Zenga incorona Conte: "Ha già vinto la Premier"

Sull'Inter: "Bravo Pioli, ma era difficile fare peggio. A Donnarumma darei il pallone d'oro"

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Walter Zenga legge le carte a una stagione che per lui è finita presto con l'esonero da parte del Wolverhampton e lo fa dagli studi di Domenica Premium. L'ex portierone nerazzurro ha le idee chiare sul buon momento dell'Inter: "Pioli sta facendo bene e sono fiducioso in ottica Europa, ma dico anche che fare peggio era difficile, perché l'organico dei nerazzurri è davvero di grande livello. Quando le prestazioni sono positive, però, significa che lavori bene e Pioli lo sta facendo".

"L'Inter - aggiunge Zenga - non dipende da Icardi, ma non dimentichiamo che quando c'è lui in area di rigore, ogni due occasioni fa un gol. La sua assenza nella nazionale argentina? Ogni allenatore ha le sue fisse e comunque in quella squadra ci sono Higuain, Dybala, Messi, Aguero… non è facile".

Come non sono stati facili i primi mesi di Gabigol con la maglia dell'Inter: "Si parla sempre di lui come se fosse Maradona: ma secondo voi, se questo ragazzo avesse grandissime doti, Pioli non lo farebbe giocare? Probabilmente si porta dietro il fardello della cifra spesa per portarlo qui e della presentazione in stile Ronaldo. Gagliardini è il giocatore che mancava al centrocampo dell'Inter, uno di quelli che io vorrei sempre nella mia squadra".

Poi Zenga torna a dare uno sguardo al calcio che ama di più, quello inglese: "Conte mi sta stupendo, perché sta facendo cose straordinarie: per me ha già vinto la Premier. Baggio è il calcio, ha giocato in tantissime squadre e tutti sono innamorati di lui: di quanti altri giocatori possiamo dirlo? La sua forza è sempre stata la serenità: la sua e quella che trasmetteva agli altri. L'ho sentito un po' di tempo fa ed era deluso dalla situazione che si era creata con la Federazione: ha deciso di uscire perché non riusciva a lavorare con i suoi principi".

Nella polemica Sarri-De Laurentiis Zegna sta dalla parte di Sarri: "In Italia abbiamo la brutta abitudine a cercare delle scuse tutte le volte che perdiamo, quando basterebbe ammettere che gli avversari hanno semplicemente giocato meglio. Il Real Madrid al Bernabeu ha giocato meglio e basta: ora c'è la partita di ritorno e Sarri troverà le giuste contromisure, almeno lo speriamo. Anche il fatto di portare Maradona nello spogliatoio prima della partita: è vero che Diego porti motivazioni, ma forse l'avrei fatto parlare il giorno prima".

L'ex allenatore della Samp dà anche la sua versione sulla lite tra Bonucci e Allegri: "Sono cosa che succedono sempre: fa scena, in questo caso, perché è Bonucci. Gli sono partiti i due minuti, ma va bene e comunque sono d'accordo con quello che ha detto Max. Ora devono essere bravi la società e l'allenatore a non fare differenze nelle sanzioni che commineranno a un giocatore dello spessore di Bonucci: le regole devono essere valide per tutti, altrimenti nello spogliatoio si creano spaccature". Balotelli? "Il carattere non si cambia, ma si può gestire. Non penso che, per quanto riguarda la Nazionale, sia finito: lì davanti non vedo tanti giocatori più forti di lui, quindi penso possa avere delle possibilità".

La chiusura è dedicata a Donnarumma: "Come si fa a criticare. Io a 17 anni ero in Primavera, lui gioca in pianta stabile in Serie A e ha ancora margini di miglioramento pazzeschi: ha qualche difetto, ma se vogliamo cercare il pelo nell'uovo. Mi piacerebbe che riuscisse a vincere il pallone d'oro”.

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