Chelsea, i giocatori contro Conte: allenamenti troppo duri

Il tecnico è sempre più a rischio esonero. Secondo il Daily Mail, per la squadra la colpa dei tanti infortuni sarebbe dell'ex c.t. La replica: "I carichi di lavoro sono il 70% in meno"

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E' un momento complicato per il Chelsea, reduce da due sconfitte in Premier League e dal deludente pareggio contro la Roma in Champions. In Inghilterra sono certi che la panchina di Conte sia sempre più traballante, ma a rendere incerto il futuro del tecnico - scrive oggi il Daily Mail - non sono solo i mediocri risultati, o le scadenti prestazioni del Chelsea, quanto il malumore che serpeggia all'interno dello spogliatoio per gli allenamenti troppo duri.

A lamentarsi sarebbero stati i senatori della squadra, che attribuiscono agli allenamenti troppo faticosi voluti da Conte i molti infortuni avuti in quest'avvio di stagione. Anche mercoledì, nella sfida di Champions League contro la Roma, l'ex c.t. azzurro ha dovuto fare a meno di due possibili titolari, N'Golo Kanté e Viktor Moses, entrambi infortunati. Mentre Alvaro Morata è stato recuperato proprio all'ultimo minuto, dopo aver smaltito un problema muscolare. Secondo alcuni giocatori, che hanno voluto sfogarsi con il tabloid di Londra, si tratterebbe appunto di infortuni non casuali.

Se lo scorso anno le intense metodologie del tecnico italiano hanno funzionato - questa l'accusa dei giocatori del Chelsea a Conte - è stato solo perché i Blues giocavano solo in campionato, senza impegni europei. Ma ora che sono costretti a giocare ogni tre giorni, le dure sessioni d'allenamento sarebbero diventate uno sovraccarico pericoloso per la squadra.

Nella conferenza stampa di presentazione della sfida contro il Watford, Antonio Conte ha risposto alle speculazioni apparse sui media britannici. "Non so nulla di questo - ha detto - i carichi di lavoro sono il 70% in meno della passata stagione. Quando giochi ogni tre giorni è impossibile lavorare sull'aspetto tattico e fisico. La pressione? Penso che ogni allenatore senta la pressione. Quando vado a casa io sono felice perché sono in ogni momento che ho messo tutto me stesso nel mio lavoro per il club, i tifosi e i giocatori. Sapete molto bene che nel calcio tutto può succedere".

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