Domenica o lunedì, si decide il futuro di Carlo Ancelotti. Lo ha detto il tecnico, si procede con uan ragionevole fretta e tempo due-tre giorni arrivano i verdetti. Ancelotti, a parole, l'ha presa alla larga: vorrebbe restare, ma nessun dramma se dovesse lasciare il Real, e poi Ernesto Bronzetti a Madrid sta trattando con la dirigenza-Real l'eventuale buonuscita del tecnico, legato con un contratto che scade nel 2016. Il Milan aspetta un segnale.
Bronzetti, l'intermediario che lo aveva portato al Bernabeu, sta parlando con Florentino Perez per trattare la buonuscita visto che il contratto del tecnico è in scadenza fra un anno. Si parla della metà dello stipendio annuale di 7,5 milioni di euro. Un volta libero, se proprio sarà divorzio, l'allenatore di Reggiolo penserà al futuro. Sul piatto, al momento, ci sono due possibilità: il Milan o un anno sabbatico. L'ipotesi Manchester City, nonostante un precontratto firmato, pare più lontana e il Barcellona ha smentito ogni interessamento.
La strategia dei rossoneri per riportare a "casa" il tecnico è chiara e Galliani ci sta lavorando da qualche settimana con continui contatti telefonici con quello che è un suo grande amico. Ancelotti ha chiesto garanzie sul progetto e Silvio Berlusconi ha intenzione di rilanciare il club. Ma siamo ai primi approcci col mondo-Milan. Tutto può essere.
Di Ancelotti e il Milan ha... parlato anche Adriano Galliani, dopo il vertice in Lega. Le sue parole: "Ancelotti? Muto, muto. Non so niente". Ecco, appunto. Massimo riserbo per un discorso-panchina che in casa-Milan è il punto di snodo verso la nuova stagione. E quel che (non) ha detto Galliani ha un significato: i colloqui con il tecnico procedono, tutti sanno (sappiamo) che non è facile, Ancelotti e il Real decideranno lunedì i loro destini ed è ovvio aspettare, come minimo, quella scadenza.
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