Sarri: "Il Chelsea farà divertire"

Il tecnico inizia l'avventura in Blues: "Voglio una squadra che si diverta e che faccia divertire i tifosi"

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A Londra è il giorno di Maurizio Sarri, nuovo tecnico del Chelsea: "E' un onore essere qui, in Premier League che è il campionato più bello del mondo - si è presentato l'ex Napoli -. So che sarà difficile per me, questo torneo è più complicato della Serie A, ma voglio imporre il mio gioco sul campo". Il segreto è semplice: "Voglio una squadra che si diverta e faccia divertire i tifosi. E' la cosa più importante per me".

"E' un vero piacere essere qui a Londra, in Inghilterra, in Premier League nel miglior campionato del mondo e al Chelsea. Chiedo scusa a tutti per il mio inglese che non è certo dei migliori, ecco perché risponderò in italiano. In due settimane però risponderò in inglese".

"Avevo una situazione da risolvere col Napoli e non ho potuto pianificare nulla per il Chelsea. Sapevo che i Blues erano interessati a me, ma la cosa si è risolta solo di recente e avremo qualche problema di risolvere nella preparazione, ma lo faremo da subito. Per me è una sfida difficile ma affascinante - ha dichiarato in conferenza -, perché siamo in un campionato con le squadre e i giocatori più forti del mondo. Non ho chiesto nulla ad Ancelotti, voglio farmi la mia esperienza. So che non sarà semplice perché al momento la Premier League è più forte della Serie A, ma non cambierò il mio modo di giocare. Voglio divertirmi e so che il Chelsea non ha un modo di giocare tipicamente inglese, questo mi dà fiducia".

Alcuni fuoriclasse come Hazard potrebbero andare via dal Chelsea, mentre in entrata si parla di Higuain: "E' chiaro che tutti vorremmo tenere i giocatori più forti - ha commentato Sarri -, ma vedremo come andrà il mercato nei prossimi giorni. Io mi sento un allenatore da campo e non un manager a tutto tondo. Sono uno dei pochi allenatori che è annoiato dal mercato, non mi piace parlarne e non mi interessa. Il nostro compito è quello di far crescere i giocatori a disposizione".

Conte ha lasciato il Chelsea dopo aver vinto una Premier League e una FA Cup: "Non so cosa devo fare per tenere il mio posto, voglio divertirmi e avere una squadra competitiva. A Napoli ci sono riuscito, spero anche qui. Spesso è più più bello giocare bene, divertire i tifosi e non vincere piuttosto che il contrario, ma ovviamente spero di vincere qualche trofeo. A Napoli ho lasciato un ottimo ricordo dei tifosi e di tutta l'esperienza, li amerò per sempre. C'è stata qualche incompresione con il presidente ma mi si è spezzato il cuore a lasciare gli azzurri. Se ci siamo lasciati male con la società vuol dire che ci sono stati errori da entrambe le parti. De Laurentiis ha interpretato male i miei silenzi che erano frutto di incertezza di chi aveva il cuore straziato a pensare di lasciare".

La Community Shield contro il City di Guardiola è tra diciotto giorni, è una corsa contro il tempo: "Non mi piace essere condizionato da niente e nessuno. Conte qui ha fatto un lavoro straordinario, ma voglio portare il mio gioco e il mio modo di lavorare. Mi servirà un po' di tempo per vedere la squadra che ho in mente visto che è anche un momento post Mondiale. Tutte le cose buone che ha fatto Conte non vanno disperse, ma la bravura di un allenatore è anche quella di imporre la propria filosofia in poco tempo. Nono so quanto ci metterò, magari tre mesi come a Empoli, magari meno come a Napoli. Spero di essere migliorato ancora ed accorciare ulteriormente il periodo di apprendistato".

L'obiettivo sarà quella di portare il Sarri-pensiero al Chelsea: "Non voglio cambiare nulla della filosofia del club, io lavorerò solo sul campo. Il nostro non è uno sport ma un gioco, e per questo dobbiamo divertirci. La parte di bambino che ognuno di noi ha dentro va coltivata perché è ciò che ci farà rendere al 101%. L'aspetto professionale ci fa arrivare al 99%. Voglio una squadra forte che si diverta". In arrivo ci saranno uno o due giocatori come auspicato dal tecnico: "Non faccio nomi perché non li ho nella testa. Mi manca un po' di qualità a centrocampo per fare il mio tipo di gioco. Starà a me capire cos'ho a disposizione e trovare un gioco adatto per questi giocatori. Non posso pretendere di arrivare qui e cambiare tutto".

Anche Guardiola ha avuto qualche difficoltà ad imporre la propria filosofia: "Pep è un fuoriclasse assoluto, un genio e per questo gli sarà stato difficile spiegare le sue intuizioni. Il primo anno ha avuto qualche difficoltà, poi però ha fatto 100 punti in Premier che è una cosa irripetibile. Però Guardiola è un fuoriclasse".


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