Dieci anni senza George Best, genio e sregolatezza

Il 25 novembre 2005 morì in un letto di ospedale all'età di 59 anni

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"Non morite come me". Fanno ancora gelare il sangue le sue ultime parole in un ospedale di Londra il 25 novembre 2005, quando George Best morì a 59 anni nel suo letto dopo aver perso la battaglia contro l'alcol. Sono passati 10 anni da quel giorno, il giorno in cui il calcio britannico disse addio al suo campione più celebrato, un vero e proprio divo. Genio e sregolatezza, un fenomeno sul campo, playboy senza macchia e senza paura al di fuori.

George Best è stato uno delle prime vere 'star' del pallone, un David Beckham della sua epoca, corteggiato da tabloid e sponsor. E con lo Spice Boy ha avuto in comune il Manchester United, la squadra che lo rese celebre e che lui portò a livelli mai raggiunti prima: due campionati inglesi, una coppa d'Inghilterra, due Charity Shields e, ciliegina sulla torta, la Coppa dei Campioni vinta nel 1968, che gli consentì di vincere anche il Pallone d'oro.

Lo United lo scoprì bambino nelle periferie di Belfast, lo portò fuori da un'adolescenza diffcile e gli regalò la fama. Ma non potè fare nulla contro il vizio che lo avrebbe presto portato alla distruzione: l'alcol. La parabola di Best divenne presto discendente e a soli 27 anni lasciò Manchester per cominciare un lungo peregrinare in mezzo mondo alla ricerca di ingaggi per continuare a coltivare le sue passioni: alcol, donne e motori.

Tante le sue frase celebri che lo hanno reso una vera e propria leggenda dell'epoca. I dribbling e le giocate in campo non erano figlie di una vita da professionista. "Ho speso molti soldi in alcol, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato" la frase che lo spiega meglio.

Una vita vissuta a mille all'ora che ha chiesto però il conto troppo presto. A 59 anni Best perse la battaglia più difficile, quella contro l'alcol, suo fedele compagno di viaggio per una vita intera. Nel 2002 subì il trapianto del fegato, dal quale non riuscì a riprendersi completamente. Il 25 novembre 2005, il Divo divenne leggenda, quando il suo cuore smise di battere al Cromwell Hospital di Londra, dove era ricoverato dal primo ottobre per un'infezione al rene. 

"Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcol. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita"
"Io sono l'uomo del peccato, il paradiso non fa per me"
"Se non fossi stato così bello, non avreste mai sentito parlare di Pelé"
"Non so se è meglio segnare al Liverpool o andare a letto con Miss Mondo, per fortuna non ho dovuto scegliere"
"I sentimenti creano dipendenza… meglio l'alcol"

"Ho sentito raccontare molte leggende ai bambini... Alcune di queste riguardavano me"
 "Ho amato almeno 2000 donne senza doverle sedurre, mi bastava dire ‘Ciao, sono Best del Manchester United'
 "È stato l'alcool che nel 1984 mi ha portato alla prigione di Pentonville per guida in stato d'ebrezza, reato che sicuramente non mi avrebbe fatto finire in gattabuia se poi non avessi preso a testate un poliziotto"
 "Se Matt Busby fosse stato più duro con me forse le cose sarebbero andate meglio. L'avevo sempre fatta franca, pensavo di poter fare tutto ciò che volevo. Le regole della squadra non valevano per me. Loro non dovevano convivere con il fatto di essere George Best"
"Vivo la mia vita un drink alla volta"
 "Quando giocavo negli Stati Uniti abitavo in una casa sul mare, ma non sono mai riuscito a farmi una nuotata: lungo il tragitto c'era un bar"
 "Ho sempre voluto essere il migliore in tutto: in campo il più forte, al bar quello che beveva di più"
"Una volta dissi che il Q.I. di Gazza [Paul Gascoigne] era inferiore al suo numero di maglia e lui mi chiese: "Che cos'è un Q.I.?"
"Dicono che sono andato a letto con 7 Miss Mondo.. Mi dispiace deluderli erano solo 4. Non sono uscito con le altre 3"
"Ho speso molti soldi in alcol, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato".

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