Vicini, il ricordo di Riccardo Ferri: "Persona stupenda, trasmetteva sicurezza"

L'ex difensore della Nazionale ricorda a TgCom24 il ct scomparso: "Era di una semplicità impressionante, un esempio"

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Quella sua incomprensione con Zenga consentì a Caniggia di anticipare il portiere azzurro e all'Argentina di pareggiare la semifinale con l'Italia. Il punto di svolta, in negativo, delle Notti Magiche fu tutto lì, i rigori al San Paolo erano scritti, con gli errori di Donadoni e Serena. Ma il ricordo di Riccardo Ferri nei confronti di Azeglio Vicini è dolce e ricco di gratitudine.

Intervenuto su TgCom24 l'ex difensore dell'Inter e della Nazionale ha voluto ricordare così il ct scomparso: "Era una persona stupenda, di una semplicità impressionante. Aveva una capacità innata di gestire il gruppo, ti trasmetteva sicurezza. Non c'erano gli smartphone o i mental coach, era tutto basato sul rapporto umano. Lui e il suo vice Brighenti erano una coppia speciale".

Ferri spiega: "Quel Mondiale lo ricordiamo con un filo di amarezza per come è finito, ma con tanto affetto per quanto abbiamo fatto in campo: era un gruppo unito, coeso, con un grande condottiero. E la gente ci ha voluto bene".

Poi un aneddoto: "Per inquadrare la persona di Azeglio Vicini basta pensare come si è comportato con Giannini, che nella Roma stava in panchina e attraversava un momento difficile: il ct lo convocava lo stesso e lo faceva giocare, facendogli sentire la fiducia. E Giannini si riconquistò un posto anche nella Roma".

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