Morto il piccolo Bradley Lowery, la "mascotte" del calcio inglese

Aveva sei anni: sconfitto dal neuroblastoma

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Alla fine ha vinto il neuroblastoma. Ha vinto nonostante una lotta fiera e commovente. Bradley Lowery, il ragazzino che aveva commosso il calcio inglese, diventando una sorta di mascotte sia del Sunderland che della nazionale inglese, è morto questo pomeriggio. La sua storia aveva mobilitato a diversi livelli squadre e calciatori, che hanno contribuito nei mesi a dare forza alla raccolta di fondi per le cure del neuroblastoma.

Sei anni, tifosissimo del Sunderland, aveva trovato in Jermain Defoe il suo amico del cuore. Sì, proprio così. L'attaccante inglese, ora al Bornemouth, aveva sposato la causa della lotta di Bradley contro il neuroblastoma, regalandogli tanti momenti felici. In campo, durante gli ingressi in campo della squadra. Ma anche in ospedale, quando andava a tenergli compagnia durante le pesantissime chemio alla quale il piccolo era sottoposto. Defoe, proprio giovedì, è scoppiato in lacrime in conferenza stampa alla notizia che Bradley era in condizioni disperate.

Tutto il mondo, al di là di quello del calcio inglese, è venuto a conoscenza della lotta di Bradley quando il 27 marzo ha accompagnato in campo proprio Defoe prima di Inghilterra-Lituania: mentre tutti i bambini stavano ritti ad ascoltare God Save the Queen, Bradley si è voltato, abbracciando per tutto il tempo il suo beniamino (tornato poi a segnare in nazionale proprio in quella circostanza). Questa foto è diventata la foto profilo su Twitter di Defoe. "È dura, perché mi sono tenuto dentro tutto questo per tanto. Dal primo momento che l'ho conosciuto, non potevo credere che fosse malato. Sarà per sempre nel mio cuore".

La sfida al neuroblastoma era diventata una campagna virale sui social, con la pagina facebook e Twitter costantemente aggiornate sulle condizioni del piccolo.

"Il nostro coraggioso ragazzo è volato dagli angeli, tra le braccia di mamma e papà e circondato dalla sua famiglia. È stato il nostro piccolo supereroe e ha lottato tantissimo, ma lo hanno voluto da qualche altra parte. Non ci sono parole per discrivere quanto sia distrutto il nostro cuore. Grazie a tutti per il supporto e per le vostre parole. Dormi bene, piccolo mio, e vola alto con gli angeli".

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