Lazio, rimonta vincente a Verona

Sotto di un gol, la Lazio si sveglia nella ripresa. E vince al 41' con Parolo, e l'uomo in meno (rosso a Mauricio)

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Verona-Lazio 1-2. I gol del veronese Helander al 33' pt, poi il rigore di Biglia al 18' st e la punizione-gol decisiva di Parolo al 41' st, con la Lazio in dieci per il rosso a Mauricio al 36' st. Vittoria di carattere e anche di qualità, dopo un primo tempo sbagliato. Il Verona ha troppi infortunati per resistere. La Lazio vince al Bentegodi dopo 24 anni e si gode l'alta classifica a 12 punti, uno più della Roma.

Pioli cerca conferme, Mandorlini insegue punti e un briciolo di buona sorte. Si sa. Il Verona è vittima di un sortilegio da infortuni: fuori tutti gli attaccanti, fuori mezza squadra titolare. Non la grinta e l'orgoglio di una squadra sempre e comunque organizzata. Lo si è visto contro l'Inter, lo si nota contro questa strana Lazio.
Strana (la Lazio) perché tiene palla a lungo, gioca nella metà campo veronese quasi aggredendo gli avversari. Ma quando c'è da risolvere, ovvero inquadrare la porta avversaria, tutto si scolora e diventa banale, inutile. Nessuno che tiri in porta, o meglio: osi farlo. Felipe Anderson cerca solo assistenze, Djordjevic si appisola su un paio di palloni invitanti, Milinkovic-Savic prova conclusioni senza rabbia. E poi né Parolo Biglia ci provano, da lontano. Un senso di profondo disagio in zona-gol che costa lo zero, in fatto di tiri in porta, per tutto il primo tempo.
Di contro il Verona sta, come si dice e come si deve, sulle sue. Ben rintanato nella sua metà campo e poi chissà: ripartire non è un peccato. Lo fa una mezza dozzina di volte, senza grandi pretese. Ma su una occasione è bravo a castigare una Lazio che dorme, letteralmente (33' pt). Calcio di punizione centrale, da oltre 30 metri, parabola che va spegnersi nell'area piccola dove Gomez gode di una inaudita libertà. Tocco al volo, traversa piena, pallone che ritorna in campo e Helander, 22 anni, centrale difensivo svedese, fa un bagno di gloria incornando di testa. Che festa!
Il torpore laziale in zona-gol preoccupa Pioli. Che vede e provvede. Prima, magari, con qualche urlo da spogliatoio: tant'è che il primo quarto d'ora della ripresa scorre con evidenti palle-gol laziali. Al 6' Felipe Anderson, un destro a giro da limite che sfiora il gol; al 14' con un incredibile salvataggio di Moras sulla linea (tocco di Djordjevic). Poi con un restyling di gruppo: dentro Keita e Maurii, modulo 4-3-3, fuori l'impalpabile Djordjevic e Kishna. E subito, il premio pareggio. E' Sala che combina un guaio atterrando Keita: rigore che c'è e che Biglia realizza al 18' st. Per l'1-1 più consono al pomeriggio.
Anche Mandorlini ha cercato di dare energie ai suoi: con Wszolek prima e Bianchetti poi. Ma tant'è. I miracoli si rincorrono, si accarezzano e la realtà di questo 1-1 fa parte, comunque, di qualcosa di grande che i veneti hanno saputo fin qui ritagliarsi. Soffrendo, difendendo, lavorando sodo dinanzi ai laziali.
Finale con Mauricio giustamente espulso (doppio giallo) al 36' st, e dunque per il Verona una decina di minuti di teoriche, minori, sofferenze. Ammesso che a questo punto i patemi non diventino laziali (ridotto in dieci). Sono stremati un po' tutti, ma ai laziali resta ancora qualcosa dentro, e quel qualcosa di materializza al 41' st con la punizione dal limite che Parolo (un quasi-specialista, in materia) tramuta in gol con un rasoterra che non da scampo a Rafael.
Vincere in dieci, ribaltando un primo tempo sbagliato, significa qualcosa. Se non molto. La Lazio a quota 12, un punto davanti alla Roma, ha un significato: perlomeno numerico. Il Verona a quota 3 deve risolvere i suoi grandi problemi... ospedalieri. 

Helander 7 - E' svedese, ha 22 anni, di professione difensore. Ha la gioia di segnare il suo primo gol italiano, il secondo in carriera. E di difendere fino a dove può.
Moras 7 - Se l'1-2 arriva solo nel finale, molto il Verona lo deve ai due salvataggi sulla linea di questo difensore mai domo.
Sala 5 - L'ingenuità sul rigore che costa l'1-1 di Biglia (atterra Keita, avviato verso il fono campo) è un peccato. Davvero un peccato.
Mauricio 4 - Già ammonito, si lascia andare a una scorrettezza palese al 36' st, che potrebbe costare cara.
Parolo 7 - Punizione perfetta, da manuale del repertorio. Esecuzione che spalanca le ali alla Lazio, forse da oggi fuori dai malanni d'estate.
Biglia 7 - Rigore sicuro, prestazione all'altezza. Robusta e da protagonista.
Keita 6,5 - Il suo ingresso coincide con l'1-1 laziale da lui provocato. Un segno tangibile.

VERONA-LAZIO 1-2
Verona (4-3-3): Rafael 6; Pisano 6, Helander 7, Moras 7, Souprayen 6; Greco 5,5 (16' st Bianchetti 5), Viviani 6, Halfredsson 6 (32' st Matuzalem 5,5); Sala 5, Gomez 6,5 (10' st Wszolek 5,5), Jankovic 6. A disp. Coppola, Gollini, Winck, Albertazzi, Zaccagni. All. Mandorlini 6
Lazio (4-2-3-1): Marchetti 6; Basta 6,5, Mauricio 4, Gentiletti 6, Lulic 6,5; Parolo 7, Biglia 7; Felipe Anderson 6,5 (37' st Hoedt sv), Milinkovic-Savic 6, Kishna 5,5 (16' st Mauri 6,5); Djordjevic 5 (16' st Keita 6,5). A disp. Berisha, Guerrieri, Radu, Patric, Braafheid, Morrison, Cataldi, Onazi. All. Pioli 6.5 
Arbitro: Giacomelli
Marcatori: 33' Helander (V), 18' st Biglia (L) rig, 41' st Parolo (L)
Ammoniti: Hallfredsson, Sala (V), Mauricio, Lulic, Parolo (L)
Espulsi: 36' st Mauricio (doppia ammonizione)
Note: --

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