapace di reagire.

Nella ripresa la musica non cambia: sterile possesso del Chelsea, Southampton micidiale in contropiede: al 53' Courtois volta all'incrocio per neutralizzare il tiro di Long, lanciato dalla sua area di rigore e abile a infilarsi tra i centrali avversari. Al 55' McCharty fa il suo esordio nel match fermando un destro di Willian. Ed al 60' arriva il raddoppio: punizione di Ward-Prowse della destra, nessuno marca Bednarek che sbuca sul secondo palo e fa 2-0. Conte toglie l'evanescente Morata e Zappacosta, butta dentro Pedro e Giroud: lo stadio intona l'inno “When the Saints go marching'in”, il Chelsea è all'angolo.

Ma nel calcio le cose cambiano in fretta. Un sussulto d'orgoglio blues riapre la partita: Alonso crossa dentro, Giroud anticipa tutti e di testa accorcia le distanze (70'). E dopo soltanto 5' arriva anche il pari: Willian lavora un pallone sulla sinistra e pesca Hazard, che di sinistro fulmina McCharty. In cinque minuti, un'altra partita. Finita qui? Passano tre minuti e Giroud completa la rimonta calciando di sinistro (78') una palla vagante in area dopo una punizione di Hazard. Partita ribaltata in otto minuti, la parata di Courtois su Sims al 91' mette il sigillo al match.

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