Inter, sempre viva la suggestione Conte

Il tecnico non ama Londra, Suning vuole un condottiero per la nuova Inter

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Non è un voler sparare addosso a Stefano Pioli all'indomani di una sconfitta brutta e pesante, per le ambizioni e per come si è concretizzata, che allontana l'Inter dalla chimera terzo posto. L'allenatore ha un contratto fino al 2018, la società nerazzurra lo difende da ogni spiffero e lo blinda in continuazione, probabilmente anche per dargli la tranquillità adatta a portare a termine la stagione. Ma le ambizioni di Suning legate alla capacità economica del gruppo cinese portano le strade dell'Inter a incrociarsi con quella di Antonio Conte. Proprio così. Quell'Antonio Conte che sta dominando la Premier League col Chelsea (ha 10 punti di vantaggio sul Tottenham). Non è nemmeno una novità, se è vero che già venti giorni fa era filtrata la clamorosa indiscrezione legata ad un contatto tra un emissario di Suning e il tecnico italiano.

Bisogna fare un po' d'ordine per spiegare come il binomio Conte-Inter sia al momento soltanto una suggestione, ma non un collegamento così impossibile. Ci sono vari fattori, appunto, che mettono sulla stessa strada il tecnico blues e la società nerazzurra. A ribadire con forza la voglia di Suning di puntare sull'ex ct azzurro sono diversi quotidiani italiani, su tutti Tuttosport e Repubblica.

Il primo è che Conte si è sì involato verso la vittoria della Premier League e sembra assurdo che dopo una stagione sola il tecnico decida di lasciare Londra, quando avrebbe la possibilità di dare l'assalto alla Champions. Inoltre ha anche un contratto pesante fino al 2019, blindato da una clausola da 30 milioni che il tecnico dovrebbe pagare in caso di addio anticipato per sua volontà. Quindi strapparlo al Chelsea sarebbe affare importantissimo, alla portata di pochissimi. Ma Suning non si spaventa.

Poi c'è il fatto che Conte, secondo indiscrezioni, non amerebbe la vita londinese. Non si sarebbe ambientato a dovere, avrebbe voglia di Italia. E una tornare in Serie A e lanciare la sfida alla Juve sarebbe una montagna che il tecnico amerebbe scalare. Inoltre Conte non ha ancora campito le strategie future di Abramovich: ha ancora voglia, il magnate, di investire tanto per il Chelsea, mettendo in piedi una squadra fortissima? Ci sono poi altri spifferi legati alla gestione interna del club: Conte ha avuto a disposizione solo tre uomini del proprio staff, anziché i sei chiesti. Le strutture tecniche dei club inglesi sono sempre rigide e poco aperte ai nuovi (come nel caso del Leicester, dove Ranieri ha avuto solo due assistenti). All'Inter, Conte avrebbe carta bianca.

C'è poi Suning, che ha ambizioni importantissime e vorrebbe mettere sulla panchina nerazzurra un condottiero di carattere, un nome super, come potrebbe essere anche Simeone (blindato anch'egli da una mega-clausola).

Per ora l'abboccamento dell'emissario del gruppo cinese con l'allenatore è stato assolutamente negato dalla società, impegnata appunto a tenere Pioli al riparo da ogni altra voce. Ma un fallimento nella rincorsa all'Europa dell'attuale tecnico potrebbe aprire un'estate di fuoco.

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