Leicester, anche De Boer rifiuta la panchina

La difficile successione a Ranieri

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La sua avventura al Leicester è ai titoli di coda. Con i saluti alla squadra e un trasloco da fare. Nella valigia di Claudio Ranieri un carico di rimpianti per un esonero che non si aspettava e che è maturato per il tradimento dei senatori. Secondo le classiche indiscrezioni da spogliatoio ad andare dal presidente a chiederne la testa sarebbero stati in quattro. Capitanati da Vardy e Schmeichel, a guidare la fronda anche Drinkwater e il capitano Wes Morgan.

Inevitabile così è arrivata la decisione del presidente Srivaddhanaprabha con la squadra affidata a un altro protagonista dell'ammutinamento il vice Craig Shakespeare. Ranieri è stato letteralmente sommerso dalla solidarietà dei colleghi, tutti compatti a difendere chi ha regalato un sogno, non solo ai suoi tifosi, ma anche al mondo dello sport. E ora con la squadra affidata al vice è partita la caccia al sostituto. Per il momento incassando due no. Quello di Roberto Mancini, che ha espresso una solidarietà non di facciata al collega. E poi quello di Frank De Boer, che ha fatto sapere l'agente non vuole prendere una squadra in corsa.

Il sogno dei tifosi del Leicester, che hanno fatto nelle ultime ore un vero e proprio pellegrinaggio a casa Ranieri, per regalargli una bottiglia di vino, e magari degli appassionati, sarebbe un altro, un secondo miracolo sportivo. Che tutti gli allenatori seguendo Mancini e De Boer rifiutassero quella panchina. Costringendo la società a un ritorno a furor di popolo. Ma se non sarà possibile, il finale migliore sarebbe una panchina affidata a Shakespeare. Degna conclusione di una vicenda che avrebbe potuto raccontare il drammaturgo di Stratford-upon-Avon.

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